Capitolo 63 - Storto

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Mi sdraio sul lettino della Spa e cerco di rilassarmi. Se ripenso alla mia situazione sentimentale potrei avere una crisi di nervi di proporzioni epiche, e non voglio neanche pensare alla festa di Capodanno. Sarò accompagnata niente di meno che da Federico Bernardeschi, ma inutile dire che al mio fianco avrei voluto Paulo.

<<Salve signorina, il mio nome è Paolo e stiamo per iniziare il massaggio.>> esclama una voce sensuale e calma. Mi volto appena e borbotto qualcosa, ci mancava un altro Paolo!

Cerco di rilassarmi mentre le sue mani mi massaggiano le gambe, ma nonostante gli sforzi mi viene solo da urlare o piangere, o entrambe le cose. Niente sta andando nel verso giusto, e non voglio immaginare come mi sentirò quando tornerò a casa tra pochi giorni. Questa vacanza ha solo peggiorato le cose, ho perso persino la mia migliore amica.

<<Signorina, un attimo e sarò subito da lei.>> mi informa Paolo il massaggiatore, aprendo la porta e richiudendosela alle spalle.

Girata di schiena e con la parte inferiore del corpo oliosa e appiccicosa cerco di muovermi il meno possibile, prendo un bel respiro profondo ed aspetto. Dopo un paio di minuti sento la porta aprirsi e il massaggiatore avvicinarsi al lettino, riprende da dove si era interrotto concentrandosi sulla schiena. Un indice sfiora lentamente la linea della colonna vertebrale.

<<Sei parecchio tesa vedo.>> sussurra Paulo al mio orecchio.

Ma che diavolo?
Per lo spavento sobbalzo all'indietro e vado a sbattere contro il suo setto nasale. Il dolore alla nuca è abbastanza forte da farmi mugolare, ma Paulo sta decisamente messo peggio. Mi giro di scatto, mezza nuda, e per poco non scivolo malamente dal lettino. Stupido olio!

<<Mi hai fatto prendere un infarto!>> grido, tenendo entrambe le mani dietro la testa. Mi verrà un bernoccolo enorme, è sicuro.

<<Cazzo! Hai la testa più dura di un sasso!>> si lamenta, con il viso rivolto verso l'alto. Il sangue gli imbratta la maglietta bianca e continua a gocciolargli dal mento.

È incredibile, da quando l'ho conosciuto non faccio altro che attentare alla sua vita. Tra il mal d'auto, le meduse, l'uragano e ora anche il naso. Spero di non averglielo rotto. Con addosso solo un paio di mutandine rosse molto sconce, senza reggiseno e con metà del corpo coperto di olio profumato lascio perdere il dolore alla testa per cercare di coprirmi. Seduta sul lettino, le mani sul seno, osservo il viso contrito di Paulo e sbuffo. Strappo metà della carta sul lettino in pelle, la accartoccio e richiamo l'attenzione del ragazzo, che sta guardando ancora il soffitto.

<<Avvicinati.>> esclamo, un po' preoccupata per la quantità di sangue che sta perdendo.

Paulo mi viene incontro, abbassa il viso e gli tampono il naso con la carta. Con l'altra mano gli tengo la nuca inclinata, sperando che smetta di sanguinare. È stata una botta bella forte, e devo averlo preso meglio di quanto pensassi.

<<Dì la verità, stai cercando di uccidermi.>> borbotta, piazzato tra le mie gambe.

<<Se fosse così saresti già stecchito da un bel pezzo.>> rispondo, trattenendo una risata. Improvvisamente mi viene da ridere, penso sia nervosismo. O la pazzia.

<<Te la ridi pure?>> sibila, cercando di prendere la carta. Mette la mano in avanti alla ceca e tra le mani si ritrova il mio seno.

<<Hai sbagliato carta amico.>> dico, buttandola sul ridere, meglio sdrammatizzare.

Paulo arrossisce, allontana la mano dopo una bella carezza e si tiene da solo la carta contro il naso. Abbassa il viso, finalmente il flusso si è quasi bloccato. I suoi occhi mi inchiodano sul lettino, mi divorano dal viso fino alla punta dei piedi e di riflesso il battito cardiaco accelera. Non tento nemmeno di coprirmi, tanto ha già visto tutta la mercanzia, e non mi sento a disagio. L'aria è incandescente, improvvisamente senti terribilmente caldo.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora