Capitolo 10

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P.O.V. Katherine

Ripenso ancora alle parole di Christian. É vero, le persone possono essere davvero crudeli, soprattutto quando fanno girare voci sul tuo conto del tutto sbagliate. Un po' come me, anche se io non so cosa si dice in giro. Le uniche cose che sento dire sono: "è una sfigata" oppure "è senza amici", ma la frase che mi fa più male è quella di Aaron... "sei un orfanella per questo nessuno ti calcola". Non so come ha fatto a sapere che non ho più i genitori ma ogni volta che mi deve colpire usa questa "debolezza" contro di me. Per questo mi sono chiusa in me stessa e limito le conversazioni. O faccio così oppure mi pugnalano alle spalle. Qualcuno bussa e vado ad aprire
"Elizabeth, come mai sei così mattiniera?" Le chiedo. Entra e si siede sul letto
"Non ho chiuso occhio, ho avuto un mal di testa che mi ha quasi ucciso." Risponde sbadigliando. Mi metto a ridere, in effetti ha delle occhiaie che le danno l'aspetto di uno zombie.
"Allora sei proprio messa bene per il compito di matematica. Ed è pure all'ultima ora", abbiamo studiato insieme e ci siamo preparate bene per questa verifica quindi non dovrebbero esserci problemi.

