22. NESSUNA AVEVA AVUTO MAI L'ONORE DI AVERE LE SUE ATTENZIONI

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9 maggio 1988

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9 maggio 1988

Kai POV

Emily aveva iniziato a essere un po' distante da qualche tempo. Più precisamente dalla sera del suo compleanno. Mi maledivo per aver rovinato tutto tentando di baciarla. Eppure ero sicuro che anche lei avrebbe voluto baciarmi...ma ormai era passato e non sarebbe mai più successa una cosa simile.

Comunque, Ems non usciva più con me fuori dall'orario scolastico, era sempre distratta e aveva perennemente stampato in faccia un sorrisino ebete.

Ben presto capii come mai.

Quel giorno a scuola stavo andando a fare una delle mie passeggiate nei corridoi durante le lezioni quando vidi un ragazzo avvicinarsi all'armadietto di Emily. Tolse qualcosa dalla tasca, probabimente un bigliettino, e lo infilò nell'armadietto.
Poi restò un attimo impalato con un sorrisino e si allontanò.
Avrei pagato oro per avere un pò di magia ed aprire l'armadietto ma invece non ne avevo.
Sbuffai stizzito. Decisi quindi che avrei sfruttato il mio charme per cercare di carpire qualche informazione su di lui da Shelby Jenkins, ovvero la pettegola della scuola che sapeva sempre tutto di tutti. Sapevo che lei aveva ora buca, quindi andai a cercarla.
La trovai seduta in mensa da sola che sorseggiava un the caldo.
-Ciao Shelby.- dissi con voce suadente.
Si girò di scatto.
-Parker?- chiese stupita sussultando sulla sedia.
Sapevo che già dai tempi delle medie quella aveva una cotta per me ma non l'avevo mai calcolata. Mi sedetti di fianco a lei e le sorrisi prima di accarezzarle il braccio con il mio dito.
La vidi rabbrividire e le sue guance si tinsero di rosso.
-Dimmi, Shelby...cosa potrei fare per te in cambio di un favore?-
Lei sorrise sorniona e sbatté un paio di volte le ciglia.
-Potresti uscire con me...- disse con voce suadente.
Ci avrei scommesso.
Annuii perché avrei fatto di tutto pur di scoprire qualcosa riguardo a quella faccenda. Inoltre, Shelby era pure passabile di aspetto, quindi magari se un giorno ne avessi sentito il bisogno, avrei potuto sfruttarla.
-Dimmi.-
Non me lo feci ripetere due volte.
-Ho visto un ragazzo mettere un biglietto nell'armadietto di Emily e volevo sapere chi poteva essere...-
Shelby assunse un'espressione un po' delusa ma poi sembrò tornare in se e accorgersi che le stavo dando dei possibili pettegolezzi di cui discorrere in giro.
-Descrivimelo.-
-Alto, magro, capelli neri tirati indietro, occhi scuri...aveva un giubbotto da baseball nero e giallo...-
-Gerald Gillum!- esclamò lei con fervore.
Mi scappò una risata dovuta a quel suo entusiasmo. Già solo il modo in cui aveva pronunciato il suo nome mi fece capire che poteva essere qualcuno di molto interessante...
-Quel ragazzo era Gerald Gillum, capitano della squadra di basket del liceo nonché prima causa di cuori infranti fra le ragazze dal 1 al 4 anno. Inoltre gira voce che l'ultimo giorno di scuola abbia cacciato la lingua in bocca alla tua amica e che lei se la sia data a gambe levate...quella pazza!-
Sospirò sognante e io mi irrigidii all'istante. Vidi una minaccia enorme incombere su di me e cominciai a sentire la rabbia salirmi in gola.
-Grazie Shelby. Ci sentiamo per uscire.- dissi cercando di controllarmi mentre mi alzavo dal tavolo per andarmene.
La sua voce mi raggiunse mentre me ne andavo: -Comunque per tua informazione, fino ad ora nessuna aveva avuto mai l'onore di avere le sue attenzioni.-


NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now