9. PROPRIO SENTIMENTALE QUESTO G

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9 maggio 1988

Emily POV

Quando suonò la campanella mi fiondai subito al mio armadietto. Era diventata un'abitudine ormai trovare i bigliettini di Gerold e ormai passavo le mie ore di lezione nell'attesa di vedere cosa avesse da dirmi.
Lui era il primo ragazzo ad interessarmi in tutta la mia vita, io che pensavo di non essere in grado di provare sentimenti. E in quel periodo i sentimenti erano come un vortice dentro di me. Ogni volta che pensavo a lui mi veniva da sorridere. Ogni volta in cui parlavamo o mi sfiorava, il mio stomaco iniziava a riempirsi di farfalle, per non parlare di quanto mi sentivo agitata quando aprivo i suoi bigliettini.

All'improvviso sentii un rumore dietro di me e appena mi voltai mi resi conto che si trattava di Kai.
-Ciao Ems. Che hai lì?- chiese indicando il bigliettino.
-Oh io...qui...no niente, nulla di importante.- balbettai cercando di mettermelo in tasca.
Lui fu più veloce.
Mi rubò il bigliettino dalle mani e lo tenne alto perché io non potessi riprenderlo.
-Ah, ridammelo idiota!- gridai cercando di riprendermelo.
Io continuavo a saltare e lui se ne stava li immobile con un sorrisino malevolo sul volto.
Come al solito attorno a noi si era radunato un capannello di curiosi che si gustava lo spettacolo di noi due che litigavamo.
Non doveva assolutamente leggere quel bigliettino.
Gli piantai una gomitata nello stomaco facendolo piegare in due e mi avventai sul suo braccio. Nella foga però, cademmo entrambi per terra e lui riuscì comunque a mantenere salda la stretta delle dita attorno al foglietto.
Mi sedetti sul suo braccio e iniziai ad aprirgli le dita una ad una ma con uno spintone riuscì disarcionarmi e farmi cadere a terra. Lui si rialzò trionfante e aprì il bigliettino. Tutti ci guardavano eio avrei solo voluto sotterrarmi. Lanciò uno sguardo a tutti i presenti prima di iniziare a leggere ad alta voce in modo solenne.
-Ciao Emily,
ho voglia di passare un pò di tempo con te...mi manchi! Mi mancano i tuoi capelli che profumano sempre di vaniglia e i tuoi occhi così blu. Mi manca anche la tua risata e il tuo modo di pronunciare il mio nome. Dopo la scuola ti aspetto al solito posto. -G -
Appena finì di leggere scoppiò a ridere e stracciò il biglietto davanti a me.
-Proprio sentimentale questo G...capelli alla vaniglia, occhi blu...-sibiló malevolo.
Mi si riempirono gli occhi di lacrime ma non avrei mai e poi mai dato la soddisfazione a Kai.
-Sai Kai, al mondo c'è gente in grado di provare i sentimenti...peccato tu non sia tra questi...-
Lui irrigidì le spalle e strinse i denti. Si stava incazzando.
-Se provare sentimenti mi rende idiota come te, preferisco di no...grazie occhi belli.- ringhiò facendomi l'occhiolino.
Mi sentii umiliata.
Guardavo a terra quindi non mi accorsi che Gerald si stava facendo largo tra la folla.
Mi accorsi però del rumore di un pugno a contatto con una mascella.
Alzai gli occhi di scatto.

Kai era steso a terra e sulla sua mascella c'era il segno dell'impatto.
Il suo sguardo saettò da me all'autore del "pestaggio", Gerald.
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, io e Gerald a quel punto saremmo morti tra atroci sofferenze.
Gerald mi mise un braccio attorno alle spalle e mi portò via da lì facendosi largo tra la folla che aveva assistito alla scena.
Mi portò in una gelateria a fare merenda. Mi comprò un cono al cioccolato per tirarmi un po' su e infatti dopo qualche sorso iniziai a sentirmi meno arrabbiata per il comportamento di Kai.
Bastavano un gelato e la presenza di Gerald per rendere tutto più sopportabile.

Bastavano un gelato e la presenza di Gerald per rendere tutto più sopportabile

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NEMESI - Le due metàWhere stories live. Discover now