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Felix pov's
Siamo esattamente al primo giorno di dicembre e il clima invernale comincia già a farsi sentire per non parlare del Natale.

Le persone si preoccupano di cosa comprare a parenti e amici mentre i negozi dispongono di torroni e panettoni. Questo dovrebbe essere il mese in cui tutti sono più buoni e quello migliore dell'anno ma dubito fortemente che sarà arcobaleni e caramelle.

Le ore di scuola in quest'ultimo periodo passavano come fossero atleti in piena gara, i professori fissavano verifiche ed interrogazioni ogni giorno senza lasciare neanche un momento di riposo, c'era chi preparava spettacoli, chi preparava tornei, chi preparava test vari e chi semplicemente sfinito dal tutto si fingeva malato.

"Non assegneró nessun compito per le vacanze, ve lo dico in anticipo così potrete occuparvi meglio delle esibizioni che farete per l'ultimo giorno prima delle 'ferie', va bene?"credevo che lui sarebbe stato l'unico insegnante del quale avrei sentito la mancanza. Non solo perché era carino ma anche per il suo modo di essere e di spiegare, rendeva le sue ore di lezione meno monotone e nelle vesti di matematico non rendere qualcosa noioso è un grande punto in più.

Il classico suono che segna la fine delle 'ore di studio' si prolungava ogni volta in modo diverso, fin dal primo giorno in cui avevo cominciato a frequentare questo istituto la campanella produceva suoni diversi, il perché è ancora ignaro a ogni studente.

"Tesoro tra poco esco, ho delle commissioni da svolgere, so che questa sera esci, giusto? Bene, lavati e poi prepara tutto quello che ti servirà per sopravvivere dai tuoi nonni, ok?" Mi ero dimenticato che sarei dovuto stare dai miei 'progenitori', sarà sicuramente un fine settimana da non ricordare.

Il dovermi lavare con il freddo che faceva era fastidioso, e lo era ancora di più se dovevo farlo con la temperatura scesa a 9°.

"Ciao Lixie." panico.
Puro panico.
Che ci faceva nel mio bagno? PERCHÉ NON L'HANNO FERMATO DALL'ENTRARE? CHI LO HA FATTO ENTRARE!?

"Cosa...cosa...esci...perché?" Si notava il fatto che non ragionavo più?

"Potresti parlare una lingua comprensibile all'essere umano? Che cosa stai cercando di dire?" me lo CHIEDEVA ANCHE?

"Esci dal mio bagno...possibilmente ora." non sentivo il rumore dei suoi passi che si avvicinavano alla porta, perché non se ne stava andando?

"Non preoccuparti non ti darò fastidio, starò in silenzio, fai finta che non ci sono." era un po' difficile far finta che la sua presenza non ci fosse dato che ERA DAVANTI A ME. Ringraziavo l'idraulico che l'ultima volta, venuto qui, aveva anche aggiunto una tenda alla doccia, o a quest'ora sarei stato sepolto da qualche parte in giardino.

"Changbin per quanto io ti voglia bene vorrei che tu uscissi immediatamente dal mio bagno." sono convinto che da oggi non lo guarderò più come prima.

"Ouch friendzone." che voleva dire? Che VOLEVA DIRE?

"Va bene, esco." disse infine mentre andava in un'altra stanza.

Senza uscire dal bagno mi cambiai e asciugai per bene i capelli, mi capitava alcune volte di fermarmi ad osservarmi allo specchio, non perché io fossi narcisista per carità ma solo perché volevo trovare qualcosa di bello in me almeno una volta al giorno, giusto per alzare il mio livello di autostima.

Qualche centimetro sotto l'occhio destro, ritrovai una vecchia cicatrice ormai imbianchita dal tempo risalente al giorno in cui dovetti rimanere a sistemare la palestra. Un altro giorno da dimenticare.

"Posso entrare?" Quanto tempo avevo passato chiuso qui dentro? Se non fosse stato per il suo bussare non mi sarei reso conto del fatto che si stava facendo tardi.

~FLY TO THE SKY~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora