47. I JUST DIED IN YOUR ARMS TONIGHT

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La canzone originale per questo capitolo sarebbe  del 1986 :) 
Ho preferito però mettere il remix in quanto mi aiutava a rendere un po' di più l'atmosfera. Enjoy 

31 ottobre 1989

Kai POV

Emily si era offesa. 
Si era davvero offesa a morte.
Avevo visto mille sfumature di Emily Noemi White offesa, ma quella era la prima variabile in cui ogni volta che mi vedeva in giro tentava di picchiarmi o uccidermi.
Ormai era diventata quasi un'abitudine guardarmi perennemente le spalle.
Aveva tentato di colpirmi in testa con un dizionario lanciato dal 3 piano.
Aveva tentato di strangolarmi con la stringa di una delle sue All Star.
Aveva tentato di spingermi giù da una rampa di scale.
Questa cosa la trovavo dannatamente divertente perché se lei era occupata a studiare nuovi modi per farmi sparire dalla circolazione, non avrebbe avuto tempo per pensare a qualunque cosa/persona che non fossi io.
Inoltre, avevo sempre adorato la furia da animale selvatico che le accendeva lo sguardo quando mi odiava con tutta se stessa.

Quella sera era prevista la solita festa di Halloween, quella di cui Emily aveva scritto nel diario. L'anno prima ci ero andato con Shelby solo per fare arrabbiare lei.
Ovviamente, non rivolgendoci la parola, non avevo potuto chiederle di venire con me.
Se fossi andato alla festa e lei non ci fosse stata, sarebbe stata una noia mortale.
Non valeva la pena di fare nulla se lei non c'era.
Dovevo assolutamente fare qualcosa, e per "qualcosa" intendevo anche "rischiare la vita".
Ero sicuro che non sarebbe bastato proporle una tregua per andare alla festa, dunque mi inventai un piano diverso.
Poi, mi materializzai in camera sua.

Emily POV

Ero sdraiata sul letto ad ascoltare una cassetta di un gruppo grunge che mi aveva prestato Kai mesi prima, quando all'improvviso un movimento alla mia sinistra mi fece trasalire.
Lanciai istintivamente l'apparecchio addosso alla fonte del movimento e mi accorsi che si trattava di Kai.
-Che cazzo ci fai qua?!- sibilai andando verso di lui a passo di carica.
Averlo davanti mi scatenava un'ira indescrivibile.
Mi faceva sentire nuda sapere che aveva letto tutti i miei segreti più nascosti, tutte le cose che mi vergognavo persino io di ammettere a me stessa.
Iniziai a tempestarlo di spintoni sulle spalle ma alla fine riuscì a bloccarmi le mani e mi strinse forte i polsi.
-Tregua!- gridò tenendo il tono di voce basso.
Cercai di divincolarmi.
-Tregua!- sibilò di nuovo.
Lo spinsi con i polsi bloccati.
-Tregua White! Tregua per stasera!-
Iniziai a calmarmi.
-Solo per stasera.-
Mi lasciò andare e io mi ricomposi. Sapevo che tramava qualcosa e io, come al solito, non potevo far finta di niente. Avevo bisogno di sapere in quale assurda avventura voleva portarmi, nonostante lo odiassi. Mi schiarii la voce fingendo disinteresse. 
-Beh cosa proponi?- domandai in modo arrogante.
Lui fece un sorrisetto.
Estrasse qualcosa dalla tasca e me lo mise in mano con uno scintillio soddisfatto negli occhi.
Me lo rigirai nelle mani, osservandolo.
Era un documento falso.
-Come cazzo...?-
-Magia.- disse solamente voltandosi e aprendo l'armadio, per poi iniziare ad estrarne alcuni vestiti.
Dopo essermi preparata, saltammo giù dalla finestra e iniziammo a correre in mezzo al buio, i piedi che calpestavano le strade rese umide dalla pioggia di quel pomeriggio.
Solo con lui riuscivo a sentire quell'adrenalina, quel senso di libertà che mi saliva in gola e me la dilatava permettendomi di respirare tutta l'aria del mondo.
Ero felice di averlo ritrovato, per quanto lo detestassi.
Fu una delle nottate più divertenti della mia vita.
Riuscimmo ad entrare in un club del centro. 
Per entrare bisognava scendere una lunga scala che vibrava per i bassi della musica che veniva dal piano di sotto.
Ci mischiammo alla folla, a quei corpi che ballavano al ritmo di una canzone che non conoscevamo. Non era il nostro genere ma non importava.
Ci dirigemmo subito al bar e comandammo qualcosa di forte, che scolammo in un lampo dopo aver brindato alla nostra.
Non ci volle molto prima che fossimo brilli e iniziassimo a ballare in mezzo alla gente, prendendo parte del movimento sincronizzato di tutta quella gente.
Le luci stroboscopiche accecavano, la vista era annebbiata dall'alcool ma io i suoi occhi li vedevo benissimo.
Li vedevo lì in mezzo a quel mare di persone. 
Li vedevo mentre una canzone che conoscevo usciva dalle casse.

Oh I, I just died in your arms tonight
It must've been something you said
I just died in your arms tonight

Iniziai a cantare all'unisono con le persone attorno a noi, all'unisono con Kai.
Mi porse la mano e io gliela strinsi, ballando con lui.
Eravamo vicini, ubriachi, accaldati e sorridenti. 
Non sarei mai riuscita ad immaginarmi in un posto del genere a divertirmi con qualcuno che non fosse lui. Tutto con lui era più bello. Tutto con lui ne valeva la pena.
Anche morire sarebbe stato bello, se fosse successo tra le sue braccia.
Malachai fottuto Parker, mi aveva fottuta per l'ennesima volta.
Mi aveva fottuta sin dalla prima volta che l'avevo visto. 
E io non potevo combattere perché quella con lui era una battaglia che avrei sempre perso.

Ero innamorata di lui.



NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now