Capitolo 8

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P.O.V. Katherine

Entro in camera con Elizabeth. Grazie al cielo Christian è arrivato appena in tempo. Fortunatamente mi sono calmata ma sono ancora scossa da quello che è successo. Non posso crederci che si siano spinti a tanto, Vanessa sapeva che sono claustrofobica ma non pensavo avrebbe usato questa mia debolezza contro di me. Mi sarebbe potuto succedere qualcosa di grave e meno male che Elizabeth è riuscita a chiamare aiuto in tempo.
"Grazie Beth, ti devo un favore" la ringrazio.
"Te l'ho detto, quando hai bisogno io ci sono." Dice sorridendomi
"Ti devo anche delle scuse. Non volevo sembrare acida e menefreghista nei tuoi confronti. È che... mi sembra strano avere un'amica..." voglio scusarmi con lei ma non trovo le parole giuste per farlo.
"Non ti devi scusare. Io voglio davvero essere tua amica. Non capisco perché ti è così strano e se vuoi dirmelo ti ascolto."
"Non ho mai avuto amici... ecco perché. Sono sempre stata sola e ci ho fatto l'abitudine" le confesso. È la prima volta che ne parlo con qualcuno.
"Da oggi non sarà più così, non sarai mai più da sola. Te lo prometto" dice abbracciandomi. M'irrigidisco all'istante, poi mi sciolgo e ricambio. Sono davvero contenta di aver trovato qualcuno che vuole stare con me. È una bella sensazione, pensavo che non l'avrei mai più provata.
"Grazie" dico asciugandomi una lacrima.
"C'è una cosa che volevo chiederti ma se non te la senti di parlarmene fa niente... perché c'è l'hanno con te?" Sapevo che prima o poi me l'avrebbe chiesto.
"Non lo so nemmeno io, possiamo cambiare argomento?" rispondo. Non voglio raccontarle la mia storia, non adesso. Non sono pronta per parlarne con qualcuno, a volte meno si sa meglio é.
"Oh sì sì, bello quel ragazzo" dice facendomi l'occhiolino
"Chi?" Non capisco di chi stia parlando
"Quello con i tatuaggi, era davvero preoccupato per te. Quando sono corsa da loro non ci ha pensato due volte a venire con me. E poi, quando ha sfondato la porta. Wow." Dice con voce alta. Divento immediatamente rossa dall'imbarazzo. Non dimentichiamo che mi ha pure preso in braccio. Nonostante lo stato in cui ero, sentire le sue braccia che mi sorreggevano mi ha fatto sentire... protetta. Avevo il suo viso vicinissimo al mio e solo in quel momento mi ero accorta che ha dei piercing: due sul naso e ho visto qualcosa luccicare sulla sua lingua mentre mi parlava, ma penso che si tratti di una mia immaginazione.
"Shhh abbassa la voce che ha la camera di fronte alla mia" dico
"COSA?!"
"Già"
"Vi siete mai parlati?" Chiede con gli occhi a cuoricino. Oh mamma....
"No, è un tipo... problematico. Girano brutte voci su di lui, e poi non è nuovo in cittá. Dicono che sia stato espulso per aver mandato un ragazzo in coma e ha passato una settimana agli arresti. Però non so se sia vero o no" Le spiego
"Un bel curriculum mi dicono. In effetti un po' mette paura, l'ho visto per la scuola"
"Sì, sta solo con alcuni ragazzi. E nessuno osa girargli intorno, tutti tranne Vanessa ovviamente. Da quando è qui sta cercando un modo per farlo cadere nelle sue grinfie ma lui la ignora sempre." Dico. Facendo così già mi fa capire che non è interessato alle ragazze come lei, anche se la gente pensa che si porti a letto tutta la scuola. Però non penso sia vero, non l'ho mai visto girare per i corridoi con qualcuna.
"Beh, tu non gli sei indifferente però"
"Ma che dici!" Dico alzando un po' la voce.
"Basta vedere come ti guarda..."
"Ehm... facciamo qualcosa per migliorare questo giorno orrendo?" Propongo. Annuisce e inizia a raccontarmi delle sue avventure prima di venire qui

Ho passato un bel pomeriggio, nonostante ciò che è successo . Elizabeth é una bella compagnia, era da tanto che non ridevo così. Prendo il telefono e chiamo zia Elena. Dopo vari squilli risponde
"Pronto zia come stai?"
Kat, tutto bene e te? Risponde, la sua voce sembra affaticata.
"Bene, sei sicura di stare bene?" Le chiedo insistendo
"Sì sì, come sta andando a scuola?
"Bene, ho fatto amicizia con una nuova ragazza"
Davvero?! Che bello, ora hai qualcuno con cui passare il tempo
"Già, che racconta John?"
Oggi si è fatto male mentre stava sistemando il tavolo. Sempre il solito
"Hahahahahahaha bene bene" Zia inizia a tossire
Ti devo lasciare, comportati bene mi raccomando. A presto Kat
"A presto zia" chiudo la chiamata. Non sta bene, il suo tono di voce è diverso, per non parlare della tosse. Ma perché mi ha detto che stava bene? Mi sto facendo troppe paranoie... magari è solo un banale raffreddore.  Vado a farmi la doccia e preparo lo zaino per domani.

Mi sveglio, oggi sento che sarà una bella giornata. Mi vesto ed esco. Vado all'armadietto per prendere il portapenne. Il corridoio è particolarmente affollato.
"Vedo che sei riuscita ad uscire. Qualcuno ha avuto pietà per te?" Dice la voce che mi tormenta pure mentre dormo.
"Cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" Dice Aaron avvicinandosi. Appoggia una mano sopra la mia testa. Sussulto, credevo che mi avrebbe colpito. Inizio a tremare, non voglio essere umiliata di nuovo davanti a tutti
"Ieri hanno trovato la porta sfondata. Che cos'è successo?" Chiede guardandomi minaccioso
"Niente" rispondo. Mi afferra il mento stringendolo
"DIMMELO!" Urla spaventandomi.
"Vedi di allontanarti da lei" dice una voce. 
"Cosa vuoi Collins?" Risponde Aaron. È uno degli amici di Christian. È alto, moro con gli occhi azzurri. Noto però che ha una vaga somiglianza con Christian
"Sei sordo o cosa? Giù le mani" dice a denti stretti
"Fatti i cazzi tuoi" dice Aaron.
"Sei fortunato ad aver beccato me. La prossima non succederà. E ora, a meno che tu non voglia problemi, ti consiglio di andartene" dice il ragazzo. Aaron lo guarda in cagnesco e finalmente mi lascia. Mi sorride e va via. Oh dio... quel sorriso significa solo una cosa. Non finisce qua. Adesso mi toccherà guardarmi le spalle ogni secondo, e conoscendolo mi verrà a cercare.
"Tutto bene?" Chiede il ragazzo
"Sì...ehm..."
"Sono William" dice porgendomi la mano. Esito un po' ma poi la stringo
"Katherine, grazie" rispondo
"Figurati" dice, dopodiché se ne va. Sbatto le palpebre incredula, ma perché sono tutti strani? E poi, perché si è messo di mezzo? Non mi conosce neanche. In lontananza vedo Elizabeth venire verso di me
"Buongiorno, andiamo in classe?" Dice salutandomi
"Sì". Entriamo in aula, ora abbiamo inglese. Ci sediamo vicine e aspettiamo il professore.

Appoggio il vassoio sul tavolo e inizio a mangiare.
"Mi devi troppo aiutare in matematica" dice Elizabeth supplicandomi.
"Certo, se vuoi andiamo in biblioteca" propongo
"Va benissimo, l'importante è non prendere 2 nella verifica"
"Esatto"
"Non ti girare, c'é Christian che ci sta guardando" dice Elizabeth "peggio di una telecamera"
"Oggi il suo amico mi ha aiutato con Aaron" le dico
"Quale dei tre?"
"Quello moro. Si chiama William se ricordo bene" rispondo, noto che tiene gli occhi fissi su di loro. È come se lo stesse studiando solo che cosi si farà decisamente scoprire. Finiamo di mangiare e andiamo in camera di Elizabeth a prende il suo libro di matematica.
"Ma questo è un campo di battaglia" dico, è tutto disordinato. Mi sento male a vedere tutto questo casino. Non dico che dev'essere tutto pulito ma almeno un minimo di ordine ci vuole.
"Già, e meno male che non ho la compagna di stanza, altrimenti mi avrebbe già sbattuto fuori" risponde ridendo. E ci credo!
Andiamo in biblioteca, ci sediamo in un tavolo ben appartato così possiamo parlare e non bisbigliare
"Bene iniziamo"

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