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Finalmente la mostrai a qualcun altro che non fosse Jimin, e ne andavo fiero di ciò che mio padre mi aveva lasciato, fiero di quello che ha composto, nonostante i continui richiami ed enormi vuoti di sofferenza che continuava a sopportare dentro la sua testa.
Mio padre, l'essere più dolce e puro di questo mitico mondo, qualcuno dal cuore nobile e casto, pieno di risorse e totalmente instancabile.
Nonostante si facesse del male pensando a certe cose, lo amavo perché era complicato da capire, ed il fatto che si impegnasse a spiegarmi cose di cui fondamentalmente non ne comprendevo il significato, mi stupiva sempre di più.
Era un musicista, o meglio, lui si definiva musicista privato, qualcuno che incideva senza scomodare le classifiche, senza disturbare nessuno, soltanto per ascolto personale.
E giuro, la musica non mi piace, più particolarmente quella troppo sdolcinata e triste, ma la sua, cazzo la sua, era così bella, semplicemente genuina.
Mi manca la tua voce, è difficile andare avanti senza te papà, sopratutto continuare ad ascoltarti su quei fottuti vinili senza veramente sentirti qua, vicino a me.
Ma tranquillo, tra poco ci rivedremo, sei indispensabile e non mi basta quello che mi hai lasciato quaggiù, è proprio vero che noi esseri umani, col tempo, diventiamo insaziabili.
Cercavi di capire un sentiero, qualcosa per riuscire finalmente a capire il tuo destino, a controllarlo, ad ammaestrarlo e renderlo tuo. Ma, non ci sei riuscito, e non so se ora ce l'hai fatta, non so se sei ancora alla ricerca di un metodo, sai, vorrei tanto saperlo, ma sorrido, perché ho soltanto voglia di pensare al lato positivo.
Ho sofferto troppo dopo la tua mancanza, e non sai quanto ancora dentro di me, si stia sgretolando piano piano.
So che mi stai guardando angioletto, Jungkook ti sarebbe piaciuto, ne sono sicuro, veglia su di noi, te ne prego.

Dopotutto [kth ; jjk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora