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Alla fine del capitolo rileggete tutte le parole in grassetto (tranne il titolo e la scritta finale).

Changbin pov's
"Cosa fai ogni volta che vado via?" Domandai mentre attendevo che il treno arrivasse.

"Aspetto il momento in cui tornerai. A volte immagino che improvvisamente il tutto si riveli essere una cavolata così che tu possa tornare indietro ma ciò non accade mai." Guardava i binari con una sorta di lucidità negli occhi ma non permetteva alle lacrime di uscire.

"Pensi questo anche quando esco un momento di casa?" La sua fu una risposta affermativa, come immaginavo.

"Promettimi di non dimenticarci, di non dimenticare quello che abbiamo vissuto. So che tornerai, ti sei preso questo impegno ma voglio comunque essere sicuro che sarai la stessa persona che sei ora. Non ho fatto abbastanza per trattenerti qui, non potevo portarti via dalla tua famiglia e dalla tua nuova vita ma ad essere sincero avrei voluto farlo. Il tuo profumo prima o poi andrà via dal mio letto, il tuo animo incomparabile prima o poi sparirà dall'atmosfera di casa, le tue braccia tra poco non mi avvolgeranno più la notte, non ho niente che mi ricorderà te ma comunque sono qui ad aspettare che tu salga su un treno che ti porterà dai tuoi nuovi amici e dalle persone che ami e che ti hanno visto crescere. Inizialmente non mi sarei immaginato che sarebbe finita così, non volevamo neanche guardarci in faccia. È partito tutto da quella caduta... Se Chan non ti avesse spinto ora chissà magari starei vivendo una versione del tutto diversa, magari neanche ci saremmo parlati, avresti continuato a mandarmi via ogni qualvolta avresti avuto bisogno di parlare con Jisung, avresti continuato a guardarmi stando al lato di Seoyun, avresti avuto una reazione di noncuranza a sapermi tra flebo e medicine ma invece abbiamo deciso di condividere lo stesso dolore, di chi non sa se si alzerà domani e di chi non sa come il domani farà a farlo alzare. Se avessi avuto la mentalità di come quando ero bambino, ora sarei ancora segregato in casa, ma ho avuto il coraggio di voler andare oltre quello che mi aspettava. La mia malattia non mi faceva più paura, ne ho sempre parlato poco, non è l'argomento migliore di cui parlerei, sono destinato a morire come tutti, forse prima del previsto ma comunque come tutti. Se non fosse stato per lei non avrei mai neanche ipotizzato di potermi sentire come gli altri. Voglio aspettarti anch'io. Come dicevo prima, il tuo impegno era questo. Voglio poterlo realizzare insieme a te. Semmai non tornerai in tempo, o semmai mi accadrà qualcosa, tu...ricorda solo ciò che ti ho detto. E...grazie di aver fatto ritorno. Quando sei partito la prima volta credevo che fosse stato l'ultimo giorno in cui ti avrei rivisto. Fortunatamente non è stato così."

Il suo promettere mi lasciò un poco confuso, non l'aveva mai fatto prima d'ora.

"Tu che fai promesse? Credo che l'aria mattutina ti faccia male..." mancavano meno di quattro minuti all'arrivo del treno.

Cominciavo a chiedermi cosa sarebbe successo una volta in viaggio.
Come tutto sarebbe cambiato.

Potrebbe sembrare la conclusione della nostra storia ma toglietevi questo pensiero dalla testa. Questo, è l'inizio di un nuovo racconto.

"Sì, ho spesso detto che queste ultime non vengono mantenute ma non ho mai provato a me stesso il vero. Voglio provare a dimostrarmi che anche le promesse possono essere rispettate. E questo deduco sia il modo migliore. Mi mancherai, davvero."

Le persone intorno a noi avevano ascoltato ogni singola parola, dall'inizio alla fine, attendevano solo una risposta.

"Mi mancherai anche tu...mi mancherà anche essere geloso di quel cavolo di Doohyun, non andare al suo matrimonio mi dispiacerà, insomma, alla fine è riuscito ad evitare che lo picchiassi. Comunque, ho chiesto a Seungmin di prendersi cura di te finché non mi sarei ripresentato alla tua porta, non sarò il sangue giusto da donarti ma ho tentato di essere il battito sempre presente nel tuo petto. Tornerò ancora e ancora, ti raggiungerò se sarà necessario ovunque tu sia, ti starò accanto, ti terrò la mano, ti porterò a vedere le stelle solo per il gusto di vederti felice, riuscirai a toccare l'azzurro, riuscirai a volare in cielo ma per il momento preferirei guardare i tuoi occhi da qui giù. Quando metterò piede su quel mezzo, dovrai pensare che sto andando in viaggio, andrò in vacanza. E dopo ogni vacanza si ritorna a casa, ed una volta lì non c'è niente che può farci ripartire se la mancanza è stata talmente forte dal desiderare ogni attimo di poter essere là."

Come predetto il treno arrivò.
La gente alla fine del nostro discorso ci fece un breve applauso come a congratularsi.

Felix pianse, inevitabile dirlo, mi fece uno strano effetto vederlo così eppure non era la prima volta.

Lo strinsi e lo baciai come ultima occasione e salii su quello che sarebbe stato il nostro arrivederci.

Fine.

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