Capitolo 39

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P.O.V. Katherine

"Eccomi, scusa l'attesa" dico a Xavier
"Figurati non è successo nulla" risponde, entiamo in biblioteca e iniziamo a lavorare.
"Che ne dici se facessimo anche il power point? Sai... per sicurezza" propone Xavier. In effetti ha ragione, non si sa mai, meglio prevenire che curare.
"Si facciamolo"

Dopo ore di lavoro finalmente finiamo, manca solo il cartellone
"Non ne posso più" dico, sono proprio stanca.
"L'ultima immagine e il power point é finito" risponde, è molto bravo con il pc ed è molto intelligente. Per quel poco che siamo stati insieme mi è sembrato un tipo apposto solo che ho ancora in mente quello che Christian gli ha detto. Lui non se la prenderebbe mai con qualcuno se non gli ha fatto un torto perciò... non saprei.
"Finito, ora manca solo il cartellone" dice togliendo la chiavetta.
"Già, devo solo andare a comprare il foglio. Possiamo già farlo domani se vado a prenderlo oggi"
"Sei vuoi andiamo insieme, dopo tutto il lavoro è di entrambi", ha perfettamente ragione. Sono talmente abituata a fare le cose da sola che mi è strano.
"Vado a prendere i soldi, vuoi lasciare la roba da me?" Propongo, non voglio che si porti tutto dietro a meno che lui non voglia, l'ho detto per essere gentile.
"Se posso volentieri" risponde con un sorriso. Andiamo in camera mia e apro la porta, non so perché ma prego che non ci sia Christian, non voglio problemi.
"Non pensavo che stessi nei dormitori" dice
"Eh si, mia zia non è in città perció... mi tocca stare qui"
"Capito" risponde, pensavo mi avrebbe chiesto dei miei genitori ma a grande sorpresa non l'ha fatto. Mi piace il fatto che non é invadente, sta nel suo e fa poche domande.
"Appoggia pure li, io vado un secondo in bagno" dico indicando la scrivania. Mi pettino i capelli e mi faccio una coda, improvvisamente sento delle voci abbastanza alte venire da camera mia. Sbircio dalla porta, riesco a vedere Xavier che sta parlando con qualcuno molto arrabbiato... oh dio Christian.
"Che diavolo fai qui Xavier?" Dice Christian irritato
"Perchè? Ti da fastidio?"
"RISPONDI CAZZO!" Chiede alzando la voce, se non intervengo questi due si scannano
"Che sta succedendo?" Dico uscendo dal bagno. Christian ha l'espressione seria e arrabbiata mentre Xavier sembra tranquillo
"Perchè lui è qui?" Chiede il primo.
"Dobbiamo fare un lavoro di storia... perché?" Rispondo
"E dovevi perforza farlo con lui?!"
"C'hanno diviso cosi...."
"A te che importa?" Chiede Xavier interrompendomi. Lo sta decisamente provocando.
"Stavo parlando con lei, fatti i cazzi tuoi" risponde Christian, come sempre ha un linguaggio molto garbato. Mi stanno facendo predere la pazienza.
"Basta smettetela, Xavier arrivo subito. Vieni Christian" aspetto che esca e chiudo la porta
"Ma che ti prende?" Chiedo
"Adesso tu vai dal professore e ti fai mettere con qualcun'altro"
"E perché dovrei?"
"Perchè te lo dico io e fidati... é per il tuo bene"
"Se permetti decido io cosa va bene per me o no. Perché ti interessa? È solo un compagno di classe Christian..." dico, sta esagerando. Perchè questo interesse? Non dovrebbe importargli di ciò che faccio, dopo tutto ci conosciamo da poco.
"Va bene fai di testa tua, io ti ho avvisato" dice andando via. Ma... che gli succede addesso? Sbuffo ed rientro in camera da Xavier, mi allarmo quando lo vedo con i miei disegni in mano. Nessuno sa di questa mia passione
"Disegni molto bene. A quanto pare abbiamo qualcosa in comune" dice posandoli sulla scrivania.
"Ah davvero?" 
"Si, se vuoi un giorno di mostro i miei disegni"  questo ragazzo mi sta stupendo sempre di più. "Ora andiamo a comprare il cartellone"

Arriviamo in cartoleria e compriamo il necessario per il lavoro, ho una certa fame, mi guardo attorno in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti
"Ti va un gelato?" Propone Xavier come se mi avesse letto nel pensiero. Vicino a noi c'è una gelateria, faccio ordinare prima lui siccome io sono lenta a decidere.
"Mi fa un cono con... limone e..." guardo i vari gusti, sono indecisa "fragola. Mi può dare anche un cucchiaino per favore?" Xavier é andato a prendere il posto sulla panchina, quando sto per pagare il gelatiere mi ferma
"Ha già pagato il ragazzo" dice, cosa?! Questa si che non me l'aspettavo.
"Ah, grazie e arrivederci" dico uscendo. Mi siedo accanto a lui e lo guardo
"Grazie per aver pagato anche per me, ma non dovevi "
"L'ho fatto con piacere perciò non contestare" risponde. Colgo l'occasione per cercare di chiarire i miei dubbi su di lui e Christian.
"Posso chiederti una cosa? Non sei obbligato a rispondermi se non vuoi"
"Dimmi"
"Cosa c'è tra Christian e i suoi amici?" Non sa che ho ascoltato quello che si erano detti ieri, sento che è sbagliato chiedere ma penso che lui è l'unico che può darmi una risposta.
"Perché non lo chiedi a lui?" Risponde serio, sta diventando freddo e io non voglio rovinare questo momento di pace.
"Già... lo farò. Scusami se ti ho infastidito" dico a bassa voce. Ma cosa diavolo stavo pensando? È da poco che lo conosco e gli ho fatto una domanda personale? Che stupida che sono. Un paio di mesi fa non avrei mai osato fare una cosa cosi, cala un silenzio imbarazzante. Lo sapevo che dovevo stare zitta.
"Era il mio migliore amico d'infanzia, ti ho già detto tanto" dice d'un tratto. Io annuisco sorpresa,  non pensavo che mi avrebbe risposto. Era... perciò dev'essere successo qualcosa che ha messo fine alla loro amicizia. Decidiamo di tornare a scuola siccome si sta facendo tardi e io devo andare a controllare Beth, strada facendo abbiamo parlato un po' di cose in generale e per fortuna la tensione di prima è scomparsa. Lo faccio entrare in camera mia per prendere la sua roba
"Grazie per oggi" dico
"Grazie a te"
"Ah quasi dimenticavo, preferisci prima studiare e poi fare il cartellone o viceversa?"
"Prima studiare, prima finisco e meglio è. A domani" dice salutandomi
"Perfetto, a domani", chiudo la porta, prendo i miei quaderni con le lezioni di oggi e vado dalla mia amica.

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