43. AI TUOI OCCHI NON NE VALGO LA PENA

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Kai POV

9 giugno 1989

-L'ultima persona di cui potrei innamorarmi è proprio lui, sappiatelo.-
Lei non si era accorta che in quel soggiorno c'ero anche io. Ero a pochi passi da lei e sentii tutto.
Non capii come mai ma in quel momento sentii una punta di fastidio crescermi nel petto e pungermi gli occhi.

Passerò la mia vita a tormentarti per farti rendere conto che in realtá sono l'unico di cui ti puoi innamorare e poi ti farò pentire di esserti innamorata, stronza.

Non appena se ne fu andata tutti si voltarono verso di me. Le ragazze si portarono la mano alla bocca e i ragazzi avevano uno sguardo dispiaciuto.
-Beh che avete da guardare?- chiesi prima di andarmene anche io.
Mentre camminavo nel giardino mi giunsero le ultime parole di Scoff dei Nirvana.

"In your eyes I'm not worth it"

Ai tuoi occhi non ne valgo la pena.
- È una fottuta presa in giro?- urlai guardando verso il cielo.
Sapevo che la gente mi avrebbe preso per pazzo ma non importava perchè in effetti era così.
Camminavo sul marciapiede tirando calci a ogni sassolino che mi capitava a tiro. Gli ingranaggi della mia mente giravano a mille.
Sentivo ancora le sue labbra roventi sulle mie e avrei desiderato strapparmele per non dover sentire ancora la sensazione.
Maledetta stupida ragazzina.
Mi stava portando fuori di testa.
Andai a casa sua. Mi materializzai all'interno della sua camera.

Lei era lì che fissava lo specchio ispezionando l'entità del mio succhiotto.
Quasi le prese un colpo quando mi vide nel riflesso.
-Che cazzo vuoi?- sibilò per non farsi sentire da nessuno.
-Perchè mi hai baciato?- le chiesi.
Fece una faccia schifata.
-TU mi hai baciato!-
-No tu mi hai baciato!-
-Sei stato tu!-
-No sei stata tu!-
-No.-
-Si.-
-No Malachai.-
-Si Emily.-
Quando usava il mio nome per intero era davvero incazzata.
Si buttò sul letto urlando nel cuscino e sbattendo le gambe sul materasso.
Non potei fare a meno di farmi scappare una risata.
Mi guardò con sguardo truce.
-Sei un idiota, davvero.-
-Almeno io non dico le bugie.-
E dopo quelle parole mi smaterializzai e tornai di nuovo a casa. Quando salii in camera mia la sua luce era ancora accesa. Mi chiesi cosa diavolo stesse facendo, quali pensieri le impedisseo di dormire. Ero abbastanza fiero della mia uscita in grande stile, avevo avuto l'ultima parola. Mi sdraiai ancora vestito aspettando che spegnesse la luce.
Dopo un po', però, sentii qualcosa colpire la mia finestra. Mi alzai dal letto e la vidi che sbatteva un foglio contro il suo vetro.
"Baci malissimo" c'era scritto.
Mi limitai a farle vedere il dito medio prima di chiudere le tende e mettermi a letto.
Sapevo che non la pensava così. L'avevo sentita ansimare sulle mie labbra.
Sorrisi a quell'immagine.

Il sorriso però si spense subito

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Il sorriso però si spense subito.
Ricordai le parole che aveva detto riguardo al non innamorarsi: mi bruciavano.
Decisi che sarebbe stato meglio mettere quel pensiero in un angolino della mia mente o avrei davvero rischiato di diventare sentimentale.
E con Emily, l'ultima cosa che avrei dovuto fare se avessi desiderato mantenere la mia (già instabile) salute mentale, sarebbe stato diventare sentimentale.

"Buona notte, maledetta. Da domani ti farò pentire di avermi incontrato." pensai rivolgendo una colorita serie di insulti poco amichevoli verso Emily.

NEMESI - Le due metàDonde viven las historias. Descúbrelo ahora