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Felix pov's
La campanella era risuonata da un po', in quell'ora avremmo avuto filosofia e sinceramente anche a sentir pronunciare quella materia mi veniva sonno.

Il professore che insegnava quella disciplina era anziano, mi ricordava mio nonno solo che lui aveva più capelli in confronto all'insegnante. "Buongiorno ragazzi." disse come prima cosa, un coro si alzò all'unisono mentre ripetevano tutti la parola "Buongiorno." poi dopo che la classe gli aveva risposto lui proseguì con il suo discorso.

"Avete visto che bella giornata? È tempo di fiori, di sorrisi e di amori, qualcuno di voi qui è fidanzato? Forza non siate timidi, se lo siete alzate la mano." quando fece quella domanda nessuno osò fare niente così lui ridisse "Non vi credo, è impossibile, io alla vostra età avevo come massimo tre ragazze. Se siete fidanzati e non alzate la mano vi beccherete un'insufficenza nella mia materia." alcune mani si alzarono ma erano come massimo tre.

In quel momento avrei voluto sprofondare nel punto più profondo della terra, mi sarebbe bastato anche solo sentirmi male. Chan mentre mi sorrideva aveva preso il mio braccio e l'aveva alzato, inizialmente non stavo capendo il perché di quel gesto ma poi dopo essermi girato verso la mia destra e aver visto Jisung nelle mie stesse condizioni capii tutto.

"Che carino sei diventato tutto rosso." mi sussurrò Chan dopo che io istintivamente mi misi una mano sul volto per coprire quel 'rossore'.

"Bene bene, allora vedete che ci sono dei fidanzati qui dentro eh. Ditemi chi è la vostra anima gemella, tranquilli non siamo qui per giudicare, ogni persona è libera di amare chi vuole, un uomo può amare una donna come può amare anche un altro maschio e lo stesso la femmina, è libera di amare un ragazzo come può amare anche un'altra ragazza ovviamente, si può amare anche entrambi i sessi, sono tanti gli orientamenti, ma di questo ne parleremo più in là, ora, voglio sapere quali sono queste coppie felici e contente!" delle risatine si fecero sentire da un angolo della classe.

Woojin mi aveva spiegato di lasciar perdere quelli come loro, aveva detto che erano degli snob e che solo i più ricchi e popolari potevano essere loro amici.

Il professore cominciò a domandare ad ognuno chi era la loro fantomatica anima gemella. Ero preoccupato, io non ero fidanzato e non sapevo cosa rispondere. "Lee Felix, come sta tuo nonno è da tanto che non lo vedo, sai quando eravamo giovani giocavamo a tennis insieme." il professore conosceva mio nonno? Ora si spiegava la somiglianza ma più che altro MIO NONNO GIOCAVA A TENNIS!? E POI COSA GLI RISPONDO A QUESTO ORA? IO NON SONO FIDANZATO!

"Dimmi, chi è il tuo ragazzo?" Avrei davvero voluto sprofondare, come faceva a sapere che non mi attraevano le ragazze, si vede così tanto? Oppure era un veggente-

"Prof, non crede di metterlo in imbarazzo così? Guardi lo ha fatto arrossire!" Chan mi si era letteralmente messo davanti in modo da coprirmi il viso, alcuni ridevano altri invece si può dire che mi stessero prendendo in giro in modo poco amichevole.

"Beh caro nostro Bang Chan, urlando a tutta la classe il 'disagio' del tuo amico lo stai mettendo ancor più in imbarazzo, credo che così facendo è lei che lo ha fatto arrossire, ora per cortesia si metta composto, non è a casa sua." il prof aveva sgridato il mio povero compagno di banco solo perché aveva tentato di non far vedere a mezza popolazione mondiale la mia faccia che prendeva fuoco anche se così facendo non so aveva solo ingrandito l'incendio.

Nel momento in cui il professore mi richiese quale fosse questo mio 'amore' entrò la signora della segreteria che disse "Mi dispiace interromperla signor professore ma lo studente Lee Felix è gradito al telefono." pensai che quella donna era la mia salvatrice ma allo stesso tempo pensai che quella era la giornata più brutta che avevo affrontato.

Mentre uscivo dalla classe alcuni sussurri che i miei compagni si scambiavano mi arrivarono alle orecchie, dicevano cose come 'questo è strano' o 'è gay meglio lasciarlo perdere'  oppure 'ma il professore sa cosa ha detto perché per questo qui secondo me la parola gay non basta' mi sentivo così stanco in quel momento come se la pressione mi si fosse abbassata tutta in una volta, sentivo come se i miei polmoni avevano smesso di funzionare tutti in una volta, la signora della segreteria mi passò il telefono e poi se ne andò per lasciarmi un po' di privacy.

"Ehi tesoro sono la mamma, volevo dirti che oggi io e papà dobbiamo uscire perché Olivia si è presa la febbre e non credo che lasciarla da sola con i nonni sia la cosa migliore da fare e, invece lì da te come va? Ti stai divertendo?" Stetti in silenzio non volevo dirle che ancora una volta ero stato preso in giro ma fu inutile perché lo capí da sola, non si può nascondere niente alle mamme, capiscono sempre tutto.

Delle piccole lacrime mi cominciarono a sfiorare la pelle per poi cadere sul pavimento. "Felix ascoltami, smetti di piangere, sto venendo a prenderti, non fare così altrimenti dopo ti senti male."

Lei si preoccupava sempre troppo per me, se piangevo mi asciugava tutte le lacrime, se mi sentivo male mi curava, se finivo in ospedale mi veniva a trovare e mi faceva compagnia, se non avevo amici lei diventava la mia migliore amica, se non potevo andare a scuola lei diventava la mia maestra e faceva così da quando ero molto piccolo, da quando si è scoperta la mia compagna di vita, da quando non c'è stato più nessuno per me.

"Salve signora lei chi è?" La segretaria stava parlando con una donna ma non riuscivo a capire chi era, la vista mi era diventata tutta nera e non riuscivo a sentire quasi più niente, forse l'ultimo suono che ero riuscito ad udire era la voce di mia madre che diceva il mio nome, lo ripeteva e lo ripeteva, non riuscivo a rispondere ero solo lì.

Fermo.

Seduto sul pavimento ad ascoltare parole di chi aveva sprecato tutta la sua giovinezza per uno come me.
Uno che non si merita neanche di vivere.
Uno che non vuole più vivere.

~FLY TO THE SKY~Where stories live. Discover now