Capitolo 51 - Sono uno stronzo ma...

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Dybala's pov

Sono seduto a tavola da cinque minuti e già mi sto rompendo le palle, credo sia un nuovo record. A destra ho Berna e a sinistra la sorella di Aaron, una ventenne appena atterrata sull'isola. Mi starebbe pure simpatica se la smettesse ti tartassarmi di domande, non fa altro e non ne posso già più. Da come mi guarda sembrerebbe volermi rinchiudere da qualche parte per fare di me ciò che vuole, e al solo pensiero mi innervosisco.

Forse sta andando peggio a Berna, perché non fa altroché fissare Clara amoreggiare con il fidanzato. Li guarda accigliato e vederlo così quasi mi diverte, se non lo conoscessi bene direi che ha perso la testa per la mora. Europa invece non dice una parola, si riempie il calice di vino spesso, sembra insofferente e scommetto che si sta pentendo di essere qui. Se è per questo anche io, volevo solo passare del tempo con lei e invece non mi guarda nenache.

<<Quindi quando giocherai la prossima partita?>> domanda questa sanguisuga, toccandosi la collana che ricade su una generosa scollatura. Cerco di non alzare gli occhi al cielo, ma è difficile.

Prima che possa rispondere spunta il cameriere per gli ordini e non potrei ringraziarlo mai abbastanza. Non è una brutta ragazza tutt'altro, ma non sono interessato. La moretta riporta la sua attenzione su di me e fremo dalla voglia di scappare, devo trovare una scappatoia prima di subito. Guardo la mia bionda alzare un sopracciglio dorato e distogliere il suo bellissimo sguardo, quasi disgustata. Ma che cazz...? E adesso perché mi guarda così?

<<Caro, mi stai ascoltando?>> domanda la rompi palle, appoggiando una mano sulla mia.

Eh no. Questo è decisamente troppo.
Mi alzo di scatto e quasi ribalto la sedia, la rabbia che mi ribolle nelle vene. Senza dire niente mi dirigo in terrazza, ho bisogno di respirare un po'. Possibile che qualsiasi donna mi si debba attaccare alle palle? È incredibile, davvero.

Respiro l'aria fresca della sera e cerco di calmarmi, il profumo del mare e lo sciabordio delle onde mi sgonfiano come un palloncino in pochissimo tempo. Il desiderio di mollare tutto e scappare a rifugiarmi in spiaggia è forte, quasi impossibile da reprimere. Perché non ho intenzione di fuggire alle mani lunghe di quella tizia per tutta la cena.

<<Facciamolo.>>

Mi volto e il cuore mi batte forte quando mi rendo conto che a parlare è stata Europa, le lunghe ciocche bionde mosse dalla brezza. Ha i gomiti appoggiati alla balaustra, il viso rivolto verso la luna piena. È bellissima, ma fredda. La sua voce è incolore e un brivido di preoccupazione mi scuote il corpo.

<<So a cosa stai pensando, perché è la stessa cosa che vorrei fare anch'io. Mollare questo schifo di cena e correre sulla spiaggia, nonostante risulterebbe oltremodo maleducato.>> dice, gelida.

<<Tu lo faresti sul serio? Lasceresti così la tua migliore amica?>> chiedo, confuso. L'Europa che conosco io non lo farebbe mai, ma la ragazza che ho di fronte...credo che lo farebbe sul serio.

<<Si. Ora come ora, non ci penserei due volte. Ma se mi trovo in questa situazione è solo per colpa mia, avrei dovuto dirti la verità. Credo che sarebbe stato tutto più semplice.>> esclama, senza muovere un muscolo, sembra una statua di granito.

<<Perché mi hai mentito? Un no l'avrei accettato.>> mento, considerando le mie intenzioni e la mia testa dura. Non mi sarei fermato ad un no.

Europa ridacchia, senza alcuna allegria. È inquietante e altrettanto preoccupante, che cavolo le prende? Non sembra nemmeno lei.
Che sia il vino? Ma no, l'ultima volta l'ha resa spensierata e fuori controllo. La ragazza che ho di fronte è fin troppo controllata e razionale.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora