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Felix pov's
"NON AVREI MAI DOVUTO AVERE FIGLI CON TE!" Da quando ero tornato a casa i miei genitori non avevano fatto altro che litigare. Solita scenata che si creava quando mio padre si presentava ubriaco.

"Caro, per favore siediti, sei ubriaco. Perché non ti fai una dormita, eh? Che ne dici?" Mia madre non sapeva esattamente come comportarsi quando c'era questo genere di problema, anche perché solitamente quando beveva tornava arrabbiato, litigava con tutti e poi andava a dormire senza dire più niente. Questa volta invece era tornato infuriato, stava litigando e ogni tanto lanciava oggetti contro il pavimento.

"Sono tornata!" Rachel spuntò sorridendo da dietro la porta, ma a parte me nessuno aveva notato la sua presenza.

"DIMMI, QUANTE VOLTE MI HAI TRADITO? QUANTE VOLTE SEI ANDATA DIETRO AD ALTRI UOMINI FACENDOMI LE CORNA, EH?" mio padre era completamente in delirio, aveva cominciato a dire cose false sul conto di sua moglie.

"Io non ti ho mai tradito e tu lo sai bene! Sono tredici anni che stiamo insieme e non mi sembra di essere andata dietro 'altri uomini', sono sempre stata qui a casa a stirare, cucinare, lavare i piatti, pulire casa, portare a scuola le nostre due figlie e accudire e sostenere l'unico maschio mentre tu non facevi altro che uscire con i tuoi colleghi, non sai cosa si prova a preparare la cena per cinque e poterla mangiare in quattro, non sai quante volte i nostri figli hanno aspettato seduti davanti la porta il tuo rientro per poi scoprire che non saresti mai arrivato. Dovrei essere io a pensare che tu mi abbia tradito."

Eravamo rimasti tutti in silenzio o almeno finché non avesse finito di parlare, ma quando lo fece gli arrivò uno schiaffo dritto sul viso. Uno di quelli in grado di farti girare la testa.

Mi alzai immediatamente dalla sedia ed andai ad aiutarla, volevo proteggerla. Non meritava tutto questo.

"SMETTILA!" Gli urlai ma ricevetti solo una grande spinta per poi finire col cadere e sbattere la testa allo spigolo di un mobile vicino l'ingresso.

"NON TI INTROMETTERE LURIDO FIGLIO DI PUTTANA!" me ne aveva dette tante nel corso della mia crescita ma ogni volta mi sorprendevo sempre di più.

"VATTENE DA QUESTA CASA! LASCIA STARE FELIX E LA MAMMA, LASCIA STARE LA MIA FAMIGLIA, NON TI AVVICINARE PIÙ A LORO SE NON VUOI CHE CHIAMI LA POLIZIA, RAZZA DI ALCOLIZZATO!" mia sorella intervení subito, se non ci fosse stata lei chissà, magari io e mia madre ora saremmo ricoverati in ospedale.

"Me ne vado solo perché ho di meglio da fare, e tu..." si avvicinò nuovamente a me, "non credere che io non mi sia accorto che sei gay. Sappi che mi fai schifo, non puoi essere mio figlio, è impossibile."

Finì la sua precedente frase per poi tirarmi un calcio allo stomaco e gettare la sua fede a terra.

Quando mio padre uscì, al suo posto entrò l'ultima persona che sarebbe dovuta essere lì in quel momento. Changbin.

"Scusate l'intrusione ma volevo-" Rachel lo zittí subito parlandogli sopra.

"Non importa il perché sei qui, lo spieghi più tardi, ora aiuta mio fratello per favore." la maledii mentalmente, PERCHÉ DOVEVA AIUTARE PROPRIO ME?

Nonostante tutto però, lui annuì per poi venire in mio soccorso.

"Possibile che ogni volta tu debba essere sul pavimento?" Volevo davvero picchiarlo in quel momento.

"Credi di essere divertente?" Mi prese la mano e ghignó.

"No, non credo di essere divertente. Io sono divertente. " sussurrò al mio orecchio.

"Modesto, il ragazzo." disse mia madre che come sempre aveva attivato il suo udito sonico.

"Sta bene signora?" Chiese lui facendo l'innocente, perché mi sembrava così falso?

~FLY TO THE SKY~Where stories live. Discover now