25. SONO IO CHE CURO LE SUE FERITE.

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28 agosto 1988

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28 agosto 1988

Kai POV

Estate. Una torrida, interminabile estate.
La storiella tra quei due stava andando avanti da fin troppo tempo e la cosa mi stava facendo diventare pazzo (più di quanto non fossi già).
Non facevo altro che chiedermi se loro avessero fatto sesso o se lui avesse anche solo provato a sfiorarla. Non potevo più sopportare di vederlo accanto a lei, quel posto spettava a me.
Avevo deciso. Io a quel tipo l'avrei rovinato.
Facendolo avrei rovinato anche lei ma sapevo che era la cosa giusta. Forse però era la cosa giusta solo per me.
Lei aveva solo bisogno di un ragazzo che la rendesse felice.
Io ero cattivo. E possessivo. Ed egoista.
Non potevo sopportare che fosse un altro a renderla felice.

Quel giorno era il compleanno di Gerald. Lui avrebbe dato la festa in un bar in centro. Ovviamente non ero stato invitato. Avevo però pensato ad un piano.
La festa iniziava alle 21. Emily ci sarebbe sicuramente andata con anticipo e dovevo impedirglielo.
All'ora di cena mi appostai fuori casa sua per controllare che lei fosse a tavola con i suoi.
Tornai a casa mia di corsa e dopo aver rubato della magia a mia sorella e aver subito le sue urla, mi materializzai dentro la camera di Emily.
A questo punto non mi restava altro che rubare i suoi trucchi. Non sarebbe mai andata alla festa senza prima essersi truccata.
Sapevo che li teneva nell'armadietto che aveva nel suo bagno e quindi mi diressi subito lí.
Eccolo.
Un beauty case nero con le ciliegie disegnate sopra fece capolino appena aprii l'anta.
Feci un giro in camera per essere sicuro che non avesse altri trucchi e aprii un pò la finestra della sua stanza, il tanto che bastava per far passare i rumori. Mi smaterializzai per apparire in giardino, proprio sotto la sua finestra e attesi.
Dopo mezzora la sentii che entrava in camera e apriva la doccia.
Dopo un'eternità richiuse l'acqua e sentii il phon accendersi.
Me la immaginai. Stava sicuramente seduta sul letto, avvolta dal suo accappatoio arancione e si guardava attorno annoiata: sicuramente stava pensando a tagliarsi i capelli (come ogni volta che li lavava) perché ci metteva troppo a lavarli e ad asciugarli lunghi com'erano.
Dopo un'altra eternitá lo spense, camminò un pò per la camera (forse si stava vestendo) e finalmente la sentii imprecare.
-Cazzo! Cazzo! Cazzo!- gridò.
Sorrisi compiaciuto.
Iniziò a frugare ovunque, sentivo le cose che cadevano a terra.
Era il momento. Dovevo andare.
Mi materializzai davanti al locale dove era prevista la festa ed entrai.
Subito vidi Gerald, stava giocando a biliardo. Andai verso di lui.
Alzò lo sguardo e subito si incupì.
-Che vuoi Parker?- chiese appoggiando al tavolo la stecca da biliardo.
-Devo scambiare due parole con te.-
Lui alzò le spalle e mi seguì.
Andammo fuori dal locale e si appoggiò contro il muro. Avrei voluto spaccargli la faccia ma mi trattenni perchè sapevo che avrei comunque ottenuto ciò  che volevo.
-Non sei stato invitato.- disse seccamente.
-Lo so.- risposi.
-Io la amo lo sai vero?-
Mi venne da ridere. Lo sapevo eccome. Ed era proprio questo che non andava bene.
Mi guardai attorno per vedere che non ci fossero sguardi indiscreti e gli misi le mani sulle spalle.
Cominciai a pronunciare un incantesimo che mi avrebbe permesso di soggiogarlo a fare ciò che volevo.
-Arriverá da te una ragazza che non è Emily e che vorrà baciarti. Baciala. Cacciale la lingua in bocca. Dai spettacolo. Io e te non abbiamo mai parlato.- sibilai.
Capii che aveva capito quando scrollò lievemente la testa e si staccò dal muro per tornare nel locale.
Ora non mi restava che trovare la ragazza che avrebbe aiutato Gerald a spezzare il cuore di Emily.
La vidi subito.
Era Sharon Aronsohn e se ne stava appostata al bancone con un vestitino che lasciava poco all'immaginazione e fissava Gerald in modo famelico.
Mi avvicinai.
-Ciao Sharon.- dissi andando verso di lei.
Subito sorrise.
-Oh, ciao Parker.- cinguettò distogliendo immediatamente lo sguardo da Gerald e fissando me.
-Posso offrirti qualcosa?- le chiesi.
Lei sbattè più volte le palpebre e sorrise mettendosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Ordinammo da bere e iniziammo a parlare del più e del meno. Mi annoiavo a morte e non mi interessava minimamente ciò che mi diceva Sharon.
Improvvisamente la porta del locale di aprì ed entrò Emily. Era bellissima come sempre.
Portava un vestitino leggero a fiori e aveva i capelli raccolti in una treccia laterale. Si era truccata. Chissà dove era riuscita a recuperare i trucchi...?
Mi dispiacque pensare che di lì a poco,il lavoro che aveva fatto per truccarsi si sarebbe sciolto a causa delle sue lacrime.

