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Changbin pov's
"Facciamo due chiacchiere, tesoro." ritrovarmi in una situazione del genere mi accadeva raramente. Da quel che mi ricordavo, l'ultima volta che dovetti intraprendere una conversazione con entrambi i miei genitori fu più di sei mesi fa.

"Devo preoccuparmi?" Domandai, l'arrivo di mia sorella mi fece intuire che doveva trattarsi di qualcosa in ambito famigliare, comunque la mia domanda non ricevette risposta.

"Bene, ora che ci siete entrambi direi che è il momento giusto per parlarvi di quello che mi è successo. Rinnovando il mio contratto di lavoro mi è stata data l'opportunità di poter guadagnare di più il che è una cosa meravigliosa, mi è stata cambiata anche la postazione, lontano da qui il che ci porterà al trasferimento. Prendete questa cosa come un modo per cambiare, eh? Un nuovo modo per conoscere persone diverse, scoprire altre città, ricominciare da capo ecco." mio padre spiegò il tutto con emozione come se non aspettava altro.

"Io non vengo." Non avevo intenzione di lasciare tutto solo per seguire il sogno dei miei genitori di diventare ricchi con un insignificante lavoro.

"Changbin pensa anche a te, sai quante persone potresti conoscere!" Aggiunse sempre lui.

"È questo il punto, voi avete pensato solo a quanto avreste potuto guadagnare, vi siete fermati un attimo a riflettere su quello che volevamo noi? Evidentemente no ma ve lo dico adesso. Non ho nessuna intenzione di lasciare niente e nessuno, questo posto mi ha reso felice, mi ha reso quello che sono ora, i miei migliori amici, la mia scuola e il mio ragazzo sono qua e non sarà questo il momento in cui li lascerò. Partite voi se volete, vi auguro di diventare il meglio e di guadagnare abbastanza da essere ricchi ma io, rimarrò qui." Mi alzai e me ne andai, continuare quella conversazione sarebbe stato solo rabbia e dolore.

Non ero un tipo che piangeva o dava di matto ma mantenere il controllo a volte era davvero difficile.

Chat tra Changbin e Felix

Tu
Felix appena trovi un momento libero ti prego di farti vivo.

Tu
Ho davvero bisogno di parlarti seriamente.

Tu
Grazie.

Lee Felix
Se vuoi possiamo parlare di persona.

Lee Felix
Dovrei parlarti anch'io in realtà

Tu
Di persona è anche meglio

Lee Felix
Va bene. Va via il medico e vengo da te >>♡

Ero davvero così preso dal lavoro di mio padre che non notai neanche il fatto che Felix fosse con un medico. Da quel che ricordavo aveva detto di esser riuscito a guarire da alcuni suoi 'problemi' quindi non c'era più bisogno di fare controlli...

"Mio padre ha un nuovo lavoro e questo ci porterà al doverci trasferire. Ho espressamente detto di non voler andare con loro, insomma, siete tutti qui e non mi va di lasciarvi così all'improvviso solo perché i miei si sono stancati di guadagnare quella somma di denaro con cui sono riusciti a mantenersi per più di trent'anni. Non so dove lavorerà e non mi interessa saperlo, volevo dirti solo questo, anche per sentire la tua opinione." spiegai, ad aver ascoltato il tutto mi sembrava molto tranquillo quasi spensierato.

"Per chi rimani davvero? Se non conoscessi nessuno di noi, dimenticati di me, di Jisung, di Chan, Woojin, Minho, di Seungmin, di Jeongin e di Hyunjin. Fai come se noi non esistessimo. Saresti partito?" Ovviamente i suoi discorsi dovevano mettermi in difficoltà.

"Mi piace questa città, indifferentemente dalle conoscenze che ho, quindi...sarei rimasto ugualmente. Rimango solo per il paese." dissi scherzando.

"Beh grazie mille ora sì che sono offeso!" In tutto quel tempo passato solo a ridere e scherzare come due deficenti mi ricordai di un argomento o meglio di un messaggio.

