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Felix pov's

Me ne ritornai in camera mia, mi sedetti a terra e piansi.

Sarei voluto scappare, andarmene lontano, starmene fuori a guardare le stelle o anche a guardare le strane forme che le nuvole hanno, toccare magari la neve, giocarci e correre, correre come facevo da piccolo, correre per dimenticare, correre per non pensare, correre per sentirmi libero, libero da questo mondo, libero da questa malattia.

Mi asciugai velocemente tutte le lacrime, quando sentii che qualcuno stava bussando alla porta. Con voce ancora spezzata dissi un flebile ma udibile avanti e dalla porta entrarono mia madre e mia sorella.

Quest'ultima mi guardava sorridendo. Non capivo il perché di quell'espressione e allora chiesi cosa volevano e mia madre cominciò a parlare.

"Felix, senti, sappiamo tutti che quello che stai passando non è gradevole... perciò volevamo dirti che qualsiasi decisione tu prenderai d'ora in poi noi l'accetteremo. Sai anche che io e tua sorella ti vogliamo molto bene e che da quando avevi tre anni fino ad ora, ti siamo sempre state a fianco perciò abbiamo deciso, anche con il consenso del dottore, di iscriverti in una scuola qui vicino, così che tu possa tornare a fare quel che facevi prima! Almeno se trovi un fidanzato ce lo presenti." mia madre finì così il suo discorso non prima di avermi fatto un occhiolino.

Mia sorella mi abbracciò e dire che non piansi sarebbe come mentire, perciò sì, piansi e anche tanto.

Non ero mai stato così felice e non avevo mai amato queste due così tanto. Mia sorella aggiunse inoltre che avrei cominciato tra qualche settimana, e che l'indomani avrei fatto un giro dell'istituto per vedere come era fatto.

Mentre cominciavo a fantasticare su come sarebbe potuta essere questa nuova scuola mi sorse un dubbio, o meglio mi sorsero tanti dubbi, ad esempio sarei stato all'altezza? Ho studiato abbastanza per entrare in un istituto così grande? Sarò abbastanza simpatico per quelli che saranno i miei compagni?

Mia madre mi guardò e mi disse "So che ti stai riempiendo quel testone di paranoie. Smettila, nessuno ti dirà niente e se mai succederà sai più di chiunque altro che puoi essere meglio di tutti quegli studenti messi insieme. Basta essere gentili e scontrosi al punto giusto e tutto si risolverà!"

Le dedicai un sorriso. Ero così felice, ancora non ci credevo! La mia paura era che da un momento all'altro mi sarei svegliato e avrei capito che tutto questo era finto, ma non stava succedendo quindi cominciai all'istante a preparare quello che mi sarei dovuto mettere domani.

Mia madre uscì e mia sorella invece si avvicinò capendo la situazione e mi disse "Certo che hai dei vestiti molto monotoni. Ti piacciono così tanto il bianco e il blu?"

Risi leggermente, mi vestivo davvero con solo quei colori. "Ho capito qui c'è bisogno del mio aiuto. Torno subito!" mi disse Rachel, (la più grande delle sue due sorelle).

Intanto presi il telefono e mi informai su come era fatta e su chi erano i professori di quella scuola. Avevano tutti dei nomi così noiosi... L'unica cosa che mi suscitò maggior interesse era l'aula di canto e musica.

Stando qui a casa tutto il tempo avevo imparato a suonare il pianoforte quindi ero più che sicuro che in una materia sarei andato bene.

"Questi dovrebbero starti bene, almeno ti levi di torno quei due colori per un po'." Mi mise davanti un paio di jeans neri e una maglia grigia.

"Tu...Sei sicura di quello che mi stai dando?" Gli chiesi incerto su quel paio di jeans.

"Certamente. Basta pantaloni della tuta. E poi questi jeans metteranno in risalto le tue belle gambe. Andiamo, voglio dei nipoti!" La guardai scioccato.

"Cosa c'è che non va in te?" Ero io o lei aveva detto di volere dei nipoti?
"Non so, ma sceglitela bene." mi fece un occhiolino e continuò a rovistare nel mio armadio. Possibile che solo mia madre avesse capito del mio non essere attratto dalle ragazze?

"Non sono cieca, stavo scherzando. Non ti ci vedo con una ragazza, ti immagino di più con un ragazzo all'apparenza prepotente e per il vero dolce e simpatico. Se riesci a trovarne uno così non fartelo scappare, sareste una coppia perfetta!"

Era come se mi avesse letto nel pensiero, però sarebbe stato bello avere un ragazzo come quello descritto da mia sorella, peccato che non se ne trovino tanti così o almeno io non ho mai conosciuto persone così. Io non ho proprio conosciuto persone al di fuori dei vecchi in ospedale e della mia famiglia.

"Puoi cominciare se vuoi ad approcciare il nostro vicino di casa, è molto carino e so che va nella tua stessa scuola, sembra un tipo a posto e alla mamma piace, quindi che ne dici?" Aggiunse con tono perverso e scherzoso.

Non avendolo mai visto non sapevo come potesse essere ma mi fidai di mia sorella e gli dissi che prima ci avrei fatto amicizia e poi ci avrei pensato, lei mi rispose con "Ok, ma pensaci bene. Trovarne un altro carino come lui è difficile!" e a quel punto mia madre rientrò nella stanza e disse "Ascolta tua sorella, quel tipo è davvero bello, non sarei per niente delusa se diventasse mio genero!"

Mi colpii la fronte con la mano per poi ridere. Era tutto così bello quando non c'era mio padre.

~FLY TO THE SKY~Where stories live. Discover now