40. ADORO QUANDO MI IMPLORI

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30 aprile 1989

KAI POV

Ci avevo provato davvero.
Ci avevo provato davvero i quei mesi a cercare il perdono di Emily.
Dopo il nostro ballo, appena la canzone era finita aveva accostato le sue labbra al mio orecchio e in tono gelido mi aveva detto "Non pensare che uno stupido ballo possa sistemare le cose". Poi se n'era andata lasciandomi là in mezzo come un idiota.
Le avevo provate tutte.
Le portavo la colazione tutti i giorni, le facevo i compiti, le facevo qualche regalo, le facevo i complimenti, la coprivo con l'ombrello quando pioveva,...
Ero diventato il suo cane e lei continuava a ignorarmi.
O meglio, accettava i miei favori e i miei regali ma poi continuava ostinatamente ad ignorarmi.
A causa di questo ero diventato lo zimbello della scuola e la cosa iniziava un pò a scocciarmi.
Decisi quindi, che se non avesse deciso di perdonarmi con le buone, avrei dovuto iniziare ad usare le cattive.
L'occasione mi si presentò a una gita di studio di una giornata che era stata organizzata in un posto sperduto in mezzo alle montagne.

Emily POV

La giornata era iniziata in modo pessimo. Arrivai in ritardo all'autobus e dovetti sedermi nell'unico posto libero. E dove poteva essere se non accanto a Kai? Sospettai che avesse impedito a tutti di sedersi accanto a lui. Mi limitai a lasciarmi cadere mollemente sul sedile sotto lo sguardo compiaciuto di quell'idiota.
Il viaggio fu un inferno.
Prima tirò fuori un pacchetto di ciccioli di maiale facendo piú rumore possibile mentre apriva il pacchetto.
Poi iniziò a mangiarli masticando rumorosamente; sapeva perfettamente che mi faceva imbestialire la gente che masticava in quel modo.
Tentai di resistere all'impulso di soffocarlo con quella maledetta camicia a quadri che aveva addosso e Mi voltai di scatto fulminandolo con lo sguardo.
-Vuoi?- chiese porgendomi il pacchetto.

-Vuoi?- chiese porgendomi il pacchetto

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Lo guardai schifata.
-Non so se sia peggio il fatto di mangiare quella merda alle 8.30 di mattino o il modo in cui li stai mangiando...-
Sorrise soddisfatto cacciandosene un'altra manciata in bocca.
-Wow Emily, la frase più lunga che tu mi abbia detto negli ultimi mesi, sono commosso!- bofonchiò sputacchiando.
Mi limitai a girarmi dall'altra parte cacciandomi le unghie nella pelle delle braccia per impedirmi di strozzarlo.
Finito di mangiare cominciò a tamburellare con le dita sul poggia braccia che c'era tra i due sedili e canticchiare una canzone senza staccare gli occhi da me.
-Mi chiamo Emily
faccio l'offesa
dimostro a Kai
che me la sono presa
ma lui si annoia
e allora che faccio
mi avvicino
e gli do un abbraccio.-
-Oh mio dio Parker ti prego smettila!- strillai attirando l'attenzione di tutti.
-Adoro quando mi implori, fallo di nuovo tesoro!- replicò lui facendo scatenare una risata generale.
-Ragazzi basta!- strillò il professore per cercare di calmare l'atmosfera, -Parker, White, la prossima è una nota disciplinare!- aggiunse indicandoci prima di girarsi nuovamente.
Finalmente Kai parve calmarsi.
La pace però durò poco. Iniziò coi pizzicotti.
-Kai davvero smettila lasciami in pace!- sbottai voltandomi verso di lui dopo l'ennesima volta che mi dava un pizzicotto sul ginocchio.
Si mise la mano sul cuore e fece il broncio.
-Così mi ferisci.- si lagnò.
Alzai gli occhi al cielo e mi rimisi dritta sul sedile incrociando le braccia. Non ce la facevo più.
-Ems mi annoio!- si lagnò di nuovo.
Alzai la mano.
-Professore!- chiamai agitando la mano.
-Che c'e White?-
-Parker continua a importunarmi, non può mettermi con qualcun altro?
-No. Le coppie sono già formate. E saranno le stesse anche per il lavoro che dovrete fare dopo. Approfittatene per risolvere le vostre...i vostri...-
Fece un gesto sbrigativo con la mano e tornò a leggere il libro che aveva appoggiato sulle ginocchia.
-Una giornata intera io e te..- sussurrò Kai al mio orecchio in tono mellifluo prima di appoggiare la testa al finestrino e chiudere gli occhi.

NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now