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"Merito di essere felice, merito di sorridere alla caduta così innocente di una foglia, merito di sorridere quando ne nasceranno altre la prossima estate.
Non ho cambiato il mondo, sono solo una piccolissima parte di esso, ormai ci sono affezionato, mi fa male pensare di dover lasciare indietro tutti i problemi.
Sono così complicati da capire, da sistemare, da risolvere. Eppure con lui tutto diventava così semplice. Sorrideva mentre parlava.
Parlava mentre sorrideva.
Proprio non lo capisco questo ragazzo.
Cosa gli frulla in quella testa? Cerca di far ridere gli altri per sentirsi appagato?
E nonostante i litigi l'ho apprezzato per quello che è, siamo arrivati addirittura a campeggiare insieme! Però ha ragione, la vita è soltanto una.
Prima dell'arcana scoperta mi disse pure di voler essere arrestato per qualche giorno.
Sbottai. Quanto è stupido?
'Vorrei far visita al carcere' mi disse.
'Vorrei intervistare i carcerati, senza essere picchiato'
'Quello l'ho già provato' continuò.
Ripeto, proprio non lo capisco.
È tutto da scoprire, e fa male un po' sapere cose sgradite, vero?
Forse dovrei ridere, forse dovrei piangere.
Mi ha mai visto piangere? Dovrei?
Tra poco mi viene a prendere!
Mamma, Papà, secondo voi è quello giusto?
Sorridete, eh? Torno domani mattina, vi ho preparato il riso per cena"
"Perché sei dentro casa nostra?" domandò poi mia madre.
"Come perchè? Sono tuo figlio"
"Io-" si fermò, per poi continuare.
"Non posso avere figli"
Mi inginocchiai per arrivare al suo livello e con dolcezza, risposi, trasportando il riso dal tavolo, verso le loro mani.
"È ancora caldo, mangialo in fretta! Io-"
"Quindi vado! A domani!" continuai, concludendo il discorso.
Uscito dalla porta feci un grosso sospiro e sorrisi, pensando alla mia infanzia, quando ancora mamma e papà riuscivano a ricordarsi il mio nome.

Dopotutto [kth ; jjk]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