Capitolo 53 - L'apparenza inganna

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Vorrei tanto dire che il risveglio sia stato dolce, magari con un certo calciatore addosso o con una bella ciambella calda pronta per essere addentata ma no, tutto l'opposto. Qualcuno continua a bussare insistentemente alla porta da almeno dieci minuti, chiunque sia sta rischiando il setto nasale.

<<Mmmh mamma falli smettere dai!>> brontola Paulo, infilando la testa sotto il cuscino.

Rotolo giù dal letto con l'eleganza di un furetto ubriaco, mi siedo a terra e penso che effettivamente Paulo mi ha appena chiamato mamma. Credo proprio che la mia vita mi stia sfuggendo di mano. I colpi continuano e sento il moro lamentarsi da sotto il cuscino e decido che anche io ne ho abbastanza.

Mi metto in piedi, con un cerchio alla testa talmente grosso da vederci quasi doppio. Sono i postumi questi, e meno male che avevo giurato di non bere più tanto.
Sono un idiota.
Ci sei arrivata finalmente!

Esco dalla camera da letto e mi trascino fino alla porta, non mi preoccupo nemmeno di sistemare la camicia da notte con gli unicorni. Tanto non devo essere presentabile per picchiare una persona. Ultimamente sono più aggressiva del solito, devo darmi una regolata. Magari dopo aver sistemato il guastafeste, mi sembra un buon piano. Apro la porta di botto e mi trovo davanti Clara.

<<Ma che diavolo? Te la chiave ce l'hai!>> sbotto, serrando la mascella.

La mora mi guarda dalla testa ai piedi e un sorrisetto malizioso le incurva le labbra carnose. Oh, so che aspetto devo avere e che cosa starà pensando, ma non potrebbe sbagliarsi di più. Dopotutto l'apparenza inganna. Incrocio le braccia al petto cercando di tenere gli occhi ben aperti, ho un sonno del diavolo.

<<Non volevo disturbarti in caso fossi, ecco, impegnata. Vedo che ho fatto bene.>> dice, alzando un sopracciglio curato.

<<Paulo è qui ma non è come pensi, abbiamo solo dormito.>> esclamo, irritata. La testa mi esplode e ho bisogno di riposare.

<<Siiiiiiii...certo...farò finta di crederci.>> borbotta, nascondendo un altro sorriso allusivo. Ora le sbatto la porta in faccia.

<<Che cavolo vuoi Cla? Non sono dell'umore e sto morendo di sonno.>> replico, sfinita.

<<Te ne sei dimenticata. Lo sapevo!>> sbotta, improvvisamente seria.

Mi guarda con disappunto, e mentre ricambio il suo sguardo le parole di Aaron mi risuonano nelle orecchie. Come ho fatto a dimenticarmene? Va bene la nebbia mentale ma sono davvero un idiota, una cretina. Sbianco di colpo, tesa come una corda di violino e completamente sveglia.

<<Vestiti che andiamo, non voglio beccarmi gli scarti per colpa tua. Su su, non fare questa faccia siamo ancora in tempo>> continua, mettendomi una mano sulla spalla.

Mi si stringe lo stomaco, la nausea mi travolge e non riesco nemmeno a guardarla in faccia. Lei lo ha scambiato per senso di colpa, la dolce e innocente Clara, sempre pronta a vedere il buono e mai il marcio. 
Deglutisco a vuoto, annuisco e la lascio entrare in camera nostra.

<<Mi vesto e arrivo.>> mormoro, agitata.

Clara annuisce, si siede sul divano e tira fuori il cellulare. In punta di piedi torno in camera, prendo il primo vestito che mi capita attiro e faccio per uscire. Paulo dorme tranquillo, il viso rivolto verso l'alto e il petto nudo che si alza e abbassa in modo costante. Un braccio va a corprirgli gli occhi e vorrei dipingerlo, è davvero l'immagine della perfezione.
Esco dalla camera e mi chiudo in bagno, dopo dieci minuti contati sono pronta.

<<Ancora non so cosa dobbiamo fare però.>> dico, richiamando l'attenzione di una Clara sorridente.

<<Top secret.>> esclama, divertita. Se lei si diverte significa che mi sono infognata in qualcosa che mi farà come minimo alzare gli occhi al cielo.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Where stories live. Discover now