"Felix." lo chiamai attirando la sua attenzione.

"Mi hai scritto dicendo che anche tu dovevi parlarmi." la sua faccia mutò completamente, l'atmosfera aveva un'aria malinconica, triste.

"Anche a me c'entra mio padre. È tornato a farmi visita ieri sera, è arrivato dicendo che doveva darmi un regalo e che voleva darmi 'i suoi più sinceri auguri' ma di cosa sia realmente venuto a fare non ne ho idea. Mia madre ha deciso di farlo rimanere per la notte, ha dormito in salotto e questa mattina ha fatto colazione per poi andare via. Prima di andarsene però mi ha detto che gli piacerebbe conoscerti meglio, ti conosce solo di vista quindi vorrebbe 'rimediare', non sei costretto a farlo, neanch'io vorrei conoscerlo quindi pensaci." quando finì di parlare puntò il suo sguardo a terra come se avesse voluto dire altro ma non sapeva come farne un discorso.

"Perché eri con un medico? Non avevi smesso di farti controllare?" Chiesi facendo in modo che i nostri occhi si incontrassero.

"Detto così, suona come se fossi un alcolizzato ma comunque sì avevo smesso. È venuto a controllarmi dopo che mi sono sentito poco bene ieri sera tutto qui." decisi di credergli, quel suo modo di parlare faceva percepire il fatto che stesse mentendo ma pensai che magari sarebbe stato meglio sorvolare la questione.

Era piuttosto presto quindi decidemmo di fare un giro. Ogni angolo della città era coperto da luci e gioia ma chissà se dietro le mura delle case c'era la stessa felicità che copriva le abitazioni stesse.

"Posso farti una domanda?" Mi domandò mentre rincorreva un ranocchio fregandosene del fatto che sarebbe potuto saltargli addosso, gli dissi di proseguire e di fare attenzione quando correva sul piccolo ponte sopra il laghetto dato che poteva esserci del ghiaccio causato dal freddo.

"Quando stavi con Seoyun le facevi tante promesse ma da quel che diceva non le mantenevi spesso. Se io ti chiedessi di promettermi qualcosa, lo faresti? Manterresti quella promessa?" Sentito da un tono bambinesco ti faceva pensare al rendere felice la fonte di quella voce ma guardando in faccia alla realtà dovevi rifletterci veramente.

"Non vorrei dare false speranze, ti prometterei qualsiasi cosa ma so per certo che sarà difficile mantenere qualunque parola detta." gli chiusi la giacca, lo presi per mano e continuai a camminare verso casa.

"Però posso prendermi un impegno. Quello lo mantengo di sicuro." dissi ricordando tutte le questioni portate a termine.

"Oh bene." cominciavo a chiedermi da dove fosse uscito questo argomento.

"Dimmi, quale impegno posso prendermi per te?" Lo vedevo confuso.

"Decidi tu un 'impegno', io non so." era scontato ma scelsi comunque questo.

"Va bene allora, prendo come impegno il fatto che ti aspetterò semmai avrai problemi di salute o semmai partirai." l'avrei davvero aspettato in qualunque situazione esso si fosse trovato finché non sarebbe tornato.

"Sai bene che sarà impossibile tornare per me prima o poi." ma il suo pessimismo doveva per forza rovinare tutto.

"Fai silenzio. Quando fai così mi viene voglia di colpirti." alla mia affermazione si scusò, strisciando la sua faccia sulla mia spalla ed aggrappandosi al mio braccio con entrambe le mani.

"Lo so che mi ami." disse con voce sfottente.

"Continua ad essere così sdolcinato e ti abbandono qui." risposi baciandogli la fronte.

Perché un conto è dire che l'amore è una promessa, un altro è illudersi che una persona ci possa un giorno promettere che non cambierà mai nulla,  o che la storia che stiamo vivendo non finirà mai.

~FLY TO THE SKY~Where stories live. Discover now