Capitolo 28

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P.O.V. Katherine

É passata una settimana da quando mia zia é ripartita e l'ho sentita praticamente tutti i giorni. Sono contenta, nonostante la distanza è come se fosse qui con me. Con Christian sempre la stessa storia, non ci siamo piú parlati dalla partita di basket. Praticamente l'ho visto pochissime volte per il corridoio, e ci limitiamo a un ciao e basta. L'unica cosa che pare migliorata é la mia vita a scuola. Aaron e Vanessa non mi hanno piú dato fastidio, e questo mi da un sollievo enorme. Prendo lo zaino e esco dal dormitorio, massi dai... per essere un lunedi mi sono svegliata parecchio bene. Quando però entro in classe mi blocco all'istante. Ci sono Evan e William assieme ad altri ragazzi. No vi prego non ditemi che ho sbagliato classe. Esco senza farmi notare e controllo il mio orario. Aula 54, 2 ore di chimica. No, non mi sono sbagliata. Ma perché ci sono loro? Vedo Beth arrivare seguita dai miei compagni di classe
"Perché sei fuori?" Chiede
"Ehm... aspettavo te" dico. Entriamo in classe
"E voi che ci fate qui?" Chiede Beth riferendosi a Evan e William
"Buongiorno anche a voi" brontola Evan con la testa sul banco
"C'è sostituzione e siccome abbiamo lo stesso professore di chimica faremo lezione con voi" risponde William. Quando si dice essere baciati dalla sfortuna... ci sediamo dietro di loro.
"Buongiorno ragazzi, preparate il materiale per andare nel laboratorio di chimica mentre io controllo le presenze" dice il professore entrando in classe. Guardo tutti i presenti, mancano Christian, Brian e Vanessa. L'ultima entra nell'esatto momento in cui il prof apre il registro ma degli altri due non c'è nemmeno l'ombra.
"Brian Jones e Christian Foster dove sono?" Chiede il prof
"Non lo sappiamo" risponde qualcuno della loro classe.
"Io li segno assenti", d'un tratto la porta viene spalancata da Brian che entra con il respiro affannato. Sembra che abbia appena fatto una maratona.
"Eccoci, ci scusi il ritardo" dice Brian, ma io non vedo nessuno con lui.
"Io vedo solo lei Jones, dov'è Foster?" Chiede il prof, Bian si gira convinto di trovare Christian dietro di lui e alza gli occhi al cielo. 
"Sta arrivando". Dopo qualche minuto lo vediamo entrare, è tutto incappucciato e il suo viso non dimostra nessuna emozione.
"Vi sembra l'ora di entrare il aula?"
"Chiediamo scusa, non succederà più" risponde Brian mentre Christian ignora il tutto e si siede dietro di noi. Brian lo raggiunge un secondo dopo
"Dovevi per forza prendertela con comodo?" Dice Brian
"Lo sai che non me ne frega niente di arrivare in ritardo a lezione" risponde Christian
"Mmmhh... qualcuno si è svegliato con la luna storta" dice William, riceve un'occhiataccia da Christian.
"Buongiorno ragazze, a quanto pare siamo con voi oggi." Dice Brian sorridendo
"Voi quattro in fondo. Jones, sei appena arrivato e già fai salotto? Voi andare a parlare con il preside?" Dice il professore
"Magari un altro giorno"
"Andiamo in laboratorio prima che cambi idea"

Ci dividiamo in gruppi da quattro, fortunatamente finisco con qualcuno che conosco, ossia Evan, ma avrei preferito Elizabeth. Lei é in gruppo con Christian. Dopo mezz'ora di spiegazione indossiamo i camici e prepariamo il materiale.
"Bene, ora vi scriverò una serie di formule e dovete applicare le leggi che abbiamo studiato, vale a dire Lavoisier e Proust."
A noi é capitato quello con la trasformazione chimica. Prendiamo un becher da 200 ml e versiamo dentro 50 ml di acqua più una spatola di ioduro di potassio
"Dobbiamo farlo sciogliere sul fornello?" Chiede uno del mio gruppo
"No qui dice con una bacchetta" risponde Evan. In un altro becher mettiamo altri 50 ml di acqua e una spatola di nitrato di piombo. Facciamo di nuovo sciogliere la soluzione e pesiamo i due becher
"Ora dobbiamo unire le due soluzioni", versiamo il contenuto di un becher nell'altro. Immediatamente fa una reazione chimica producendo un elemento solido di color giallo.
"Direi che è riuscito" dice Evan
"Non abbiamo ancora finito, dobbiamo di nuovo pesare" rispondo. Pesiamo e confrontiamo il risultato con quelli precedenti
"Come sta andando ragazzi?" Chiede il professore
"Abbiamo finito. Il peso delle masse é uguale e non cambia" dico
"Molto bene, fatene altri due"
"Quale facciamo?" Dico
"Ragazzi, lo sentite pure voi questo odore di bruciato?" Chiede Evan
"Il gruppo di Vanessa ha l'esperimento con il fuoco, saranno loro"
Andiamo a dare un'occhiata
"Direi che l'esperimento é riuscito, spegnete il fuoco con quel piccolo estintore miraccomando" dice il professore mentre va a controllare un altro gruppo.
"Che hai da guardare sfigata?" Dice Vanessa
"Niente" rispondo, guardo la fiamma, si sta ingrandendo
"Forse ti conviene spegnere il fuoco invece di fare la gradassa" dice Evan.
"Non mi dire che devo fare" risponde lei. Evan sbuffa scocciato
"Siamo tornati alla scuola elementare?" Chiede alzando un soppracciglio. Vanessa prende una bottiglietta e la apre
"NO ASPETTA" dico ma è troppo tardi. Butta il contenuto sul fuoco e si solleva una fiamma enorme che in un batter d'occhio si diffonde
"TUTTI FUORI!" urla il professore. Tutti corrono fuori dall'aula, c'é chi si spintona, chi urla. Evan mi prende dal polso per portarmi via ma vengo urtata da qualcuno e cado a terra,
"Cazzo, Katherine" cerca di darmi una mano ma viene letteralmente trascinato da un suo compagno. Per una volta sono contenta della mia mancanza di equilibrio perché non fosse per quello non avrei mai visto Vanessa priva di sensi per terra. Senza pensarci due volte corro da lei, nonostante l'avanzamento delle fiamme e l'aria che sta iniziando a mancare. Grazie a dio trovo degli stracci puliti, li bagno immediatamente con l'acqua del rubinetto. Vado da Vanessa e le tiro su la testa sperando che stia bene.
"Vanessa svegliati", le schiaffeggio leggermente la guancia e fortunamente si sveglia
"Tirati su non abbiamo tempo" dico tossendo le metto un braccio attorno al mio collo e la sollevo. Le passo il panno bagnato e se lo appoggia sul naso. A ogni passo che faccio la vista si fa sempre meno chiara. Le fiamme ci circondano, cerco di aprire la porta ma é bloccata. Guardo il fuoco che si espande, i ricordi affiorano facendomi rivivere quella terribile notte. Sento il cuore stringersi e il respiro che si blocca. Non posso avere un attacco di panico adesso, no.

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