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  Cosa?, si chiese Alice.
  Per un lungo istante nessuno disse nulla. Tutti avevano un'espressione vacua.
  Newt sembrava completamente scioccato, ma infine ruppe il silenzio. <<Di che stai parlando?>>
  <<Be', innanzi tutto devo svelare una cosa. Riguardo me e a Alice. C'è una ragione per cui Gally mi accusava di tutte quelle cose e per cui sono stato riconosciuto da chiunque abbia subìto la Mutazione.>>
  Alice sapeva di cosa stava parlando Thomas e aveva sperato che quel momento non arrivasse mai. Continuò a tenere la testa china in basso, come in un segno di colpevolezza.
  <<Io e Alice siamo... diversi>> proseguì. <<Abbiamo preso parte alle Prove del Labirinto fin dall'inizio... Però fu contro la nostra volontà, ve lo giuro.>>
  Disse l'ultima frase come per affermare la sua innocenza e per non rischiare una rivolta contro di lui.
  Poi fu Minho ad intervenire, fissando prima Thomas e poi Alice. <<Thomas, che stai dicendo?>>
  <<Io e Alice fummo usati dai Creatori. Se tutti voi aveste ancora i vostri ricordi, probabilmente vorreste ucciderci.>>
Grazie per averlo sottolineato, Tom.
  <<Ma questa cosa ve la devo raccontare per mostrarvi che ora potete fidarvi di noi. Così mi credete quando vi spiegherò qual è l'unico modo per uscire di qui.>>
  Thomas passò in rassegna i visi degli Intendenti per poi fermarsi su Alice. Fece un respiro profondo e poi parlò. <<Io e Alice li aiutammo a creare tutta questa roba.>>
  Tutti parvero troppo sconvolti per reagire. Anche Alice lo era. Pensare che loro avevano aiutato delle persone a creare un labirinto dove mettere dei ragazzi, strappati alle loro famiglie e agli amici, per costringerli a trovare un'uscita che non esisteva, con dei Dolenti che pungevano o uccidevano. Era orribile.
  <<E che vorresti dire?>> domandò infine Newt. <<Siete due cacchio di sedicenni. Come potreste aver creato il Labirinto?>>
  <<Eravamo... intelligenti. E penso che questo possa far parte delle Variabili. Ma la cosa più importante è che io e Alice abbiamo un... dono che ci rese molto importanti quando i Creatori stavano progettando e costruendo questo posto.>> Sì fermò.
  <<Parla!>> strillò Newt. <<Spara!>>
  <<La telepatia.>> disse Alice, alzando lo sguardo verso gli Intendenti.
  <<Siamo telepatici! Possiamo parlarci usando le nostre fottute menti!>> disse ad alta voce Thomas.
  Newt sbattè le palpebre sorpreso. Qualcuno tossì. La cosa la stavano superando bene o forse ancora non avevano assorbito il fatto e non avevano capito. Era difficile.
  <<Però ascoltatemi>> proseguì Thomas. <<Ci costrinsero ad aiutarli. Non so come o perché, ma lo fecero. Forse fu per vedere se saremmo stati in grado di guadagnarci la vostra fiducia nonostante la nostra collaborazione con i Creatori. Forse siamo stati destinati a essere coloro che riveleranno la via di fuga fin dall'inizio. Qualunque sia la ragione, grazie alle vostre Mappe abbiamo decifrato il codice, e dobbiamo usarlo subito.>>
  Alice si guardò intorno e fu sorpresa di vedere come nessuno sembrasse arrabbiato. Ormai si fidavano di Thomas, si disse. La maggior parte dei Radurai stava continuando a fissare il ragazzo con aria inespressiva, oppure scuoteva la testa per la meraviglia o l'incredulità. E per qualche strana ragione Minho stava sorridendo.
  <<È vero e mi dispiace>> continuò Thomas. <<Ma adesso siamo sulla stessa barca. Io e Alice siamo stati mandati qui come chiunque altro e possiamo morire con la stessa facilità degli altri. Ma i Creatori adesso hanno visto abbastanza... È arrivato il momento della prova finale. Volevo che sapeste la verità, che sapeste che c'è una possibilità.>>
  Newt stava scuotendo la testa avanti e indietro, con gli occhi fissi a terra. Poi sollevò lo sguardo verso gli altri Intendenti. <<I Creatori... Sono stati quei pive a farci tutto questo, non Tommy e Aly. E se ne pentiranno.>>
  <<Di' quel che vuoi>> intervenne Minho. <<Non me ne importa una sploff di niente.>>
  <<Forse è ora che io vi dica anche un'altra cosa che ho scoperto. Poi passeremo alla fuga.>> disse Thomas.
  <<Farai meglio a sbrigati.>> disse Frypan ansioso di sapere tutto.
  <<Ci ho pensato molto, sul quando dirvelo. E so che ad alcuni non importerà niente di questa cosa, ma ad altri cambierà la prospettiva nel vedere alcune cose da adesso in poi.>> fece una pausa squadrando tutti i ragazzi per poi soffermarsi su Alice. <<Io e Alice, eravamo costretti a controllarvi, a guardarvi e a sorvegliarvi, attraverso delle telecamere. Quelle nascoste nelle scacertole.>> indugiò nuovamente. <<Lei, per la maggior parte del tempo controllava Newt.>> sghignazzò. <<E adesso so il perché. È chiaro.>>
  Alice era impallidita e anche Newt sembrava piuttosto imbarazzato. Tutti gli altri erano in silenzio, in attesa che Thomas concludesse il suo discorso. Qualcuno si era teso in avanti per ascoltare meglio, altri avevano un'espressione accigliata.
  Thomas incrociò le braccia e cadde all'indietro, appoggiandosi allo schienale della sedia. Poi sorrise. <<Siete fratelli.>>

  Alice era sconvolta e anche Newt sembrava lo stesso.
  <<Qualcosa mi dice che non sta scherzando.>> interruppe il silenzio Frypan.
  Alice non sapeva cosa pensare. Era rimasta immobile a guardare Newt, che stava facendo altrettanto. Fratelli?, si chiese. Ho un fratello? Tutti i ragazzi la stavano fissando e lei si sentiva in soggezione. Si sentì la testa leggera, che le prese a girare. Voleva solo andarsene.
  Nessuno disse niente, forse perché nessuno non sapeva cosa dire. Thomas riprese a parlare. <<C'è una postazione con un computer in un posto dove non abbiamo mai guardato prima d'ora. Il codice ci aprirà una porta per farci uscire dal Labirinto. E spegnerà anche i Dolenti, in modo che non possano seguirci... se riusciamo a sopravvivere abbastanza a lungo da arrivare a quel punto.>>
  <<Un posto... dove non abbiamo mai guardato prima?>> chiese Alby, ancora con gli occhi fissi sulla ragazza. <<E che pensi che abbiamo fatto per due anni?>>
  <<Fidati, lì non ci sei mai stato.>>
  Minho si alzò. <<Va bene, dov'è?>>
  <<È quasi un suicidio>> disse Thomas. <<I Dolenti ci attaccheranno ogni volta che cercheremo di farlo. Tutti insieme. È la prova finale.>>
  Newt si schiarì la voce e finalmente staccò lo sguardo da Alice, per spostarlo su Thomas. <<Allora, dov'è?>>
  <<Oltre la Scarpata>> rispose Thomas. <Dobbiamo entrare nella Tana dei Dolenti.>>

Alice in The Maze - Il LabirintoWhere stories live. Discover now