Scrivo l'ultimo risultato, una pallina di carta mi colpisce la schiena. Mi giro e vedo Elizabeth nel delirio più totale. Come non detto. Mi chiede di dirle la numero tre, e dopo vari gesti mi conferma che anche a lei é venuto lo stesso risultato. Meno male, mi aveva spiegato che ha un problema con questa materia. Gli esercizi che ci danno da fare per compito riesce a farli e sono facili da capire ma quando ci consegnano le verifiche si dimentica tutto e va in panico. 
"Ppssttt" qualcuno mi chiama, mi guardo attorno e vedo che é Vanessa. Non posso starmene in pace nemmeno un secondo con lei. E conoscendola so già perché mi sta chiamando.
"Dimmi le prime due" dice sussurrando. Col cavolo che l'aiuto, dopo tutto quello che mi ha fatto... che prenda pure un brutto voto. Aveva solo da studiare e fare meno l'oca in giro.
"Wood se hai finito consegna" dice la prof salvandomi. Avessi detto di no a Vanessa mi avrebbe ribaltato il mondo addosso. Esco dall'aula e aspetto Elizabeth. Che bello quando il corridoio é vuoto, meno persone ci sono e meglio è. Non mi piace quando la gente mi osserva mentre passo perchè ormai sanno tutti che cosa succede quando arriva Aaron e il suo gruppo. Dopo vari minuti la porta della classe si apre, mi aspettavo di vedere Beth uscire ma è Vanessa. Mi viene incontro e mi spinge. Ecco che ci risiamo.
"Sfigata se prendo un'insufficienza per colpa tua giuro che finisci male" dice stringendomi il braccio. Le sue unghie finte sono piantate nella mia pelle e mi stanno facendo molto male
"Non è colpa mia, ho dovuto consegnare" dico
"Stai zitta, non ti ho detto di parlare. Ricordati chi sei e in che posto devi stare."
"Lasciami stare" dico liberandomi dalla sua presa.
"Come ti sei permessa" solleva la mano, pronta a tirarmi uno schiaffo ma qualcuno la scaraventa lontana da me. Elizabeth si mette tra di noi separandoci
"Provaci con me" dice Beth stringendo i pugni. Vanessa si guarda attorno spaventata, non si aspettava questo atteggiamento dalla mia amica.
"Sei in cerca dei tuoi amichetti di merda? Non riesci a cavartela da sola?"
"Come osi parlarmi così" Urla Vanessa rossa in viso, segno che è nervosa
"Posso fare altro fidati, se non te ne vai questa é la volta buona che ti metto le mani addosso" risponde Elizabeth. Guardo incredula la scena, Vanessa va via a passo svelto. Wow, finalmente qualcuno è riuscito a cacciarla. Sono abituata a vederla tutta sicura di sé e con un portamento fiero, ma ora ho capito: solo quando è con i suoi amici e Aaron fa cosi.
"Mamma mia che nervoso, deve ringraziare che siamo a scuola altrimenti le avrei strappato quei capelli ossigenati" dice Elizabeth arrabbiata. Devo trovare un modo per farla calmare
"Stai tranquilla non è successo nulla" dico nascondendo il braccio sul quale mi ha lasciato il segno. Se lo vede è la fine per Vanessa, ne sono sicura.
"Non è successo nulla? Cavolo Kat, basta. La gente così bisogna trattarla come merita. Basta farsi mettere i piedi in testa amica, non sei sola a combattere." Dice Elizabeth. Le sue parole rimbombano nella mia testa, non posso darle torto.
"Hai ragione Beth"
"Ovvio che ho ragione, è ora di cambiare Kat. Se non ti difendi loro continueranno." Dice
"Sì lo so, ma... ho paura delle conseguenze." Rispondo, prima ho cercato di non farmi mettere i piedi in testa ma non ci sono riuscita del tutto. Lei mi avrebbe colpito se non fosse stato per Beth, e io l'avrei lasciata fare. Non posso rispondere con le mani o con gli insulti, io non sono così. 
"Non devi, guarda... cambiamo argomento perché ho una voglia matta di cercare Vanessa e farle assaggiare la stessa medicina"
"Ehm... la verifica. Com'è andata?" Chiedo
"Ne avrò sicuramente sbagliata una ma per il resto é andata bene. Il tuo ripasso é servito" dice. La campanella suona e man mano il corridoio si riempie. Vado al mio armadietto per mettere i libri dentro e andiamo in mensa. Oggi non ho particolarmente fame, infatti prendo la macedonia e l'insalata.
"Sei a dieta per caso?" Mi chiede Elizabeth. Ho lo stomaco chiuso, mi succede sopratutto quando sono nervosa.
"No, mica sono come te" rispondo indicando il suo vassoio. Ha preso le scaloppine, le patate al forno, il riso e la torta. Dove lo trova il posto per tutto quel cibo io non lo so.
"Quartetto in arrivo" mi avvisa Elizabeth. Mi giro e li vedo, stanno venendo verso di noi. Mentre camminano noto le reazioni degli studenti, li guardano come se fossero dei vip. Come sempre Christian è dietro a tutti, con il cappuccio in testa e lo sguardo glaciale e menefreghista. I ragazzi abbassano la testa quando passa e non lo guardano per più di due secondi, mentre le ragazze stanno sbavando dietro a tutti e quattro. Si fermano proprio davanti al nostro tavolo. Con tutti i posti liberi proprio qua dovevano venire...
"Possiamo?" Chiede William. Elizabeth mi tira un calcio da sotto il tavolo per svegliarmi dai miei pensieri
"Sì fate pure" risponde Beth. Tutti ci stanno guardando mentre loro si siedono.  I ragazzi più belli e popolari della scuola sono qui, a mangiare con me e Beth, due semplici ragazze. Pensavo di averle viste tutte e invece... . Christian si mette a capo tavola e finalmente toglie il cappuccio, si passa una mano nei capelli per sistemare il ciuffo ribelle. Iniziano tutti a mangiare in silenzio, sento una certa tensione nell'aria.
"Avanti dite qualcosa, non possiamo stare in silenzio tutto il tempo" dice uno degli amici di Christian. "Ah dimenticavo, io sono Brian"
"Christian"
"Evan"
"William"
"Io Elizabeth e lei Katherine" dice Beth presentandomi. Ha capito che mi sento a disagio e che non riesco neanche a formulare una frase con soggetto e verbo.
"Ah sei tu la famosa ragazza che ha dato il bel servito ad Aaron" dice Brian ridendo
"Già, non ho fatto karate per farmi mettere i piedi in testa" dice Beth.
"Mmhh... interessante" risponde William. Invece Evan non l'ho ancora sentito parlare e nemmeno Christian. Stanno mangiando in silenzio ignorandoci. Probabilmente a loro non piace parlare e saranno molto riservati, dopotutto non ci conoscono quindi posso capirli.
"Parli del diavolo" ed ecco che entra Aaron insieme a dei suoi amici, sembra che cerchi qualcuno e credo di sapere già chi. Me. Quando mi trova viene a passo veloce, oh cavolo so già cosa mi aspetta. Vanessa gli avrà sicuramente raccontato nei minimi dettagli l'episodio di prima. Ma quando arriva al mio tavolo e vede che ci sono i ragazzi si ferma con un'espressione sorpresa in volto. Non si aspettava di trovarli ma nulla ha mai fermato Aaron.
"Hai qualche problema Jackson?" Dice Evan
"Non con te Reyes. Tu! Come cazzo ti sei permessa di alzare le mani alla mia ragazza" dice Aaron guardando Elizabeth
"Ti riferisci a Vanessa? Avrei voluto farlo ma è scappata a gambe levate" risponde Beth ridendo. Attiro la sua attenzione e le faccio di no con le testa  per farle capire di non rispondere. I ragazzi stanno guardando la scena, Christian smette di mangiare e assottiglia lo sguardo su di lui e se potesse uccidere a quest'ora Aaron sarebbe morto.
"Cos'è tutto questo baccano?!" Dice una voce. Ci giriamo tutti e vediamo che è il preside Thompson. Gli studenti si alzano in segno di educazione, ha un tempismo perfetto.
"Nulla signore" risponde Aaron
"Bene, andate a sedervi" dice. Aaron lancia uno sguardo omicida a tutti e va via insieme ai suoi amici. Il preside chiama un alunno e lo porta con sé. E meno male che lui ci ha salvati da questa situazione.

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