NEMESI - Le due metà

17. ROSSO SANGUE

A partire da questo capitolo verranno inseriti alcuni pensieri di allora dei personaggi (in corsivo) che però sono narrati al presente perché mi sembrava che rendesse meglio l'idea.

9 luglio 1987

Kai POV

Emily era in vacanza con i suoi genitori adottivi da ormai due settimane e io non facevo altro che rimuginare.
Senza di lei mi annoiavo. C'era come un vuoto che non riuscivo a colmare qualunque cosa facessi.
La sera restavo alla finestra e guardavo casa sua come un'anima in pena, sperando che da un momento all'altro si accendessero le luci.
Poi prendevo il quadernetto in cui conservavo le sue foto e le guardavo.
C'era la prima che le avevo fatto al laghetto. Ce n'era una che le avevo fatto mentre studiavamo asseme e lei mordeva la matita come faceva sempre mentre si concentrava. Un'altra in cui aveva il viso imbronciato per qualcosa che le avevo detto.

In ogni foto il rosso dei tuoi capelli è così forte che mi sembra di prendere un pugno in pancia.
Rosso sangue.
Rivoli di sangue lunghissimi e morbidi, attorno al tuo viso e lungo la tua schiena.
Rosso sangue, come quello che ti scorre nelle vene, che mi scorre nelle vene.
Rosso sangue, come te. Tu mi scorri nelle vene, tu sei il mio sangue.

L'ultima foto era la mia preferita. L'avevo scattata al suo compleanno. Era intenta a mangiare una fetta di torta al cioccolato con gli occhi chiusi. Aveva gli angoli della bocca tutti sporchi e un'espressione di beatitudine stampata in viso. Un attimo dopo che le avevo scattato la foto, quell'espressione di beatitudine era stata sostituita dalla sua solita faccia da vipera perché le era venuta la fantastica idea di schiacciarmi in faccia un pezzo di torta.

Mentre guardavo quella foto avrei desiderato pulirle gli angoli della bocca, magari con un bacio.
Mi resi conto per la prima volta di una cosa agghiacciante. Ems non era più solo La mia Amica. Era diventata qualcosa di più.
Poi, mi resi conto di un'altra cosa agghiacciante: nel giro di 7 anni avrei dovuto fondermi con Josette.
E questo Emily non lo sapeva.

Sicuramente avrei vinto. Ma altrettanto sicuramente i miei genitori non avrebbero permesso a me, un abominio senza sentimenti, di prendere il controllo della Congrega.
Dovevo inventarmi qualcosa. Dovevo proteggere Emily da tutto questo, dalla verità.

Sgattaiolai nella stanza adibita a biblioteca e cercai il Grimorio di famiglia per leggerlo come ero solito fare da qualche tempo: se avessi "preso in mano la Congrega", avrei attinto ad un potere enorme e avrei dovuto imparare a gestirlo e capire cosa farne.
Lessi a lungo, finché non mi bruciavano gli occhi.
Mi alzai per mettere via il libro ma mi scivolò dalle mani aprendosi a terra.
Pagina 352.
"Mondi paralleli"
La cosa attirò subito la mia curiosità.
Lessi attentamente.
Ed ebbi un'idea che mi avrebbe accompagnato per il resto della mia vita.

Emily POV

Nelle ultime settimane non avevo fatto altro che stare in spiaggia a prendere il sole e nuotare.
Non mi dispiaceva farlo, però mi annoioavo.

La veritá è che mi manchi, Kai.
Mi sento persa, come se non valesse la pena di impegnarmi a vivere se non ci sei tu a vedermi.
Dopo la faccenda del bacio con Gerald mi sono resa conto che avrei desiderato davvero che fossi stato tu a baciarmi. Se mi immagino accanto a te mi vedo al posto giusto.

Nonostante gli scherzi di cattivo gusto e tutta la rabbia che mi faceva prendere io volevo solo lui accanto.
Credo che lui fosse l'unica persona in grado di distruggermi e rimettermi assieme i pezzi.
Il problema era che Kai era il mio migliore (e unico) amico.
Se non volevo rovinare tutto dovevo mettere a tacere le sensazioni che mi provocava quando mi guardava o mi sfiorava.
Amici. Nemici. Niente più di questo.
Lo promisi a me stessa. Ma si sa, sia io che lui non siamo mai stati bravi a mantenere le promesse quando si trattava del nostro rapporto.