Fortunatamente non mi vide perché andò dritta verso i tavoli da biliardo.
Dal bancone fortunatamente avevo una visuale perfetta di ciò che succedeva ai tavoli.
Decisi che era il momento di agire con Sharon.
Mi avvicinai al suo orecchio e le accarezzai una guancia facendola rabbrividire. Poi iniziai a pronunciare l'incantesimo per soggiogare anche lei.
-Non appena vedrai che Emily si assenta, tu andrai verso Gerald, inizierai a flirtare e poi lo bacerai. Voglio che diate spettacolo. Tu non hai mai parlato con me.- sussurrai guardandola negli occhi.
Quando le sue pupille tornarono ad una dimensione normale capii che era andato tutto per il verso giusto.
Ora non restava che attendere. Fortunatamente Sharon si era zittita perchè era occupata (come me) ad aspettare che Ems si assentasse.
2 birre dopo, finalmente Emily andò al bagno.
Sharon scattò in piedi e si diresse verso Gerald.
Mi appostai in fondo alla sala, in attesa.
La ragazza si avvicinò a Gerald sculettando e iniziò a parlare e flirtare con lui, poi si alzò sulle punte e posò le labbra su quelle di lui.
Nella mia testa facevo il tifo.
Stavano pomiciando davvero selvaggiamente . Se avessi avuto un pacchetto di pop corn la scena sarebbe stata perfetta.
Improvvisamente una chioma rossa occupò la mia visuale: Emily.
Era tornata dal bagno e si era bloccata in mezzo alla sala, incredula.
Contai mentalmente.
3
2
1
Un rumore secco. Il rumore di una mano che si scontra contro una guancia. La mano di Emily contro la guancia di Gerald.
Tutti smisero di fare ciò che stavano facendo per voltarsi a guardare la scena.
Gerald si portò una mano sul viso e sgranò gli occhi.
-Che cazzo hai fatto?- gridò Emily furente.
-Ti giuro non so cosa mi sia preso...- tentò lui massaggiandosi il lato che era stato colpito.
-Zitto!- urlò Emily voltandosi poi verso l'altra ragazza.
Un altro rumore secco.
Vidi la mano di Emily sulla faccia di Sharon che non reagì nemmeno, si limitò a fissare il pavimento di fronte a se.
-Non farti mai più vedere.- ringhiò verso Gerald prima di voltarsi e andarsene.
Lui fece per seguirla ma i suoi amici furono più intelligenti e lo trattennero.
-Stai facendo un terribile errore!- gridò Gerald quasi in lacrime. Lei lo ignorò e continuò a camminare.
I miei occhi incrociarono quelli di Emily. Mi guardò, quasi implorandomi di aiutarla. Era distrutta.
Per un attimo provai una sorta di senso di colpa.Vidi il cuore di Emily spezzarsi per un ragazzo che in realtà avrebbe dato la vita per lei...e lei non l'avrebbe mai saputo.
Ma vidi anche Emily che cercava me.
Lei stava male e cercava me perché sapeva esattamente di chi aveva bisogno.
Arrivò tra le mie braccia come una furia e iniziò a singhiozzare. La sentivo, fragile e morbida tra le mie braccia. Affondò il suo viso nel mio collo e inspirai profondamente il profumo dei suoi capelli.
Il senso di colpa svanì all'istante.
Sul mio volto apparve un ghigno che indirizzai verso Gerald che si guardava attorno visibilmente confuso.

È da me che torna quando ha il cuore spezzato. Sono io che guarisco le sue ferite, che la proteggo dal mondo. E tu, tu non sei nessuno, stronzo.

-Ti porto via da qui.- sussurrai all'orecchio di Emily prima di trascinarla fuori da quel locale.

Allora allora...Vi siete un ricreduti riguardo a Gerald? In "La sola eccezione" Emily parla di un ragazzo che l'ha tradita davanti ai suoi occhi...ma quella era la versione di Emily. Lei non ha mai saputo che era tutta opera di Kai...in questa occasione Kai ha rivelato davvero per la prima volta la sua vera natura 🤔 e ora, odiatemi pure... 😂

NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now