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  Tenendo un passo costante, Alice corse sui sentieri di pietra che portavano alla Scarpata insieme agli altri Radurai. Lo scalpiccio dei piedi eccheggiava contro i muri e le luci rosse delle scacertole tra le foglie d'edera mandavano bagliori anche più minacciosi del solito. Era ovvio che i Creatori li stavano osservando e ascoltando. In un modo o nell'altro, ci sarebbe stata una battaglia.
Spaventata?, le chiese Thomas mentre correvano.
Abbastanza. Tu?
  No. Adoro le cose fatte di acciaio e carne molliccia. Non vedo l'ora di incontrarli.
Che ridere, rispose lei.
  In testa al gruppo c'era Newt, seguito da Minho. Poco dietro Alice e Thomas, l'uno affianco all'altra, e in disparte c'era Alby, con aria ancora imbronciata. Il gruppo si era distribuito per tutta la larghezza del corridoio e stava correndo a passo costante ma svelto.
  Newt rimase un po' indietro e infine picchettò sulla spalla di Minho. <<Adesso guidaci tu.>> lo sentì dire Alice.
  Minho annuì e corse in testa, guidando i Radurai per condurli a tutte le svolte necessarie. Continuarono a muoversi; i ragazzi che non erano abituati a correre per distanze simili cominciarono ad ansare. Anche Alice si sentì stanca. Dopo la storta alla caviglia non si era più allenata. Dovette fare diversi scatti per raggiungere di nuovo il passo di Thomas. Intanto nessuna traccia dei Dolenti. Forse ce l'avrebbero fatta prima di essere attaccati. Forse.
  Infine, dopo l'ora più lunga della sua vita, raggiunsero il lungo vicolo che portava all'ultima svolta prima della Scarpata: un breve corridoio sulla destra, che si dipartiva come lo stelo della lettera T.
  Minho rallentò all'angolo, poi si fermò e sollevò una mano per dire agli altri di fare lo stesso. Ormai Alice e Thomas lo avevano raggiunto. Il Velocista si voltò, con l'orrore dipinto in viso.
  <<Hai sentito?>> bisbigliò a Thomas.
  Il ragazzo scosse la testa. Alice sentì il terrore salire e diffondersi in tutto il corpo.
  Minho strisciò in avanti di qualche passo e sbirciò oltre il bordo affilato del muro di pietra, guardando la Scarpata. Poi balzò all'indietro e si voltò a guardare gli altri.
  <<Oh, no.>> disse l'Intendente, con un gemito. <<Oh, no.>>
  Poi li sentì anche Alice. I rumori dei Dolenti. Era come se fossero rimasti nascosti, in attesa, e si stessero risvegliando in quel momento.
  <<Ce ne sono almeno dodici. Forse anche quindici.>> disse Minho. Sollevò le braccia e si strofinò gli occhi con il dorso delle mani. <<Ci stanno aspettando!>>
  Alice era orripilata dalle parole di Minho e sentì la paura entrare nelle ossa. Si sentì svenire.
  Pareva che la frase di Minho fosse già stata sussurrata tra le file degli altri, perché la prima cosa che disse Newt appena li raggiunse fu: <<Be', sapevamo di dover combattere.>> Tuttavia, il tremolio nella sua voce lo tradì. Stava solo cercando di dire la cosa giusta.
  Thomas cercò di alleggerire la situazione. <<Forse hanno già preso un ragazzino nella Radura. Forse possiamo oltreppassarli e basta... altrimenti perché se ne starebbero lì fermi...>>
  Fù interrotto da un rumore forte e Alice si voltò di colpo per vedere altri Dolenti che si avvicinavano lungo il corridoio, in un roteare di punte e bracci meccanici che annaspavano. Venivano dalla direzione della Radura. Poco dopo, nuovi rumori dall'altro capo del lungo vicolo. Alice guardò, e vide altri Dolenti.
  Il nemico era ovunque. Erano bloccati.
  I Radurai si scagliarono contro Thomas ed Alice, formando un gruppo compatto, costringendolo a spostarsi all'aperto, nell'incrocio in cui il corridoio che portava alla Scarpata incontrava il vicolo. I Dolenti li aspettavano, li osservavano. Gli altri due gruppi di Dolenti ai lati dei ragazzi si erano avvicinati e si fermarono a pochi metri dai Radurai, anch'essi fermi a osservarli, in attesa.
  I Radurai si assembrarono ancora più compatti intorno a lei, tutti rivolti verso l'esterno. Alice era schiacciata tra Thomas e Newt, e sentiva suo fratello tremare. Gli prese la mano. Nessuno disse una parola. Gli unici suoni erano i gemiti spettrali e i ronzii meccanici provenienti dai Dolenti, fermi a godersi la piccola trappola che avevano allestito per gli umani. I loro corpi disgustosi pulsavano, emettendo fiato artificiale con sbuffi meccanici.
Cosa stanno facendo?, le gridò Thomas. Cosa aspettano?
  Lei non rispose. Era troppo preoccupata e spaventata per ragionare, per dare una spiegazione. Thomas le prese la mano. Adesso teneva Thomas e Newt.
  In mezzo a loro si sentì più forte. Si accese una scintilla di speranza.
  Thomas lanciò un'occhiata a Newt. <<Hai qualche idea?>>
  <<No>> rispose lui, con voce appena tremante. <<Non capisco che cacchio stiano aspettando.>>
  <<Non saremmo dovuti venire>> disse Alby, che fino ad allora era rimasto zitto.
  <<Be', nel Casolare non saremmo messi meglio.>> fece Thomas. <<Odio dirlo, ma se muore uno di noi è meglio che non muoiono tutti.>>
  In quel momento, Alice sperò sul serio che la faccenda dell'unico morto per notte fosse vera.
  Prima che Alby rispondesse, passò un lungo istante. <<Forse dovrei...>> Lasciò la frase a metà  prese ad avanzare verso la Scarpata. Lento, come in trance. Alice lo osservò con orrore distaccato. Non riusciva a credere ai suoi occhi.
  <<Alby?>> disse Newt. <<Torna qui!>>
  Anziché rispondere, il ragazzo cominciò a correre, andando dritto verso l'orda di Dolenti che lo separava dalla Scarpata.
  <<Alby!>> gridò Newt, mentre lasciava la mano ad Alice.
  Ma Alby aveva già raggiunto i mostri ed era saltato addosso a uno di loro. Newt si staccò dal fianco di Alice e corse verso Alby, ma cinque o sei Dolenti si erano già rianimati e avevano aggredito il ragazzo, in un turbine di pelle e metallo. Thomas tese le mani e acciuffò Newt per le braccia prima che potesse andare oltre. Poi lo tirò indietro.
  <<Lasciami andare!>> strillò Newt, lottando per liberarsi.
  <<Sei impazzito?>> gridò Thomas, di rimando. <<Non puoi farci niente!>>
  Alice era sconvolta. Si girò e si mise di fronte al fratello, che ancora si dimenava dalla stretta di Thomas. Poi gli si fiondò al collo in un abbraccio. Riuscì a calmarlo e Newt si lasciò cadere per terra.
  Thomas aiutò Newt a rimettersi in piedi. Il Radurai non riuscivano a smettere di fissare il punto in cui era scomparso l'amico.
  <<Non riesco a crederci.>> sussurrò Newt. <<Non riesco a credere che l'abbia fatto.>>
  Alby era uscito di senno una volta per tutte, pensò Alice. Ma il pensiero che Newt avrebbe potuto fare la stessa fine se Thomas non lo avesse fermato... Era sul punto di piangere.
  Minho si avvicinò ai tre ragazzi. Strinse la spalla di Newt. <<Non possiamo sprecare ciò che ha fatto.>>  Sì voltò verso Thomas. <<Se sarà necessario, li combatteremo, faremo in modo di aprire un varco verso la Scarpata per te e Alice. Entrate nella Tana e fate il vostro dovere... Noi li terremo fuori finché non ci urlerete di seguirvi.>>
  Thomas annuì. <<Speriamo che si disattivino per un po'. Ci serve solo un minuto o poco più per digitare il codice.>>
  <<Come fate ad essere così senza cuore?>> mormorò Newt, con tono schifato.
  <<Che vuoi, Newt?>> intervenne Minho. <<Dobbiamo metterci in tiro e fargli il funerale?>>
  <<Basta.>> disse Alice. <<Facciamo quel che dobbiamo fare senza discussioni. E, Newt, Alby non voleva tornare alla sua vecchia vita. Si è sacrificato per noi... e adesso non ci stanno attaccando, quindi forse ha funzionato. Saremmo senza cuore se sprecassimo questa occasione.>>
  Newt si limitò a stringersi nelle spalle e a chiudere gli occhi.
  Minho si voltò, rivolgendosi al gruppo di Radurai stretti gli uni agli altri. <<Ascoltatemi! La nostra priorità è proteggere Thomas e Alice. Devono arrivare alla Scarpata e alla Tana per...>>
  Fù interrotto dal rumore dei Dolenti che si riattivavano. Le creature su entrambi i lati del gruppo di ragazzi sembravano essersi nuovamente accorte di loro. Le punte avevano ricominciato a saltar fuori dalla pelle gelatinosa. Poi, all'unisono, iniziarono ad avanzare, lenti, con i loro strumenti di tortura puntati verso Alice e i Radurai, pronti a ucciderli.
  Il sacrificio di Alby era stato un miserabile fallimento.

Alice in The Maze - Il LabirintoΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα