Capitolo 41 - Buona vita

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Siamo in una situazione di stallo.
Paulo fermo ai piedi della scalinata e io a pochi gradini di distanza. Ci guardiamo minacciosi, pronti ad azzannarci a vicenda. Sto per rispondere con qualcosa di cattivo quando sento la voce di Bernardeschi chiamarmi.

<<Europa! Ti sei fermata finalmente! Lasciami spiegare...>> esclama subito, unendo le mani come se dovesse pregare.

Paulo alza un sopracciglio, passa lo sguardo tra me e il suo amico, non sembra affatto felice. Si sposta al mio fianco e incrocia le braccia al petto, la mascella serrata ed un tono che non promette nulla di buono.

<<Cosa dovresti spiegarle amico?>> dice, concentrandosi sul calciatore.

Osservo il biondo sgranare gli occhi, deglutire e passarsi una mano sul viso. Non sa cosa dire, come spiegargli che mi credeva una ragazza facile. Dalla reazione di Paulo deve aver capito che sono davvero qualcosa per lui, e non sa come uscirne senza una discussione.

<<Io...ecco...ho sbagliato, credevo che...>> balbetta, diventando rosso.

Forse posso approfittarne, penso, indietreggiando lentamente di un passo. Se questi due sono troppo concentrati ad uccidersi a vicenda, non si accorgeranno mai che me la sono squagliata. Scendo un altro gradino e sorrido, può davvero funzionare.

<<Se fai un altro passo ti prendo di peso Europa, sei stata avvertita.>> esclama gelido Paulo, senza nemmeno voltarsi.

<<Vi sto facendo un favore, voi risolvete le vostre questioni e io vi lascio la vostra privacy. Ciao ciao.>> borbotto, scattando subito giù. Corro per le scale, fino a guadagnare l'uscita.

<<L'hai voluto tu!>> sento, prima di essere sollevata di peso.

Lancio un mezzo urletto da femminuccia e con il viso all'altezza della schiena di Paulo inizio a tempestarlo di pugni. Non troppo forti ovviamente, non gli farei mai del male volontariamente.

<<Lasciami andare!>> grido, mentre Paulo rientra nel palazzo. Chiama l'ascensore, si infila dentro e mi mette giù.

<<Cosa è successo con Federico?>> chiede, gelido. Nemmeno mi guarda.

<<Niente.>> rispondo stizzita. Odio i suoi cambi d'umore, non li sopporto.

<<Bugiarda. Stavi scappando prima di incontrarmi, perché? Ti ha...toccata?>> insiste, serrando forte la mascella. È sul punto di esplodere, è palese.

<<Cosa?! No!>> grido, sulla difensiva.

<<Allora cosa è successo??>> urla, perdendo definitivamente la calma.

Con una mano preme un pulsante e l'ascensore si ferma di colpo, mi sposto con la schiena contro la parete, sconvolta. Non l'ho mai visto così fuori di sé. Paulo si avvicina e mi intrappola tra le sue braccia senza lasciarmi vie di fuga.  

<<Un equivoco, nulla di più.>> confesso, risentendo della sua vicinanza.

Cerco di non guardarlo negli occhi ma è quasi impossibile. Con due dita mi solleva il mento verso l'alto, e così non ho davvero altra scelta se non sciogliermi sotto il suo sguardo furioso. Trattengo la rabbia nella speranza di non dargliela vinta.

<<Che equivoco Europa?>> sibila, estremamente cattivo. Ha un aspetto letale, pronto a tutto.

<<Sai che mi so difendere e che potrei atterrarti in dieci modi diversi, quindi vedi di darti una calmata. Mi ha solo erroneamente scambiata per una tua amica dai facili costumi, mi ha invitata a casa sua per poterci "conoscere meglio".>> dico aspra, pensando a quante volte può essere successa una cosa del genere.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Where stories live. Discover now