26. SEGRETUCCI MAGICI

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Scusate tantissimo per l'attesa! Ecco qui il nuovo capitolo. Fatemi sapere che ne pensate e grazie per la pazienza 💕

15 settembre 1988

Emily POV

La scuola era ricominciata. Passavo le giornate nello sconforto più totale cercando di evitare Gerald che cercava perennemente di parlarmi ma io ovviamente non ne volevo sapere.
Ero davanti al mio armadietto cercando di svuotare la mia borsa dal suo contenuto quando sentii la sua voce che mi chiamava.
Mi voltai verso di lui inviperita.
-Non voglio più avere a che fare come te non mi hai sentito?- ringhiai.
Chiuse il mio armadietto di scatto e quasi ci lasciai le dita.
-Che cazzo fai?- strillai.
-Devi lasciarmi la possibilità di spiegarti Emily!-
Mi incamminai cercando di lasciarmelo alle spalle perché non accettavo che oltre ad avermi tradita ora mi prendeva per il culo.
La sua mano si serrò attorno al mio polso facendomi voltare.
-Io ti a...-
Non finì la frase perchè qualcuno lo prese per il braccio facendolo voltare di scatto e gli tirò un pugno il faccia facendolo cadere a terra.
Kai.
Gli saltò addosso come un animale prima che io potessi fare qualsiasi cosa.
In un attimo la faccia di Gerald era diventata una maschera di sangue.
-Kai smettila! Così lo ammazzi!-
Le mie urla non servivano a nulla. In un attimo accorsero i professori a separarli.
-Devi lasciarla stare!- urlò Kai rivolto a Gerald cercando di divincolarsi.
Due professori servirono per trattenerlo: capii che era finita quando vidi il suo sguardo cambiare. Quando non era in lui era come se una patina scura calasse sulle sue iridi e lui non vedesse niente altro che la sua vittima. Era tornato in se e subito mi guardò, supplicandomi con lo sguardo di perdonarlo.
Non me la sentivo di essere arrabbiata con lui, dopotutto era un mese che cercava di difendermi da Gerald.

Finimmo tutti e tre in presidenza.
Ci beccammo tutti una sospensione, io compresa. Fummo quindi scortati all'uscita di scuola e obbligati ad andare a casa.

Tornammo a casa. Eravamo convinti che non ci fosse nessuno da Kai e volevo aiutarlo a curarsi le ferite.
Ci sbagliavamo.
Appena entrammo, furono i suoi genitori ad "accoglierci". Probabilmente ci stavano aspettando. Il preside doveva aver chiamato.
-Bentornati. Emily dobbiamo parlare.- disse Joshua indicandomi la porta che dava sul salotto.
Mi incamminai fissandolo negli occhi:  se ne avessi avuto la facoltà l'avrei ammazzato con le mie stesse mani per ciò che faceva a Kai.
Io e Kai ci sedemmo sul divano. Le nostre gambe si toccavano e questo placava almeno un pò l'ansia che si era annidata nella mia gola.
-Bene ora che siamo tutti qui...Malachai io e tua madre abbiamo riflettuto e abbiamo deciso che accetteremo questa tua amicizia.- disse indicandomi come se fossi qualcosa di fastidioso e inferiore.
Il mio cuore a quelle parole ebbe un tuffo.
-Vorremmo evitare spargimenti di sangue.- continuò rivolgendosi a me, -Ma tu dovrai stare alle mie regole.-
Mi voltai verso Kai alzando le sopracciglia con aria interrogativa.
-Niente più episodi simili a scuola, niente più questo circo ridicolo. Dovete essere invisibili capito? Nessuno dovrà far piú caso alla vostra esistenza perché siete irrilevanti e dovete comportarvi come le nullità che siete. Non attirate l'attenzione.-
Iniziai a ribollire di rabbia.
-Ma che vuol dire?- sbottai, -non mi sembra che a parte questo episodio sia mai capitato nulla di grave...-
Joshua si impietrì e fece alcuni respiri profondi.
-Senti, ragazzina. È già la seconda volta che cerchi di andare contro a ciò che ti dico. Non ti conviene, la prima volta non è successo nulla ma ricordati ciò che ti avevo promesso la scorsa volta. Se continuerete e farvi i vostri stupidi scherzi e far sì che a scuola si creino pettegolezzi sulla vostra eventuale relazione non esiterò a mettere fine a tutto.-
Era troppo.
-Scommetto che nessun essere umano vorrebbe sapere del vostro segreuccio magico!- sibilai con la rabbia che minacciava di farmi esplodere da un momento all'altro.
Rise in modo sprezzante alla mia affrrmazione.
-A proposito di segretucci, immagino che tu non sia stata informata di ciò che comporta il fatto di essere sua amica...oltre al fatto di andarsene in giro assieme a un abominio simile...- disse indicando il figlio.
Io rabbrividii.
La madre non parlava, guardava a terra.
Kai fece un sussulto.
-Forza Malachai, non vorrei privarti dell'onore di dire le cose come stanno alla tua amica...-
Guardai Kai e vidi che serrava i pugni. Poi posò i suoi occhi su di me con sguardo glaciale senza tradire nessuna emozione, disse delle parole che mi distrussero.

NEMESI - Le due metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora