Capitolo 15

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P.O.V. Katherine

"Ma quindi eri con lui in camera? Soli soletti?" Beth continua a tartassarmi con le sue domande. Dopo cena ha insistito a venire da me chiedendomi se mi andava di fare un "pigiama party" con lei. Non potevo dirle di no.
"Si e no non é successo nulla" risposto sbadigliando. Dopo aver medicato la mano a Christian erano arrivati Brian e Evan. Volevano parlare con lui di una questione importate perciò avevo deciso di andarmene. Continuo a pensare alla frase che aveva detto. "É quello che pensi tu". Mi sto facendo mille domande nella testa, davvero voleva farmi capire che ci tiene a me? Proprio lui?
"Ti ripeto, gli piaci. Nessuno picchierebbe un ragazzo così.  Approposito, perché diavolo non me l'hai detto?" Dice tirandomi uno schiaffetto sul braccio
"Perché avevo paura. Non hai idea di come mi sono sentita. Mi ha strangolato, ho temuto il peggio. Ancora adesso... sento le sue sporche mani intorno al mio collo" dico con la voce che trema, avrebbe potuto uccidermi se l'avesse voluto. Ed é la cosa che mi terrorizza di più, per questo non ho detto nulla a nessuno. In più, non volevo mettere nei guai Elizabeth, come ho detto, meno sa e meglio é.
"E invece so come ci si sente." I suoi occhi diventano cupi
"Cosa?"
"Mio padre era un ubriacone, tornava a casa e alzava le mani a mia madre. E quando mi mettevo in mezzo le prendevo pure io. Così decisi di frequentare un corso di karate di nascosto, per difenderci dai suoi attacchi." Dice, dovevo tenere la bocca chiusa
"Era?"
"Si, un giorno denunciai tutte le sue violenze alla polizia, ma lui scappò prima del loro arrivo, sono 5 anni che non lo vedo e sinceramente non lo reputo più un padre. Non so neanche se sia vivo..." Risponde.
"Io... mi dispiace" dico, cavolo non l'avrei mai pensato. Mi sento male per lei, riesco solo a immaginare il dolore che si prova nel vedere la madre, colei che ti ha dato la vita, venir picchiata dal padre.
"Ora sai perché non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. E neanche tu dovresti. Mostra il tuo coraggio, la persona che sei. Non permettere a nessuno di farti sentire debole e sola" dice. Tutta questa determinazione... mi ricorda tanto mia zia.
"Sono davvero contenta di averti conosciuto" le dico abbracciandola
"Pure io credimi"

Sento la sveglia suonare, ho un sonno pazzesco. Io e Elizabeth siamo rimaste sveglie fino a tardi a parlare di cavolate. E mi sono divertita un sacco con lei. Fortunatamente ho il letto abbastanza grande da ospitare due persone, la sveglio e vado a farmi una doccia.
"Io vado in camera mia a prepararmi!" Urla e sento la porta sbattere. Dopo 10 minuti sono pronta e vado da lei. Andiamo alle macchinette a prendere dell'acqua
"Oggi mi sa che mi addormenteró sul banco" dice sbadigliando.
"Siamo in due"
"Oh cavolo, l'ha davvero conciato male" dice Beth sorpresa, sta guardando qualcosa dietro di me. Mi giro e rimango pietrificata quando vedo la faccia di Aaron. Ha un livido enorme sull'occhio, lo zigomo e il labbro spaccato. La cosa preoccupante é che Christian gli ha dato solo un paio di pugni, manco lo avesse picchiato per tanto. Si avvicina a noi, stringo la mano di Elizabeth... ti prego fa che non mi succeda nulla. Passa accanto a me, non mi ha nemmeno guardato.
"Mi sa che qualcuno ha imparato la lezione" dice Beth ridendo sotto i baffi. Andiamo verso il laboratorio di chimica che si trova dall'altra parte della scuola, verso l'ingresso.
"Perdonate il disturbo, avrei bisogno di aiuto. Sto cercando mio figlio ma non lo trovo da nessuna parte." un uomo sui 40 anni ci ferma per il corridoio. E che uomo, questo è un modello appena uscito da una rivista. É alto, moro ed è vestito con un completo che gli mette in risalto la corporatura perfetta. La cosa che attira di più sono i suoi occhi color ghiaccio. E sembrano molto famigliari
"Oh certo, come si chiama?" Chiede Elizabeth
"Si chiama..."
"Signor Foster?" Una voce interrompe il signore. Dietro di lui c'é William e sembra parecchio agitato. Ma aspetta un secondo, sbaglio o ha detto signor Foster? Oh cavolo, ecco perché mi sembrava famigliare. É il padre di Christian
"William, avrei preferito vederti in altre circostanze, sai dov'è Alexander?" Chiede
"É appena stato convocato dal preside"
"Ah, Edward mi ha preceduto. Oggi ti aspetto a pranzo, ho giá parlato con tua madre. Ora vado, grazie lo stesso ragazze" dice salutandoci, mette un po' in soggezione, lui e Christian sono identici. Non sapevo però del suo secondo nome, Alexander... come quello di mio padre.
"Che situazione di merda" dice William sospirando.
"Che sta succedendo?" Chiede Elizabeth
"Lui é Sebastian Foster, il padre di Christian. Ha saputo della rissa con Aaron e il fatto che lui sia qui non promette bene." Dice

P.O.V. Christian

Sono stato convocato nell'ufficio del preside di buona mattina, e pensare che oggi volevo pure saltare scuola per allenarmi. Arrivo e busso, so giá per cosa mi ha chiamato. Con lui ci sono Jackson e suo padre. Godo un sacco nel vedere la faccia di Aaron piena di lividi e tagli, e dire che mi sono pure trattenuto.
"Si sieda" dice il preside, noto però che ci sono quattro sedie e noi siamo in tre. Dopo 1 minuto sentiamo bussare.
"Buongiorno signor Foster" dopo secondi realizzo cosa ha appena detto il preside. Ora sono nella merda fino al collo, mio padre si siede accanto a me lasciandomi uno dei suoi sguardi.
"Andiamo ad dunque, ieri Christian ha aggredito fisicamente Aaron e stando alla sua versione l'ha fatto senza un pretesto" dice il preside. Mi trattengo dal ridere
"Ah si?" Dico divertito.
"Certo, e mi ha pure minacciato di morte" continua Aaron.
"Sei proprio un codardo. Perché non dici come sono andate veramente le cose o vuoi che ti rinfreschi la memoria a modo mio?"
"Stai minacciando mio figlio davanti a me?" Dice il padre intromettendosi
"No, sto dicendo che suo figlio é un bugiardo"
"Come ti permetti? Sei fortunato che non ti abbia denunciato" risponde alzando la voce
"Vedi di abbassare la voce, stai parlando con mio figlio, non con il tuo" risponde mio padre, 1 a 0 per lui. Diciamo che lui é capace di essere stronzo quanto me se vuole.
"Signori, calmiamo le acque per favore. Christian, vorrei sapere come sono andate le cose" dice il preside
"Vede, in questa scuola le cose non sono rose e fiori come pensa lei preside. Questo esemplare di ragazzo" faccio il segno delle delle virgolette" ha osato alzare le mani ad una ragazza e dato che lei non puó difendersi c'ho pensato io. Ma siccome qua siamo troppo bugiardi e senza palle ci facciamo difendere dai genitori e non ci prendiamo le responsabilità delle nostre azioni." Dico, mio padre mi guarda interrogativo.
"SEI UN BUGIARDO FOSTER! LUI MENTE!" Urla Aaron puntandomi un dito contro, sto per prenderlo a pugni e finire ciò che avevo iniziato ieri.
"E lei crede a questo drogato?" Dice il padre di Aaron al preside.
"Meglio drogato che bugiardo" rispondo. Vengo sempre giudicato così per via dei miei tatuaggi e il mio modo di fare e sinceramente non mi fa ne caldo ne freddo ciò che le persone pensano di me.
"Di un'altra parola su Christian e te la faró pesare" dice mio padre. So a cosa si sta riferendo. Il padre di Aaron é un imprenditore molto ricco ma non quanto il mio, se vuole puó rovinargli il suo business in un battito di ciglia.
"Ora basta! Calmatevi tutti" dice il preside alzando la voce
"Bene, se la mettiamo così... tu! Hai le prove che ciò che Christian stia mentendo?" Dice mio padre. Lo vedo deglutire nervoso, beccati questa sfigato. Ti sei messo contro i Foster e ora ne pagherai le conseguenze.
"E lui invece?" Chiede il padre di Aaron, pensa di avermi messo con le spalle al muro.
"Non ho bisogno di prove ma se serve per mettere fine a tutta sta merda vado a chiamare la diretta interessata" dico alzandomi.
"Il linguaggio ragazzo! Va bene vai" dice il preside rimproverandomi. Esco dal suo ufficio, ora voglio proprio vedere cosa si inventerá Aaron.

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