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La luce del tramonto illuminava i volti dei ragazzi mentre preparavano i loro sacchi a pelo per la notte, che avrebbero passato all'aperto.
<<Cosa c'è la fuori?>> disse Alice interrompendo il silenzio e la tranquillità che si era creata nella Radura.
Chuck esitò. Sembrava a disagio. <<Ehm, non sono mai uscito dalla Radura.>>
Alice fece una pausa. <<Mi stai nascondendo qualcosa>> rispose infine, bevendo un lungo sorso d'acqua. La totale mancanza di risposte da parte di chiunque la frustrava e cominciava a darle sui nervi. E l'idea che, se anche avesse ottenuto qualche risposta, non sarebbe stata certa che fosse la verità era anche peggio. <<Perché siete così reticenti, voialtri?>>
<<È solo che le cose stanno così. È tutto veramente strano, e la maggior parte di noi non sa tutto. Non sa neanche la metà di tutto.>>
Alice si sentì infastidita. Sembrava che a Chuck non importasse nulla di ciò che aveva appena detto. Pareva indifferente a quella vita vuota, usurpata. Che aveva che non andava quella gente? Alice si alzò in piedi e prese a camminare verso l'apertura del lato est. Doveva venirne a sapere qualcosa. Altrimenti sarebbe impazzita.
<<Ehi, aspetta!>> gridò Thomas che finalmente si era svegliato dalla sua bolla di depressione e mettendosi a correre per raggiungerla. <<Stai attenta, quelle piccolette stanno per chiudersi. Mi spaventano ancora.>>
<<Chiudersi?>> ripetè Alice. <<Ma di che parli?>>
<<Delle porte, Alice.>>
<<Porte? Quali porte scusa?>> Alice comprese che Thomas non si stava inventando tutto. Capì di non essersi accorta di qualcosa di ovvio. Sentì crescere il senso di disagio e si rese conto di aver rallentato il passo. Non era più così impaziente di raggiungere le pareti.
<<Ma Tom, sono solo grandi aperture>> disse la ragazza, indicando gli immensi varchi nei muri. Ormai erano solo ad una decina di metri di distanza.
<<No, sono porte. E si chiudono ogni sera. Sembra impossibile ma è così. Non ci credevo nemmeno io ieri sera...>>
Già, ieri è stato il primo giorno per Thomas qui, pensò Alice.
Sollevò lo sguardo in alto e poi da fianco a fianco. Esaminò le enormi lastre di pietra. Il senso di disagio si trasformò in paura vera e propria. <<Che vuol dire che si chiudono?>>
<<Tra un minuto lo vedrai da te. Quei grandi muri si muoveranno finché le aperture non saranno chiuse.>>
Non vedeva come quelle mura mastrodontiche potessero essere in grado di muoversi. Se ne sentiva tanto certa che si rilassò, pensando che Thomas la stesse soltanto prendendo in giro e approfittandosi di lei. Era una cosa troppo impossibile.
Raggiunsero l'enorme spaccatura che conduceva all'esterno, verso ulteriori sentieri lastricati di pietra.
Chuck si era avvicinato. <<Questa si chiama Porta Orientale>> disse orgoglioso, come se stesse mostrando un'opera d'arte creata da lui stesso.
La spaccatura nel muro era larga almeno dodici metri e saliva su, lontano, fino in cima. I bordi della fessura erano lisci, a parte uno strano disegno che si ripeteva su entrambi i lati. Sul lato sinistro della Porta Orientale, nella pietra, erano scavati dei buchi profondi, del diametro di parecchi centimetri l'uno dall'altro. Aprivano accanto alla base e poi proseguivano su, fino in cima.
Dal bordo destro della Porta sorgevano alcune aste lunghe una trentina di centimetri . Anch'esse avevano un diametro notevole e corrispondevano alla disposizione dei buchi sull'altro lato. Il loro scopo era ovvio.
<<Stai scherzando?>> chiese Alice, mentre la paura tornava. <<Non mi stavi prendendo in giro? Le pareti si muovono davvero? Cioè sono enormi e hanno l'aria di essere qui da migliaia di anni.>> L'idea dei muri che si chiudevano, intrappolandola in quel luogo chiamata la Radura, era a dir poco terrificante.
Chuck buttò le braccia in alto, chiaramente frustrato. <<Non lo so, si muovono e basta. Sferragliano e fanno un baccano del diavolo. E la stessa cosa succede fuori, nel Labirinto... anche quei muri cambiano tutte le notti.>>
<<Muri che si muovono?>>
Chuck arrossì. <<Con te ho finito>> e corse via.
<<Tom>> Alice si fermò un attimo <<perché vivete all'interno di un cacchio di Labirinto?>> disse indicando la Porta Orientale. Sentiva la pressione impetuosa dell'incertezza.
<<Non ne ho idea. Me lo chiedo anch'io.>> Thomas sembrava confuso tanto quanto lei. <<Comunque sta per succedere.>>
<<Cosa?>> domandò Alice.
Un colpo rumoroso squarciò l'aria e fece sobbalzare Alice, che cadde addosso a Thomas.
<<Tutto Okay?>> le chiese lui, ma lei non rispose. Era troppo presa da quel che stava succedendo.
Il rumore fu seguito da un tremendo scricchiolio stridente. Alice si teneva ancora stretta alle braccia del ragazzo. Sembrava che il mondo intero si fosse messo a tremare. Si guardò intorno, presa dal panico. I muri si stavano chiudendo. I muri si stavano davvero chiudendo, intrappolandola dentro la Radura. Un senso di claustrofobia la soffocò.
<<Calmati Alice, stai tranquilla>> Le disse Thomas nell'orecchio per sovrastare il rumore delle porte <<Sono solo i muri.>>
Alice si rese conto di aver stretto la presa di Thomas, ma non le importava. Era troppo ipnotizzata e sconvolta dalla chiusura delle Porte. Stentava a credere ai suoi occhi.
L'enorme muro di pietra alla sua destra sembrò sfidare tutte le leggi della fisica: stava scivolando sul terreno, sprigionando polvere e scintille per l'attrito dello sfregamento tra le due superfici di sasso. Quello scricchiolio la spaventava a morte. Alice si rese conto che era solo quel muro a muoversi, spostandosi verso il suo vicino di sinistra, pronto a sigillare la parete con le aste sporgenti che si sarebbero infilate nei fori di fronte. Si guardò intorno per vedere le altre aperture. Su tutti i quattro lati della radura si stavano muovendo solo i muri di destra, spostandosi a sinistra e chiudendo le fenditure delle Porte.
Impossibile, pensò. Come fanno? Cercò di immaginarsi come facesse a funzionare tutta quella struttura. Immani muri di pietra alti centinaia di metri che si muovevano come porte scorrevoli...
Osservò il muro di destra giungere alla fine del suo percorso. Le aste trovarono i fori e vi entrarono senza difficoltà. Un rombo riecheggiò tonante nella Radura e le quattro Porte si siggilarono per la notte.
Alice ebbe un ultimo momento di trepidazione, un lampo di paura e si sentì soffocare. La testa leggera e poi tutto buio.

Alice in The Maze - Il LabirintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora