35. MA COSA DIAVOLO DEVO FARE CON TE?

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2 febbraio 1989

Kai POV

Ci evitavamo a vicenda. Io per cercare di non cedere alla tentazione di scusarmi. Lei perché credo che avrebbe voluto vedermi morto. Ma la vedevo che si aggirava nei corridoi come uno zombie. Le persone si scostavano al suo passaggio perché probabilmente avevano paura che se le fossero andate addosso si sarebbe dissolta nel nulla. La notizia si era sparsa a macchia d'olio.
La povera Emily, distrutta dal malvagio Kai.
Tutti la guardavano con pietá. Tutti mi guardavano con disprezzo.
Entrambi eravamo sconfitti. Entrambi eravamo spenti. Il suo vuoto aveva ormai inquinato anche me.

Quella sera Joe mi aveva convinto ad uscire con lui a bere qualcosa.
Me ne pentii subito. Me ne stavo seduto in un bar circondato da idioti che parlavano di baseball e bevevo birra per sopportare il tutto. Nel frattempo immaginavo modi fantasiosi per uccidere chiunque mi stesse attorno.
Improvvisamente i miei pensieri vennero interrotti da Joe (che tralaltro era rimasto uno dei pochi compagni a rivolgermi la parola dopo il fattaccio dei capelli) che mi urlava nelle orecchie. Ci misi un attimo a capire, perché sbraitava in modo davvero concitato.
Quello che recepii era che gli era appena giunta voce che Emily si trovava ad un rave fuori città, completamente fatta di acidi.
-Se è uno scherzo, giuro su Dio che te la farò pagare.- ringhiai mettendo le mani sulle spalle di Joe, -e ora mi porti da lei.-
Lui annuì vigorosamente tirando fuori le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans e corremmo fuori dal bar.

Il rave si trovava in un capannone abbandonato in periferia: ci vollero circa 25 minuti per raggiungerlo.
Mi catapultai fuori dall'auto ancora in corsa, con il cuore in gola, immaginando tutti i peggiori scenari che riguardavano Emily. Dall'ospedale allo stupro.

Non appena entrai un caldo infernale mi avvolse. La mia visuale era disturbata dalle luci stroboscopiche e dalle persone che si muovevano come impazzite. La musica era altissima e martellante: in un altro momento l'avrei decisamente apprezzata.

Avanzai tra la folla cercandola tra i volti e strizzando gli occhi. Alcune ragazze pensarono che stessi ammiccando nella loro direzione e dovetti levarmele di dosso a forza. Mi ripromisi che quella storia l'avrei fatta pagare ad Emily non appena l'avessi riacciuffata.

Poi, nei meandri più oscuri del capannone la vidi. Mezza nuda, i capelli arruffati, alcuni ragazzi che le ballavano addosso tra cui Steve Petra. Ora la prioritá era lei ma mi appuntai mentalmente che nei giorni successivi lui avrebbe ricevuto una bella lezione.

Vidi qualcuno toccarle il culo con le sue luride mani e lei che non faceva resistenza.

Vidi qualcuno toccarle il culo con le sue luride mani e lei che non faceva resistenza

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La vista mi si oscurò un attimo. Avevo perso il controllo. Vederla in quello stato mi fece perdere il controllo.

Emily POV

Mi ero fatta convincere ad andare a un rave da Steve Petra. In quel periodo a volte uscivo con lui a fare qualche cazzata (ma nulla di più, nonostante sapevo che lui avrebbe apprezzato).
All'inizio si rivelò abbastanza noioso, anche perché solitamente queste cose le facevo con Kai. Kai. Dovevo assolutamente togliermi quel pensiero fastidioso dalla testa.

NEMESI - Le due metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora