Capitolo 79 - Voglio

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Paulo's Pov

Ho l'ansia.
Ho così tanta ansia che non riesco a stare fermo, saltello in giro per la casa fissando l'orologio, che nemmeno un bambino. Manca ancora tanto, troppo. Reprimo il desiderio di accendere una sigaretta, non voglio più ricadere nei vecchi vizi. E poi stasera voglio presentarmi al massimo della forma.

Ho più ansia adesso che durante una finale di Champions, ed è assurdo.

Sono trascorse due settimane da quando ho mandato al diavolo mio fratello, e un po' anche la società. Continuo ad andare agli allenamenti, a scaldare la panchina ma non me la prendo, per niente. Ho messo pure radici in casa di Berna, ho troppa paura di tornare nella mia e trovarci Oriana. Non ho alcuna voglia di discutere con lei, e nemmeno di vederla.

<<Sono arrivate le maschere.>> esclama Berna, facendomi sobbalzare sul posto. Sono teso cone una corda di violino.

Il moro mi passa la mia, incartata. Gli do un occhiata e la trovo perfetta, anche se un po' sopra le righe. Mi coprirà metà viso, sperando che nessuno mi riconosca all'entrata. Sicuramente si aspettano che Berna arrivi accompagnato da una bella ragazza, di certo non da me.

<<Sono un fascio di nervi amico.>> confesso, abbozzando un sorriso tirato.

<<Lo vedo. Come pensi di convincerla ad ascoltarti?>> domanda, curioso. Non ne avevamo più parlato.

<<Spero nell'effetto sorpresa. Non ho un piano vero e proprio.>> dico, tormentandomi le mani.

Forse sto agendo male, ma ho già evitato di cercarla e raggiungerla due settimane fa. Non ce la faccio più ad aspettare, ho bisogno di vederla e di cercare di recuperare sia il suo corpo che la sua essenza. Anche se ho paura di ciò che troverò, non mi aspetto certo che sarà una passeggiata.

<<Ah.>> commenta, poco convinto.

Un brivido d'eccitazione mi scuote, voglio passare all'azione, voglio vederla, voglio abbracciarla, voglio annusare il suo profumo, voglio baciarla, voglio passare tutta la mia vita con lei. Probabilmente voglio troppe cose, com'era il proverbio?
Chi troppo vuole nulla stringe.
Spero solo che non sia troppo tardi, che non l'abbia persa definitivamente.
No, non voglio nemmeno pensarci.

Iniziamo finalmente a prepararci e mi impegno, indossando un completo blu e una camicia bianca. Pettino i capelli all'indietro, spruzzo una quantità spropositata di profumo e sono pronto. Berna mi raggiunge in sala nel suo completo nero e classico. Scendiamo ed entriamo in macchina, pronti per raggiungere Milano.

Il viaggio sembra non finire mai, ho paura di sudare. Quando raggiungiamo l'hotel di lusso scelto per la festa sgrano gli occhi, non è un luogo che associerei a lei. Indossiamo le maschere e ci dirigiamo all'entrata. Ho il cuore che batte veloce mentre Berna mostra l'invito all'uomo con il tablet posto all'entrata.

<<Vi do il benvenuto, l'evento si sta svolgendo nella sala principale.>> esclama, indicando due porte dorate. Ci accompagna e le spalanca. Cazzo.

<<Come la trovo?>> sbotto, nel panico.

Ci saranno trecento persone nella sala, più una band che suona in fondo. Berna mi dà una pacca sulla schiena e sorride, lo trova divertente. Di certo mi merito di cuocere ancora un po' nel mio brodo. Ci mischiamo agli invitati, e ci guardiamo intorno.
Sono un bastardo fortunato.

Lei è qui, a pochi metri di distanza.
Ha un vestito nero che la fascia senza lasciare molto all'immaginazione, i capelli biondi più chiari e corti e due tacchi da far girare la testa. Non porta nessuna maschera. È bellissima e gelida, non sorride. È seria, quasi stesse discutendo di affari con i due uomini che ha di fronte.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Where stories live. Discover now