13. SONO UNA MAIALA ASSETATA DI SESSO, CERCATEMI

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Mi sa che forse per una migliore comprensione era piú utile se pubblicavo prima il POV di Kai e dopo quello di Emily 🤔 ma ormai è andata così quindi fate finta che questo l'avete letto prima del capitolo 12 😂

Mi sa che forse per una migliore comprensione era piú utile se pubblicavo prima il POV di Kai e dopo quello di Emily 🤔 ma ormai è andata così quindi fate finta che questo l'avete letto prima del capitolo 12 😂

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10 aprile 1987

Kai POV

Mi svegliai ancora incazzato come una iena per lo scherzo che avevo subito il giorno prima.
Oltre ad aver dovuto rifare all'ultimo momento il tema di inglese, avevo dovuto buttare il mio zaino perché era tutto appiccicoso e puzzava di miele: insomma, era irrecuperabile.
Quel giorno sarei dovuto andare a scuola senza zaino per colpa di quella piccola insolente.
Mentre mangiavo i cereali però, ebbi un'illuminazione.
Alle prime ore del pomeriggio avevamo ginnastica. Se il piano che mi girava in testa avesse funzionato, avrei potuto umiliarla e fare anche qualcosa a cui pensavo da qualche tempo.

La  mattinata passò lentamente nell'attesa di ciò che sarebbe successo al pomeriggio. Ogni tanto guardavo Emily di sottecchi che, ignara, guardava il panorama fuori dalle finestre e mordicchiava la sua matita. Già pregustavo la sua reazione...

Appena finimmo l'ora di ginnastica mi appostai fuori dallo spogliatoio femminile aspettando che tutte le ragazze fossero nelle docce. Quando le loro chiacchiere furono sostituite dal solo rumore dell'acqua che scorreva, sgattaiolai nello spogliatoio sperando che nessuna mi vedesse. Individuai subito la borsa di Emily all'interno della quale c'erano tutti i suoi vestiti. Li presi in mano e poi cercai il suo asciugamano. Sapevo esattamente qual'era perché l'avevo visto miliardi di volte al laghetto. 
Corsi fuori dallo spogliatoio verso l'atrio della scuola che era deserto.
Lì  c'erano dei tabelloni dove venivano appuntati i volantini degli eventi. Staccai tutti i volantini e ci appesi i vestiti di Emily. Soprattutto l'intimo era in bella vista. Dovetti ammettere che Ems aveva buon gusto. Per un attimo me la immaginai con addosso l'intimo ma cercai di scacciare subito il pensiero dalla mia mente.
Presi un pennarello rosso che avevo nella tasca posteriore dei jeans e lo aprii con i denti. Risi tra me e me pensando a ciò che stavo per fare.
Attaccai un cartellino enorme al reggiseno di Ems con scritto il suo nome, cognome e classe. Scrissi anche "Sono una maiala assetata di sesso, cercatemi". 
Poi, soddisfatto, tornai di corsa negli spogliatoi: non potevo perdermi la reazione di Emily né tantomeno perdere l'occasione di ricattarla.
Incontrai i nostri compagni di classe che uscivano dalle palestre. Tutti tranne lei. Sicuramente lei era ancora sotto la doccia.
Mi appostai nuovamente dietro la porta dello spogliatoio, in attesa.
Sentii l'acqua della doccia chiudersi.
Sentii i passi di Emily.
Poi il silenzio.
Contai mentalmente.

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Il ruggito di Emily mi spaccò i timpani.
-MALACHAI PARKER!-
Dopo un attimo passato a ridere a crepapelle uscii dal mio nascondiglio battendo le mani stupito dalla sua perspicacia nello scoprire chi era l'artefice dello scherzo.
Non potei fare a meno di scorrere con lo sguardo sul suo corpo mentre lei cercava di coprirsi, rossa in volto.
Pensai che era davvero bellissima in quel momento, così piena di vita e...di rabbia verso di me.
- Ridammi i miei...- ringhiò.
-Io ti ridò i tuoi vestiti solo se tu mi fai toccare le tue tette.-
Le tue perfette, fantastiche, tette...avrei voluto aggiungere.
-Scordatelo idiota!-
Sapevo che avrebbe risposto in quel modo, allora le voltai le spalle e feci per andarmene.
Contai mentalmente.
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2
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Sentii la sua mano sul mio gomito che mi tirava facendomi girare.
Si schiarì la voce con le guance che avvampavano.
-Hem...okay...fai ciò che devi.-
Chiuse gli occhi strizzandoli forte e mi venne da ridere.
Le spostai il braccio che usava per coprirsi le tette. Notai che il contatto con me le causò dei brividi sulla pelle.
E poi le vidi.
Ciò che aspettavo di vedere da anni. Erano davvero come me le aspettavo.
Quando ci misi le mani sopra, in un attimo mi pentii di averlo fatto. Sapevo che da quel momento in poi avrei desiderato poterlo rifare in eterno...e avrei desiderato fare anche molto altro con lei.
Mi maledii mentalmente e, dopo aver fatto comparire e lanciato un piccolo asciugamano sulla panchina dello spogliatoio (ero cattivo con lei ma nn fino al punto di lasciarla completamente nuda là dentro) corsi via ridendo al pensiero della sua faccia quando avrebbe scoperto che i suoi vestiti erano stesi nell'atrio.
Sentivo alle mie spalle la voce di Emily che mi chiamava ma continuai a correre ridendo.

NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now