Siamo in una situazione di stallo.
Paulo fermo ai piedi della scalinata e io a pochi gradini di distanza. Ci guardiamo minacciosi, pronti ad azzannarci a vicenda. Sto per rispondere con qualcosa di cattivo quando sento la voce di Bernardeschi chiamarmi.<<Europa! Ti sei fermata finalmente! Lasciami spiegare...>> esclama subito, unendo le mani come se dovesse pregare.
Paulo alza un sopracciglio, passa lo sguardo tra me e il suo amico, non sembra affatto felice. Si sposta al mio fianco e incrocia le braccia al petto, la mascella serrata ed un tono che non promette nulla di buono.
<<Cosa dovresti spiegarle amico?>> dice, concentrandosi sul calciatore.
Osservo il biondo sgranare gli occhi, deglutire e passarsi una mano sul viso. Non sa cosa dire, come spiegargli che mi credeva una ragazza facile. Dalla reazione di Paulo deve aver capito che sono davvero qualcosa per lui, e non sa come uscirne senza una discussione.
<<Io...ecco...ho sbagliato, credevo che...>> balbetta, diventando rosso.
Forse posso approfittarne, penso, indietreggiando lentamente di un passo. Se questi due sono troppo concentrati ad uccidersi a vicenda, non si accorgeranno mai che me la sono squagliata. Scendo un altro gradino e sorrido, può davvero funzionare.
<<Se fai un altro passo ti prendo di peso Europa, sei stata avvertita.>> esclama gelido Paulo, senza nemmeno voltarsi.
<<Vi sto facendo un favore, voi risolvete le vostre questioni e io vi lascio la vostra privacy. Ciao ciao.>> borbotto, scattando subito giù. Corro per le scale, fino a guadagnare l'uscita.
<<L'hai voluto tu!>> sento, prima di essere sollevata di peso.
Lancio un mezzo urletto da femminuccia e con il viso all'altezza della schiena di Paulo inizio a tempestarlo di pugni. Non troppo forti ovviamente, non gli farei mai del male volontariamente.
<<Lasciami andare!>> grido, mentre Paulo rientra nel palazzo. Chiama l'ascensore, si infila dentro e mi mette giù.
<<Cosa è successo con Federico?>> chiede, gelido. Nemmeno mi guarda.
<<Niente.>> rispondo stizzita. Odio i suoi cambi d'umore, non li sopporto.
<<Bugiarda. Stavi scappando prima di incontrarmi, perché? Ti ha...toccata?>> insiste, serrando forte la mascella. È sul punto di esplodere, è palese.
<<Cosa?! No!>> grido, sulla difensiva.
<<Allora cosa è successo??>> urla, perdendo definitivamente la calma.
Con una mano preme un pulsante e l'ascensore si ferma di colpo, mi sposto con la schiena contro la parete, sconvolta. Non l'ho mai visto così fuori di sé. Paulo si avvicina e mi intrappola tra le sue braccia senza lasciarmi vie di fuga.
<<Un equivoco, nulla di più.>> confesso, risentendo della sua vicinanza.
Cerco di non guardarlo negli occhi ma è quasi impossibile. Con due dita mi solleva il mento verso l'alto, e così non ho davvero altra scelta se non sciogliermi sotto il suo sguardo furioso. Trattengo la rabbia nella speranza di non dargliela vinta.
<<Che equivoco Europa?>> sibila, estremamente cattivo. Ha un aspetto letale, pronto a tutto.
<<Sai che mi so difendere e che potrei atterrarti in dieci modi diversi, quindi vedi di darti una calmata. Mi ha solo erroneamente scambiata per una tua amica dai facili costumi, mi ha invitata a casa sua per poterci "conoscere meglio".>> dico aspra, pensando a quante volte può essere successa una cosa del genere.
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Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)
FanfictionEuropa è una ragazza come le altre, solo più sfigata. Dopo il tradimento del suo ragazzo, partirà per una vacanza da sogno in un isola tropicale, dove dovrebbe rilassarsi, schiarirsi le idee, dimenticare e divertirsi. Ma ovviamente nulla va mai seco...