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  Le voci si alzarono di nuovo e i ragazzi si erano radunati in cerchio intorno ad Alice, Alby, Newt e la coppia del ragazzo magro e di quello grassoccio.
  <<Benvenuta Alice>>. Una voce che dava un benvenuto sarcastico si fece avanti. Era un ragazzo dai capelli neri. Sembrava avere una quindicina di anni ed era alto e ossuto. Aveva un naso grande quanto un piccolo pugno, che assomigliava ad una patata deforme. Era l'altro ragazzo che era caduto nella Scatola insieme ad Alby. Le stava rivolgendo uno sguardo carico d'odio. Si stava già facendo strada tra gli altri ragazzi e si stava avvicinando.
  Una mano sul petto lo fermò.
Era Alby <<Gally, prova a toccarla e passerai la notte a dormire nel Labirinto, insieme ai Dolenti. Chiunque provi solo a pensare di avvicinarsi a lei verrà esiliato, senza discussioni...>>
  Alice non ascoltò nemmeno le ultime parole. Stava riflettendo sul Labirinto e sui Dolenti. Non aveva idea di cosa volessero dire. Ne era certa: quei ragazzi erano usciti di testa. Non trovava altra soluzione. Nel suo cuore e nella sua mente stavano lottando emozioni diverse, che cercavano tutte di prendere il sopravvento. Confusione. Curiosità. Panico. Paura. Tuttavia, quelle sensazioni erano percorse da un cupo sentimento di profonda disperazione, come se il mondo, per lei, fosse finito. Si sentì la testa leggera.
  <<Labirinto? Dolenti? Che...>> Alice era sempre più confusa.
  <<Okay per oggi credo possa bastare>> intervenne Newt <<Alice saremmo tutti di buon umore se volessi perdonare questo nostro capo faccia di sploff, qui>> riferendosi ad Alby.
  Quanti anni poteva avere Newt? Diciassette, forse? Sicuramente era quello più simpatico, che era rimasto tranquillo in tutta quella situazione e di cui Alice si fidava sempre di più.
<<Ora Chuck e Thomas ti accompagnano al Casolare dove ti assegneranno una stanza. Per qualsiasi problema chiama me o Alby>>. Newt le accennò un sorriso poi si rivolse alla coppietta inseparabile. <<Lui è Thomas>> quello alto e magro che era stato accusato di essere il problema della Radura <<mentre lui è Chuck>> Il ragazzino cicciottelo.
  Thomas aveva ancora una faccia stupita, mentre Chuck sorrideva e saltellava. Quest'ultimo poteva avere massimo tredici anni.
  E queste sarebbero le mie guide per adesso?, pensò Alice. Non riusciva a scrollarsi di dosso il suo grande senso di disagio, e in quel momento cominciò anche a sentirsi scocciata. Non c'era niente che avesse senso e le faceva male la testa.
  Thomas le fece segno di seguirlo e per evitare altri problemi decise di non replicare o opporre resistenza. Sapeva che al momento giusto avrebbe potuto persuadere qualcuno per farlo parlare e capirci qualcosa di dove era finita.
Allontanandosi sentì le ultime parole di Alby - <<Newt convoca un'Adunanza. Sta succedendo qualche casino... >> - prima che si disperdessero nell'aria.

  Alice era ancora scombussolata dal viaggio a senso unico della Scatola che, a quanto pare, non prevedeva il ritorno. Sola andata. Un ottimo inizio per una nuova vita, no?, pensò. Ma la sua vecchia vita? Se aveva classificato quella della Radura come "nuova" allora quella vecchia che vita era? Ci riflettè ma non si ricordava nulla di specifico.
  <<Quando i nuovi Fagi arrivano qui non si ricordano nulla, tranne che il loro nome..>> Chuck aveva interrotto il silenzio <<i Fagi sono i Novellini più nuovi.>>
  Se aveva ragione, Alice aveva appena scoperto un legame con il resto dei ragazzi. Un modello comune a tutte le loro perdite di memoria. Si ricordavano tutti il loro nome. E perché non i nomi dei loro genitori? Perché non il nome di un amico? Perché non i cognomi?
<<Il Fagiolino era Thomas, prima del tuo arrivo.>>
  Alice diede un'altra occhiata in giro. Dall'altra parte del cortile c'erano delle recinzioni di legno con pecore, maiali e mucche. L'ultimo angolo - che non era occupato ne dell'edificio diroccato, ne dagli orti e ne dalla fattoria -, invece, era occupato da un ampio boschetto, ma gli alberi più vicini sembravano rovinati e prossimi a morire. Il cielo era azzurro e privo di nubi, ma la ragazza non vide alcuna traccia del sole, nonostante fosse una bella giornata. Le ombre striscianti che partivano dai muri non rivelavano che ora fosse o in che posizione si trovassero. Poteva essere mattina presto oppure pomeriggio.
  <<Alice..?!>> la voce di Thomas la riportò alla realtà <<allora quanti anni hai?>>
  Sinceramente non se lo ricordava. La sua perdita di memoria era strana. Perlopiù si ricordava come funzionasse il mondo, che però era svuotato dai dettagli specifici, dai nomi, dai volti. Come un libro completamente intatto da cui però manca una parola ogni dodici, che quindi diventa una brutta lettura confusa.
  <<Non ne ho idea. Forse quindici, sedici?>>, forse.
  <<Può darsi>> rispose Chuck mentre la squadrava.
  <<Cos'è un'Adunanza?>>
  <<Già, cos'è un'Adunanza, Chuck?>> Thomas era nuovo lì, si ricordò Alice. Evidentemente molte cose ancora non le conosceva.
  Il ragazzino sembrava orgoglioso di conoscere la risposta.
<<È quando riuniscono gli Intendenti. Viene convocata solo quando succede qualcosa di strano o di orribile>>
  <<Be', mi sa che la giornata di oggi rientra alla grande nella prima categoria>> aggiunse Thomas.
  <<Che intendi?>> chiese Alice.
  <<Che è una situazione strana questa... Sei la prima ragazza da quando hanno mandato qui il primo gruppo di Radurai. Non è una cosa che succede tutti i giorni, per di più che sono arrivati due Novellini in due giorni consecutivi.>> rispose Chuck con aria seria.
  <<Non mi sembra tanto strano che finalmente abbiano mandato una ragaz... Mandato, chi?>> Alice era perplessa.
  <<Quei testa di sploff che ci hanno messo qui, non sappiamo chi siano, li chiamiamo Creatori>> Strizzò gli occhi, forse anticipando la domanda della ragazza <<Sploff vuol dire cacca. La cacca fa sploff quando cade nelle tazze.>>
  La nuova arrivata incrociò le braccia, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. La sensazione di vuoto che le rodeva le viscere fu presto sostituita da una tristezza che le strinse il cuore. Era troppo. Dove si trovava? Che posto era quello? Era una specie di prigione? E se sì, perché ce l'avevano mandata, come unica ragazza, e per quanto tempo ci sarebbe rimasta? Sentì le lacrime minacciare di riempirle gli occhi,  ma lei le ricacciò indietro. Voleva stare da sola. Urlare. Ma si contenne: non poteva apparire fragile davanti a quei ragazzi che non vedevano l'ora che facesse qualche passo falso.
  <<Che cosa ho fatto... Perché mi hanno mandata qui?>>
  <<Quello che senti tu l'abbiamo provato tutti.>> era Newt che si era avvicinato da dietro, poggiando una mano sulla sua spalla e che per poco non le aveva fatto prendere uno spavento <<Tutti abbiamo avuto il nostro Primo Giorno, usciti da quella Scatola buia. La situazione è brutta, brutta davvero, e forse peggiorerà. Ma te la caverai benissimo, hai già dimostrato di essere più forte di alcuni pive che sono qui da tanto e che appena sono arrivati hanno piagnucolato per una settimana intera.>>
Molto rassicurante, pensò Alice. <<Questo posto è una prigione?>>
  <<È la stessa domanda che ha fatto ieri Thomas quando è arrivato>> Newt si era accigliato e poi scoppiò in una risata <<Cos'è? Siete telepatici per caso?>>
  Quei ragazzi erano decisamente strani.

Alice in The Maze - Il LabirintoWhere stories live. Discover now