19. IL MIO DESIDERIO

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31 dicembre 1987

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31 dicembre 1987

Kai POV

I genitori adottivi di Emily erano andati via per passare le vacanze di Natale in Europa e avevano lasciato Emily a casa da sola.
Inutile dire che per due settimane avevo praticamente vissuto lì. Tornavo a casa solamente a dormire.

Avevamo passato assieme la giornata e la serata. Emily aveva invitato un pò di nostri compagni a passare il capodanno a casa con noi. Non volevamo andare a festeggiare in centro, quindi restammo tutta la sera ad ascoltare musica e a giocare a giochi di società...proprio come gli anziani insomma.

Poco prima di mezzanotte Emily tirò fuori delle lanterne cinesi ed uscimmo tutti in giardino.
Dalle case attorno arrivavano attutite chiacchiere e risate.
Poi, il conto alla rovescia.
Gli ultimi 10 secondi del 1987, un attimo infinito in cui i nostri occhi si incontrarono.

Vorrei dirtelo. Vorrei dirti che sei tu il mio desiderio per questo 1988. Vorrei dirti che eri il desiderio ancche del 1987 e di tutti gli anni prima. Non posso farlo però. E allora mi limito a guardarti mentre scarti le lanterne cinesi e con i fiammiferi accendi la candela al loro interno. La luce si proietta sul tuo viso.
Mi guardi, sorridi. Poi lasci la lanterna che inizia a salire.
Chissà a cosa hai pensato, chissà cos'hai desiderato.

Tornammo dentro casa dopo aver fatto volare le lanterne.
Gli altri volevano andare a festeggiare ma io ed Emily decidemmo di rimanere a casa perché stava iniziando a piovere. Pulimmo assieme tutto il casino che avevamo fatto.
Una volta finito andai a prendere la mia giacca ma lei mi fermò.
-R...resteresti?- balbettò un pò imbarazzata.
Sorrisi. Non aspettavo altro.
-Certo.-
Ci mettemmo a letto assieme, entrambi attenti a non fare movimenti bruschi come se avessimo paura di spaventare l'altro.
Restammo a guardarci senza dire una parola.
Poi lei, come se avesse preso coraggio passò le dita sulla mia guancia e sorrise. Sorrisi anche io di rimando e chiusi gli occhi.
Poi lei si girò dall'altra parte.
Ascoltai il suo respiro cercando di sincronizzarlo col mio.
-Era questo il mio desiderio.- sussurrò ad un certo punto.
Le strinsi la mano e la tirai a me, la sua schiena contro il mio petto. Avevo bisogno di sentirla vicina. Fuori la pioggia scrosciava.
Ci addormentammo così, stretti l'uno all'altra come se fosse la cosa più normale e giusta del mondo.

 Ci addormentammo così, stretti l'uno all'altra come se fosse la cosa più normale e giusta del mondo

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NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now