Capitolo 48 - Roba grossa

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Esco dalla doccia e ordino il servizio in camera, con somma gioia del mio povero stomaco che si sta contorcendo dalla fame. Avvolta nell'accappatoio mi fiondo sul letto, butto un occhio veloce al cellulare e trovo parecchie chiamate perse e messaggi. Evito di accendere Internet che tanto non prende mai, non ho voglia di rovinarmi ulteriormente l'umore.

Un colpo alla porta mi fa sobbalzare, saltello fino alla porta, pronta a strafogarmi come non mai. Apro e mi ritrovo una bellissima mora che spinge il carrello delle vivande dentro, il solito sorriso ebete stampato in faccia. Lo lascia in soggiorno e si butta sul divano.

<<A volte penso che lo fai apposta, ad evitarmi intendo. Sparisci, non rispondi al telefono e devo fare incursione così in camera nostra per vederti.>> esclama Clara, senza guardarmi in faccia.

<<Dopo la scenata patetica in piscina quella serpe ha tentato di gettare altro veleno in giro, urlando che sei una squilibrata e che te la farà pagare.>> continua, con una smorfia.

Nonostante sia arrabbiata per il mio comportamento non smette mai di preoccuparsi per me, è peggio di una mamma chioccia. È il suo modo di fare, e va bene così. Dal sorriso da psicopatica però capisco che ha combinato qualcosa di cattivo.

<<Che le hai fatto?>> le chiedo, per nulla preoccupata per la bionda. Vorrei solo che la mia amica non si mettesse nei guai per colpa di quella lì.

<<Io? Niente.>> dice, scandalizzata. Si mette a sedere e avvicina il carrello delle vivande. Mi siedo sul divanetto di fronte, in attesa.

<<Ti conosco, quindi faresti bene a cantare come un canarino.>> le intimo, togliendo una cloche dal piatto e scoprendo un bel panino con patatine fritte. Ne metto in bocca una, impaziente di mangiare.

<<Quanto la fai lunga...non le ho fatto nulla di grave, mica l'ho spinta in piscina eh.>> esclama, facendomi l'occhiolino. La mia è stata una mossa vincente, e per lei poco pericolosa.

<<Andiamo al punto.>> borbotto, ingurgitando altre patatine fritte.

<<Dopo il suo sproloquio, si è seduta su una sdraio e ha ordinato da bere. Ora, voglio che sia messo agli atti che non avevo intenzione di farle nulla, ma quando l'ho sentita mettere il cocktail sul tuo conto ho perso la testa.>> ringhia, con un leggero tic all'occhio. Ecco, è ufficialmente in modalità squilibrata.

<<Che stronza. Ma che le hai fatto esattamente?>> domando, un po' in apprensione.

<<Oh, ricordi che Aaron ha quel piccolo problemino?>> dice, con un sorriso sadico.

Eh?!
Non ricordo alcun problemino per mister perfettino, quindi faccio no con la testa.
No, non che ricordi almeno.

<<Non mi ascolti mai! Ma comunque, ha problemi nell'andare di corpo, quindi prende delle gocce che lo aiutano. Ecco.>> borbotta, in imbarazzo.

Sputo un pezzo di patatina con gli occhi fuori dalle orbite.
Ecco un corno, ti pare che sapevo che Aaron il perfetto è stitico?
Anche se con la vastità di cibo che c'è sull'isola, non fatico a crederci.

<<Quindi ho intercettato il suo cocktail, ho allungato una banconota consistente al cameriere e...>> esclama, malvagia.

<<Cazzo! Le hai messo il lassativo nel bicchiere!>> urlo, sconcertata ma anche divertita.

<<Che urli! Zitta che questa c'ha le antenne ed è nella stanza accanto. Poche gocce sono bastate per farla correre al bagno, dovevi vedere che faccia aveva.>> se la ride sotto i baffi e toglie un paio di cloche.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Место, где живут истории. Откройте их для себя