Capitolo 30

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P.O.V. Christian

Sono coricato sul letto e fisso il soffitto. Le lezioni sono sospese fino a dopo domani per colpa dell'incendio. Sospiro e chiudo gli occhi. Sto ancora ripensando a prima. Quando mi hanno detto che non la trovavano...  ho sentito le gambe tremare. Ma poi, quando ho aperto la porta e lei era li... il mio cuore ha ricominciato a battere. Katherine ha avuto un coraggio immenso. Solo che... non capisco perché mi sono sentito cosi. Continuo a ripetermi che devo starle lontano e che non le devo più parlare ma l'attrazione che provo per lei, é ingestibile. É come una calamita; mi fa provare cose che solo mia madre riusciva. Sento il telefono vibrare nella tasca, chi é adesso? Guardo lo schermo, é mio padre.
"Pronto papà"
"Ciao Alexander, come stai?"
"Bene, te?"
"Tutto bene grazie. Senti... avrei bisogno di chiederti un favore" che cosa sta succedendo? Sebastian Foster che chiede un favore a suo figlio? Wow... questa me la segno.
"Se posso si"
"Ho bisogno di te, dovresti partire per Miami, ci sono dei problemi e sei l'unico che puó risolverli"
"Perché? Tu non puoi andare?"
"Sono bloccato a Roma, ho notato che nella catena di alberghi che ho comprato l'anno scorso i soldi sono diminuiti nonostante i flussi turistici. C'é qualcosa che non quadra" dal tono mi sembra preoccupato. E io che l'avevo pure avvisato, non mi piaceva l'idea di comprare una catena alberghiera ma siccome non aveva mai investito in questo settore ha deciso di provarci.
"Cosa posso fare io che non puoi fare tu? C'è il direttore no?"
"Alexander, se mando te é perché sei mio figlio e l'unico di cui mi fido. E il direttore é il primo sospettato. So che tu riuscirai a risolvere il problema, te lo chiedo per favore." Ha pure dei sospetti... é preoccupato, e non convince pure me. Scommetto la mia macchina che é il direttore che gli fotte i soldi e se é così, finirá molto male. É raro quando mi chiede di aiutarlo e sinceramente una vacanza mi servirebbe. Sospiro e accetto.
"Quando devo partire?"
"Ti ho già prenotato il volo per domani mattina, é tutto apposto. Troverai tutto ció che ti serve." Che bastardo, sapeva giá che gli avrei detto di si. Avvolte sono cosi prevedibile con lui e la cosa mi da un enorme fastidio
"Vuoi che venga uno dei tuoi amici con te?"
"Ti faccio sapere via messaggio"
"Va bene. Grazie Alexander, significa molto per me"
"Di nulla. Ciao papá" chiudo la chiamata e mando un messaggio a Brian
Chiama gli altri, dobbiamo parlare. Ci vediamo a casa mia
Esco dalla camera e vado dal preside per dirgli della mi partenza improvvisa. Busso ed entro
"Salve, volevo avvisarla che devo partire per problemi famigliari." Dico
"Non ti preoccupare, il Signor Foster mi ha giá avvisato. Buon viaggio" risponde. Che velocitá. Prendo la macchina e vado a casa mia. Trovo una macchina parcheggiata, sará di Brian. Entro e lo vedo seduto sul divano
"Hai distrutto l'acceleratore?"
"Non questa volta, ero vicino" risponde. Dopo 10 minuti arrivano pure Evan e William.
"Riunione?" Dice William
"Si. Allora... io devo andare per un paio di giorni a Miami. Chi vuole venire con me?" Chiedo.
"Un altro viaggio con te? Ehm... io questa volta passo" dice William. Tranquillo cuginetto, non ti avrei fatto venire lo stesso. Ho un bel compito per lui.
"Non posso lasciare Jessica da sola" risponde Evan
"Quindi rimango solo io?" Dice Brian "massi, sará divertente". Prendo il telefono e mando un messaggio a mio padre.
"Partiamo domani mattina"
"Perchè questa partenza improvvisa?" Chiede William
"Mio padre ha bisogno di me. Gli alberghi gli stanno creando dei problemi e lui non riesce ad andare." Spiego
"Allora io vado, ci vediamo domani mattina. Vengo in macchina?" Chiede Brian
"No, vengo io a prenderti. Se hai problemi con i tuoi chiamami " Sento il telefono vibrare e leggo il messaggio okay, ci penso io
"O forse non c'è ne bisogno" finisco la frase. Conoscendo mio padre avrà giá chiamato i genitori di Brian.
"Ciao ragazzi"
"Vado pure io, non cacciarti nei guai" dice Evan
"È con Brian, é ovvio che ne combineranno una delle loro" risponde William ridendo. Rimaniamo solo io e lui
"Devo chiederti un favore"
"Dimmi" dice William
"Stai sempre con lei. Non toglierle gli occhi di dosso, se succede qualcosa... qualsiasi cosa, importante o no, lo devo sapere" dico. William mi guarda confuso
"Ma perché..."
"Lo farai si o no?" Non voglio l'interrogatorio, ho un brutto presentimento tutto qui. So che Aaron non le farebbe nulla perché sa le conseguenze ma non mi fido, meglio prevenire che curare.
"Si, Evan?" Chiede
"Non gli ho detto nulla, se hai bisogno diglielo ma preferirei che questa cosa rimanesse tra di noi" rispondo.
"Va bene, ora vado. Miraccomando, stai attento. Non fare cazzate okay?" Dice stringendomi la mano
"Stai tranquillo; anche te, occhi aperti"

Carico la valigia in macchina e vado a prendere Brian. Sono le 7 di mattina e la strada è deserta. Stringo il volante, ho un piano per risolvere questo problema e non vedo l'ora di arrivare. Mi sono fatto portare i documenti d'identità falsi da Evan. Li usiamo per le gare e gli incontri,  cosi se ci scoprono o qualcuno parla troppo siamo al sicuro. Che palle, prima me ne libero e più tempo avrò per rilassarmi in pace. Trovo Brian fuori dalla porta che mi aspetta, ha la faccia imbronciata
"Che hai di buona mattina?" Chiedo
"Ieri sera Evan mi ha detto che  domani ci sarà una gara, uffa... proprio quando non ci sono" risponde. Lo guardo di traverso, davvero ho un amico cosi stupido?
"Non sarà l'ultima gara della tua vita idiota" dico, e mi sto pure trattenendo dal rispondergli male. Dopo varie chiacchiere arriviamo all'aeroporto, facciamo il check-in e aspettiamo il nostro volo.

Finalmente arriviamo a Miami, davanti all'entrata dell'aeroporto troviamo un signore che ci sta aspettando con il mio cognome scritto su un foglio. Che lusso...
"Il signorino Foster?" Chiede togliendosi il cappello
"Si sono io"
"Il signor Foster mi ha incaricato di darvi questi, sono dei documenti
che vi serviranno. Ecco voi le chiavi della macchina e dell'appartamento. . La vostra auto é questa, ora devo andare. Per qualsiasi cosa, sono a vostra completa disposizione Arrivederci" dice, prima di andare via ci indica una meravigliosa audi R8 nera. Mio padre sa che tipo di macchine adoro ma non mi sarei aspettato questa.
"Me la fai guidare? Ti pregoo!" Mi supplica Brian.
"Hai una macchina migliore di questa lo sai vero?"
"Si ma questa c'ha il fascino suo. Voglio sentire tutti i suoi cavalli e immaginare di essere sulla mia" dice. Mi rassegno e gli butto le chiavi. Si siede al posto del guidatore e inserisce le chiavi. Quando le gira si sprigiona un rombo che ha attirato l'attenzione delle persone fuori. Schiaccia sull'acceleratore per sentire il rumore dei cavalli. Chiude gli occhi e si appoggia sul sedile. Ma é sordo? Non sente i clacson dietro di noi???
"Musica per le mie orecchie" dice incantato. Gli tiro uno schiaffetto sulla testa
"Muoviti cazzo che c'è gente che vuole parcheggiare". Dopo un'oretta arriviamo nell'appartamento che mio padre ha affittato, è enorme. Ci sono 3 camere da letto, un salone gigante, la cucina, uno studio, 2 bagni, una piccola palestra e il terrazzo. Mettiamo le valige in un angolo, Brian si butta sul divano e accende la televisone
"Prima mi faccio una doccia e mangiamo qualcosa, poi ti dico il piano" dico a Brian. Mi fa okay con il pollice e vado in bagno

"Allora ricapitoliamo tutto perché non ho capito un tubo" dice Brian. Forse era meglio portare con me Evan o William.
"Cerca di capire questa volta altrimenti te lo sogni di guidare la R8. Domani andiamo nell'hotel, precisamente nella sede dove c'è il direttore principale. Ci fingeremo dei clienti..."
"E come facciamo con le nostre identità? Quando vedranno che sei il figlio di Sebastian Foster si insospettiranno" dice Brian interrompendomi
"Ma allora non hai proprio sentito un cazzo di quello che ho detto prima? Secondo me se lo chiedo ai muri mi sapranno rispondere. Dicevo... non sapranno chi sono perché useremo i documenti falsi che ci ha procupato Evan. Io saró Thomas Johans mentre tu sarai Nathan Mitchell. Guai a te se mi chiami Christian davanti a qualcuno intesi? Quando ne avremo l'occasione andremo nei vari uffici e controlleremo i loro file. Dobbiamo scoprire dove finiscono i soldi e miraccomando... abbiamo solo questa possibilità."
"Okay, ora ho capito. Non temere, ti copro le spalle amico. Sembro scemo ma sono intelligente" dice indicando la sua testa. Lo guardo aggrottando la fronte, è serio?
"Si... sono scemo ma non sempre"

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