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9 mesi dopo.

Felix pov's

Il rimanere costantemente in contatto mi aveva reso molto felice, il rimanere in contatto attraverso un telefono era il problema. Molti sostengono che una relazione a distanza non duri anche se questa sarebbe la prova dell'esatto contrario.

Avevamo passato svariate festività (come compleanni o anniversari) tra interferenze, disconnessioni, malfunzionamenti e quando capitava litigi però nonostante questo...abbiamo ancora lun l'altro al nostro fianco (metaforicamente).

Ho già detto che mi rende felice? Forse sì...ma non abbastanza...

Comunque sia, con gli altri presi la decisione di andarlo a trovare, sua sorella ci aiutò a scegliere ora e giorno giusto poiché aveva scuola. Aveva gli allenamenti. Vari rientri. Incontri con gli amici. Test e altre cose insignificanti.

Speravamo non si aspettasse una cosa del genere poiché ad alcuni di noi 'sfuggirono degli avvertimenti' fortunatamente non molto espliciti.

So che è scontata come cosa ma siate felici...voglio essere un bravo fidanzato così magari un giorno anche lui farà questo per me.

Tornando al discorso, una volta lì attendemmo il suo rincasare che durò ben un'ora e mezza dato che il ragazzo aveva avuto la fantastica idea di fermarsi con 'un'amica' ad un caffè aperto da poco vicino il loro istituto.

Quando arrivò ci colse impreparati in quanto non messi al corrente dell'ora in cui si sarebbe fatto vivo quindi sì, si ritrovò otto persone ad occuparli l'intero salotto o meglio sette considerato che Chan era in cucina per bere dell'acqua.

A primo impatto parve altamente confuso come quando ti si presenta qualcuno e tu non hai la minima idea di chi sia.

Qualche attimo dopo realizzò il tutto, più precisamente dopo che Chan per l'appunto lo colpì all'improvviso su una spalla dicendo un semplice "Hey" con ovviamente ancora il bicchiere in mano. La sua espressione finale fu una di quelle che ti spuntano dopo aver ricevuto una notizia che attendevi da molto tempo, sincera e sorridente.

Ricevette molte domande come "da quando fai gli allenamenti? Cosa sei una cheerleader?" da parte di Jisung che si era preparato la battuta durante il viaggio.

Avrei voluto fargli sapere ciò che l'ospedale mi aveva comunicato al riguardo della mia anemia ma, vederlo in quel modo me lo impedì. Era troppo contento per ricevere notizie...'spiacevoli' quindi non far sapere niente a nessuno era l'opzione giusta. Credo.

"Avresti potuto dirmi che sareste venuti." approfittai della cena per poter parlare un po con lui senza avere nessuno intorno.

"Se te l'avessi detto sarebbe stata meno carina come idea. Dovresti essere contento di tutto ciò. Siamo stati sette ore in treno. Sai cosa vuol dire stare sette ore ad ascoltare Jeongin che si lamenta? Non oso immaginare il momento in cui arriverà l'ora di tornare a casa..."

Mi era mancato vederlo 'ridere', quella sua smorfia seguita dallo sbuffo che precede la risata...

"Sono contento infatti, non me lo aspettavo, davvero. Mi eravate mancati." ...mi ricordava ogni momento passato.

"Come tu sei mancato a noi o di più?" Avevo ormai capito che questo posto era parte di lui. La sua vera nuova casa, nel vero senso della parola.

"Non so quanto io vi sia mancato quindi direi di più." avevo sentita lontana anche la sensazione di avere la sua mano nella mia, il potermi appoggiare alla sua spalla, ascoltare il battito del suo cuore anche solo avvicinandomi di poco.

Vorrei davvero tornare a quel 25 dicembre.

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