9. FAIDA

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Emily POV

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Emily POV

7 gennaio 1986

Lui, nei dolcetti ce lo mise davvero il lassativo.

Quel giorno tornammo a scuola dopo la pausa natalizia. Dopo la ricreazione del mattino, trovai un pacchetto sul mio banco.
Lo aprii e trovai i dolcetti alla zucca della madre di Kai. Istintivamente un sorriso si fece spazio sul mio volto, seguito dall'amarezza per l'allontanamento che ero costretta ad attuare nei suoi confronti.
Mi mancava.
Presi un dolcetto e lo mangiai sperando che facendoli mi sarei sentita un pò meglio, un pò più vicina a lui.
Li mangiai tutti poco prima che suonasse la campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.
Dopo un'ora di iniziai a sentire delle fitte all'intestino che non preannunciavano nulla di buono.
E durante l'ultima lezione del mattino, matematica, mi resi conto che avevo bisogno di andare al bagno.
Appena suonò la campanella mi fiondai fuori dall'aula a corsa.
A scuola c'erano 4 bagni. Uno per ogni blocco di aule.
Il primo, quello più vicino, era chiuso. Presa dal panico andai a corsa verso il secondo: chiuso anche quello.
Stessa cosa per il terzo e il quarto. Avevo ormai perso 5 minuti per cercare un bagno e la situazione era sempre più critica.
Rischiavo davvero di farmela addosso davanti a tutti.
Valutai l'opzione di andare a casa ma non sarei mai arrivata in tempo.
Mi rimaneva un'unica opzione. Il boschetto dietro la scuola.
Mi fiondai a corsa in quella direzione per poi nascondermi dietro un albero a lasciar andare "le mie grazie".
Fu un vero sollievo.
Almeno fino al momento in cui dietro di me sentii una risata.
La sua risata.
Mi voltai di scatto rossa in volto perchè mi resi conto che mi aveva appena vista fare qualcosa di estremamente privato.
-Emily sei così ingenua...davvero pensavi che dopo il tuo comportamento di merda ti avrei portato i dolcetti?- chiese piegato in due dalle risate lanciandomi in faccia un pacchetto di fazzoletti.
Umiliata. Ero stata umiliata.
Se non fossi stata in quella situazione probabilmente gli avrei messo le mani addosso.
Mi rialzai a fatica mentre lui se ne andava.
-Ah Emily...adesso i bagni sono di nuovo magicamente aperti!- canticchiò saltellando giú dalla discesa.
Non feci in tempo a tirarmi su i pantaloni che sentii di nuovo le fitte alla pancia. Desiderai morire all'istante.
Corsi verso scuola e mi rintanai in un gabinetto.
Inutile dire che persi tutte le lezioni del pomeriggio perché non riuscivo a muovermi dal bagno.
Stavo cosí male ed ero così frustrata che iniziai a piangere in silenzio pensando a come avrei potuto fare per vendicarmi.
Ogni tanto qualche ragazza entrava in bagno e ridacchiava: avrei potuto scommettere che Kai avesse detto a tutti di entrare a vedere (o meglio, sentire) la sua opera.
Immaginai gli scenari peggiori.
Sarei diventata lo zimbello della scuola. Emily la cagona.
Doveva pagare. E avrebbe pagato a tempo debito.
Appena iniziai a stare meglio decisi di raccogliere il poco di dignità che mi rimaneva e tornarmene a casa.
Uscii dal bagno e vidi che tutti erano là fuori immobili e mi fissavano divertiti. Il bastardo però, non c'era.
Di sicuro aveva fatto vanto delle sue prodezze e tutti stavano aspettavando la mia uscita dal bagno mentre lui era tranquillo a casa a ridere di me.
-Buoni i dolcetti White?- chiese ridendo un mio compagno di classe.
In preda alla collera mi voltai di scatto verso di lui, poi guardai tutti gli altri.
-Dite a quel verme che la sua vita è finita da ora in poi! Avete capito?- sbraitai in preda alla rabbia.

E quello fu l'inizio della nostra faida che in seguito si protrasse per anni e anni appassionando tutti i nostri compagni di scuola.
Non avevamo amici, ma durante le pause eravamo lo show preferito di tutta la scuola.

NEMESI - Le due metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora