Capitolo 18

9.7K 310 9
                                    

P.O.V. Katherine

Racconto ciò che é successo in presidenza a Elizabeth
"Si si vai alla parte in cui spieghi il profumo maschile che hai addosso"
"Stavo avendo un attacco di panico e mi ha abbracciato. Fine." Dico
"Mi raccomando, la prossima volta che ti dico che gli piaci dimmi che non é vero"
"Non è vero!" ripeto. Beth sbuffa, guardo l'ora. Devo andare dal preside
"Dopo facciamo un giro in centro? E stavolta il pullman non lo perdiamo" Propone.
"Va bene, a dopo" mi serve un po' di svago. Mi annuso la felpa. Beth aveva ragione, si sente il suo profumo. É come se avessi ancora le sue braccia attorno a me. Nelle mie orecchie rimbomba il suono del suo cuore, Christian mi sta facendo uno strano effetto. Prendo un bel respiro e busso
"Avanti" sento dire. Entro e saluto
"Prego, si sieda". C'è un silenzio imbarazzante
"Perché non me l'hai detto?" Chiede, noto che non mi ha dato del lei
"Perché nessuno mi avrebbe creduto" rispondo. Aaron non mi aveva mai lasciato dei segni così evidenti e coloro che vedevano facevano finta di nulla. Tutti complici.
"Elena lo sa?"
"No, e la prego non glielo dica, non voglio farla preoccupare"
"Non posso. Dev'essere informata" risponde.
"Glielo voglio dire io se permette" propongo.
"Come vuole. Oltre a Jackson, chi altro é coinvolto?". Con Vanessa é diverso, é la mia parola contro la sua. Non ho prove contro di lei se non Elizabeth, ma non voglio metterla di mezzo
"Nessuno" mento
"Per qualsiasi cosa, anche la più banale, devi venire da me. Voglio essere al corrente di tutto." Dice serio. Annuisco. "Se Jackson ti dà fastidio dimmelo, ma non dovrebbe"
"Grazie signor preside"
"É il mio dovere"

Entro in camera, mi svesto e vado sotto la doccia. L'acqua calda mi fa rilassare i muscoli. Una volta finito mi asciugo i capelli con il phone e mi vesto. Sento il telefono suonare, meno male che ho lasciato la suoneria. Guardo lo schermo, è la zia.
"Pronto zia come stai?"
"Tesoro bene e te?" La sua voce é ancora strana, debole.
"Tutto bene zia, ma dimmi la verità, che hai? Mi stai facendo preoccupare. Sono già un paio di volte che sei così." La sua risposta tarda un po' ad arrivare
"É solo un raffreddore, ho preso freddo. Non ti preoccupare tesoro. Tu piuttosto che mi racconti?" Spero con tutto il cuore che non mi stia mentendo
"Sempre il solito" Non le voglio dire nulla, per adesso. É malata, così la faccio solo preoccupare.
"Zero novità?"
"Mah, ti ho già detto di Elizabeth no?"
"Ah si la ragazza nuova. Ti trovi bene con lei?"
"Si, é fantastica. Tra poco dovrei uscire con lei" sento delle voci di sottofondo, sembrano maschili
"Zia, chi c'è con te?"
"Oh nessuno. Sono al centro commerciale. Ehm... io ora devo andare."
"Ma non abbiamo parlato neanche 5 minuti"
"Lo so amore mio, ti richiamo appena posso. Ricordati che ti voglio bene, a presto" chiude la chiamata prima di farmi rispondere
"A... a presto" sussurro. Cosa diavolo l'è preso? Questo non fa altro che aumentare la mia preoccupazione. Ma perché fa così? Accidenti, é come se si fosse appena posato un macigno sul petto. Mi viene la pelle d'oca, me lo sento sta per succedere qualcosa di brutto. Qualcuno bussa alla porta.
"Avanti" dico. É Beth
"Sei pronta? Dobbiamo... hey, cos'è quella lacrima?" Passo la mano sulla guancia, cavolo non me n'ero accorta.
"Sarà l'allergia alla polvere" mento. Ho già abbastanza cose a cui pensare. Sono sicura che mi sto facendo solo delle paranoie, magari aveva da fare o era di fretta. Chi lo sa, non bisogna sempre pensare in negativo. Prendo la borsa e andiamo alla fermata del bus

Dopo un'ora di viaggio arriviamo al centro commerciale. Facciamo un giro a kiko, come sempre esco dopo neanche 5 minuti mentre Elizabeth ci mette un'eternità. Mentre camminiamo passiamo accanto a una cartoleria. Lancio un'occhiata veloce ma quando realizzo cosa ho appena visto ritorno indietro. C'è la valigetta con tutti i colori: pastelli, pennarelli, cera... di tutte le tonalità. Ci sono pure le matite con le grandezze diverse. Ed é a metà prezzo!
"Oh cavolo, io devo troppo entrare. Arrivo subito" dico entusiasta.  La compro ed esco con un sorriso a 32 denti. Elizabeth mi guarda interrogativa
"Che c'é? Tu spendi i soldi in vestiti mentre io in arte." Dico.
"Io ho sete, andiamo in un bar?" Propone Elizabeth. Ci sediamo ai tavoli e dopo un paio di minuti arriva il cameriere
"Che vi porto ragazze?" Dice con un sorriso. Wow, é proprio un bel ragazzo.
"Io una coca cola con ghiaccio" dice lei
"Io un caffè macchiato". Prende le ordinazioni e va via, ma prima ci lancia un'occhiata.
"Ma guarda un po' chi c'è" dice Elizabeth trattenendo una risata. Mi giro e vedo Christian e William. Si siedono piú avanti rispetto al nostro tavolo e credo che non ci abbiano visto. Vengono raggiunti da due ragazzi, riesco solo a vedere una testa bionda e una mora. Metto bene a fuoco, sono Brian ed Evan. Bene, con tutti i bar proprio qua dovevano venire?
"Il quartetto al completo" dice Beth. Arriva il cameriere
"Ecco a voi ragazze, spero di rivedervi presto" dice facendoci l'occhiolino
"Puoi contarci" risponde Beth, io mi limito a sorridere. Non mi piacciono i ragazzi così... che fanno i cascamorti. A proposito, guardo il tavolo di Christian e sembrano impegnati in una discussione. Christian si schiaffeggia la fronte mentre William ed Evan ridono. Finiamo di bere
"Facciamo un giro da footlocker? Volevo vedere le scarpe" dice Beth. Ci alziamo, paghiamo il conto e andiamo via. Mi sento osservata, faccio finta di vedere i negozi e mi giro. Ci stanno guardando, tutti e quattro. Entriamo e veniamo immediatamente raggiunti da una ragazza dello staff
"Ragazze avete bisogno?" Dice
"No grazie, diamo solo un'occhiata" rispondo. Dopo una serie di giri trovo delle scarpe belle che potrei mettere anche con i vestiti e non solo i pantaloni. Ne avevo proprio bisogno. Beth invece torna a mani vuote
"Ehm..." sono confusa...
"Non mi piace nulla" dice sbuffando. Cavolo, questa me la segno. Pago ed usciamo ma siccome la sfiga mi perseguita incontriamo i ragazzi
"Ma com'è piccolo il mondo" dice Brian.
"Ciao ragazzi" salutiamo io e Beth all'unisono
"Vi abbiamo visto prima al bar" dice William, lancio un'occhiata a Beth
"Ah si? Strano non vi abbiamo visto" dice. Meno male che ha capito. Christian si limita a guardarmi senza dire una parola, insieme a Evan.
"Che ne dite di venire con noi a mangiare?" Propone William
"Domani non ci sono le lezioni vero?" Chiede Beth.
"Non vorremmo essere di troppo" dico.
"Non lo siete" risponde Christian.
"Va bene dai, però dobbiamo passare a scuola" dice Beth.
"Nessun problema, tanto dobbiamo andarci pure noi" risponde Brian. Usciamo dal centro commerciale, vedo in lontananza la maserati di Brian e accanto una Ferrari nera. La macchina di Christian.
"Chi viene con me?" Dice Brian. Elizabeth e William alzano la mano insieme
"Ah io con Evan non ci salgo nemmeno da morto" dice William. Evan sorride e sale su una Mercedes. Aspetta un secondo, se William e Beth vanno con Brian significa che io... vado con Christian. Salgono sulla maserati lasciandoci soli.
"Dai vieni" dice Christian. Entro in macchina, rimango a bocca aperta nel vedere il design degli interni.
"Ti piace?"
"Cavolo si ma come..." deve aver venduto un rene per potersela comprare
"Mio padre non bada a spese quando si tratta di macchine" risponde. Mette in moto e raggiungiamo gli altri
"Che lavoro fa tuo padre?" Chiedo d'un tratto. Non so nemmeno il perché di questa domanda, maledetta curiosità.
"É un uomo d'affari" risponde. Sorpassa Brian, guarda nello specchietto retrovisore e sorride.
"Mmmhhh... si è offeso " dice. La Maserati ci sorpassa facendoci il clacson. Per tutto il tragitto non abbiamo più parlato ma con la coda dell'occhio l'ho visto guardarmi. Arriviamo a scuola.
"Ringrazia che avevo lei con me altrimenti ti avrei fatto mangiare la polvere" dice Christian a Brian. I dormitori sono vuoti, come ogni venerdì sera. Entro in camera mia e mi preparo. Decido di mettermi dei pantaloni neri a vita alta e un top di pizzo bianco. Siccome staremo fuori fino a sera metto anche un giubbotto di pelle e indosso le scarpe. Sciolgo i capelli, sono rimasti mossi per colpa del chignon e non ho nemmeno tempo di piastrarli. Mi metto il mascara, un po' di profumo e sono pronta. Prendo la borsa e vado in camera di Beth.
"Ah eccoti, mi aiuti a passare la piastra?" Fortunata lei ad avere i capelli lisci, io ci metto secoli a lisciarli. Le bastano 5 minuti per averli perfetti.
"Sai mi fa strano vederti senza quelle felpe extralarge" dice Beth
"Beh, mi piace la comodità". La guardo, si é messa dei pantaloni neri in pelle con una maglietta bordeaux a  maniche corte e che arriva fino all'ombelico. Sopra indossa una giacca in jeans grande il doppio di lei. Per concludere colora le labbra con un rossetto color carne. È veramente bella.
"Vuoi metterti questo?" Chiede tirando fuori un rossetto rosso scuro "è perfetto per la tua carnagione bianca"
"Mi stai dando della mozzarella per caso?" Dico facendo finta di essere offesa
"Diciamo che ti ci vorrebbe una bella giornata al mare" risponde ridendo, in effetti ha ragione, vorrei avere il suo colore di pelle. Che tristezza... bianca come sono, divento subito rossa al contatto con i raggi solari.
"Grazie del consiglio, dai andiamo che ci stanno aspettando"

At Least YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora