Capitolo 11

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P.O.V. Christian

Aaron sta urlando contro Elizabeth, i miei amici continuano a guardarlo mentre io smetto di mangiare. Se osa anche solo sfiorare una delle due questa é la volta che gli spacco la faccia. Ed è fortunato, il preside arriva e lo manda a sedere. Lo tengo d'occhio, ci sta guardando male e pensa di spaventarci ma mi fa solo ridere.
"Dovevi per forza rispondergli così?" Dice Katherine ad Elizabeth
"L'hai sentito Evan? l'ha definita la sua ragazza" dice Brian scoppiando a ridere
"Ahahahah bella ragazza una che si è fatta mezza scuola" risponde Evan
"E che ci prova ancora con noi" dice William
"Devo andare, ho il corso d'arte. Ci vediamo" dice Katherine alzandosi di fretta.
"Aspetta vengo con te, ciao ragazzi" Elizabeth prende lo zaino e va via insieme a lei.
"Sai, pensavo che avresti detto qualcosa ad Aaron" dice William
"Ho preferito lasciare stare, se le avesse toccate ora non sarebbe qui" rispondo

Metto le cuffiette e incomincio a correre. Meno male che Evan mi aveva avvisato
"Ho visto la ragazza litigare con Vanessa e per poco non le alzava le mani se non fosse per la sua amica"
"Scommetto che alla pausa pranzo lei e Aaron scateneranno l'inferno" dice William
"Allora mangeremo con loro. Se succede qualcosa ci penso io" dico
Fortunatamente è intervenuto il preside, così non ho dovuto sporcarmi le mani. Mi fermo per prendere fiato, voglio sapere perché Jackson ce l'ha con lei. Ho chiesto a Evan ma mi ha detto che non lo sa, il che è strano. Lui sa sempre tutto di tutti, se hai bisogno di qualche informazione, Evan è la persona di cui hai bisogno. Il telefono suona, che coincidenza, è lui.
"Dimmi"
"Sta sera c'é un incontro ma uno degli sfidanti si é ritirato all'ultimo."
"Bene, metti me"
"Alle 21:30 al Cosmo, vengo con te"
"Aspettami davanti al garage" Chiudo la chiamata. Finalmente posso sfogarmi per bene. Nella strada di ritorno incontro Aaron solo soletto. Bene bene oggi la fortuna è dalla mia parte
"Jackson" lo chiamo
"Foster... dimmi" dice deglutendo.
"Stai lontano dalle ragazze" dico senza giri di parole.
"Non capisco di che stai parlando" dice facendo finta di non sapere
"Niente giochetti di merda con me. Se ti vedo con loro sei fottuto" gli dico con lo sguardo serio
"Mi stai minacciando per caso?"
"No, ti sto avvisando e non mi piace ripetere le cose due volte perciò tieni a mente le mie parole" lo vedo trattenere il respiro, é nervoso. Ah ora non fai più il duro, patetico. Lo sorpasso tirandogli una spallata, vediamo se seguirà il mio consiglio.  Arrivo in camera, faccio la doccia e mi preparo. Sono le 20:30, scendo in garage e trovo William
"Evan?" Chiedo
"Ha avuto un imprevisto". Quando io e Brian gareggiamo, viene sempre qualcuno con noi per una questione di sicurezza. Se succede qualcosa possono aiutarci, è così da quando ci avevano quasi beccato a una corsa clandestina. Saliamo in macchina e andiamo al Cosmo.

Con un pugno frontale stendo l'avversario. Ho cercato di sfogarmi ma non sono ancora soddisfatto. Ho una rabbia dentro e il fatto di non capire da dove viene mi fa arrabbiare di piú. L'arbitro mi alza il braccio, la folla sta urlando entusiasta, scendo dal ring e vado nel camerino
"Bell'incontro" dice William dandomi i soldi. Mi siedo sulla sedia e sospiro
"Stai bene?" Chiede
"Secondo te?"
"L'incontro non è servito vero?"
"No" rispondo
"Questo si che é un problema" dice. Solo lui sa cosa succede se sono arrabbiato e non mi sfogo. Sono anni che ho attacchi di rabbia improvvisi, e quando succede se non mi calmo potrei far del male a chiunque mi capiti davanti.
"Meno ci penso e meglio é. Non ho voglia di tornare a scuola, dormo a casa. Vieni pure tu?"
"Va bene". Usciamo dal locale e andiamo a casa mia. È mezzanotte le luci sono spente. Vengo qui solo quando c'è mio padre ma oggi ho deciso di fare un'eccezione. La guardia ci ferma per controllare, abbasso il finestrino.
"Christian, che sorpresa vederti qui" dice, lo conosco da quando ero in fasce, é uno degli uomini più fidati di mio padre.
"Avvisa che sono arrivato" dico. Parcheggio nel garage ed entriamo a casa.
"Signorino Foster, non l'aspettavamo a quest'ora" dice la domestica.
"Nessun problema, staremo qua solo per stasera, domani torniamo a scuola"
"Vuole che preparo la stanza degli ospiti per il signorino Collins?"
"No, starà in camera mia" rispondo. Salgo ed entro nella mia stanza. Casa dolce casa.
"Vado a farmi una doccia, fai quello che vuoi" dico a William. Prendo l'asciugamano e vado in bagno. Mi spoglio velocemente e mi infilo sotto il getto d'acqua calda. Sono proprio stanco di questa stupida situazione, ho iniziato a fare kick-boxing per un motivo ma più il tempo passa e più mi accorgo che non è servito a nulla. Mi lavo ed esco con l'asciugamano avvolto in vita, trovo William che gioca alla playstation.
"Va bene che siamo cugini ma se ti cambi in bagno é meglio" dice, guarda il televisore e mi da la schiena così posso cambiarmi.
"Ti sei calmato?" Mi chiede
"Si"
"Bene, allora vieni a darmi una mano, mi stanno stracciando" dice passandomi il joystick.


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