Dopotutto [kth ; jjk]

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Diventai il primo a saperlo, mi giunsero voci, mi diede sconforto, lo dissi anche a Taehyung.
Namjoon e Jin si uccisero, la solitudine gli portò, ad entrambi, via la vita. Sarebbe strano dirlo ad alta voce ma, è proprio così, sulla terra non esistono più. Non potrò più incontrarli, parlare del più e del meno, ridere con loro di quando fosse stupido Taehyung a colorarsi continuamente i capelli cercando di trovare il mio colore preferito.
Piansi, mi afferrai il petto, cercavo di sconfiggere il dolore che continuava a punzecchiarmi lo stomaco, cercavo di eliminare ogni voglia che mi tentava di incontrarli in un secondo mondo e ridere nuovamente tutti insieme.
Poi chi pensa ai miei genitori, chi pensa alle tasse da pagare, chi pensa a mantenere sia me che loro, chi pensa a fare la spesa?
Eravamo insieme quando glielo dissi, non volevo dirglielo per messaggio, perché volevo semplicemente che si sdraiasse su di me e piangesse, proprio come feci io quella notte. E così fu.
Mi strinse la mano, mi guardò con uno sguardo attonito, pieno di buio, accecato dalla sfortuna di aver perso tutti e dalla paura di perderne altri.
Glielo dissi, non ce la facevo più, mi disse di aspettare, qualche giorno, non di più, mi chiese dove volesse farlo, ed io replicai, dicendo più volte che doveva essere speciale e che doveva essere una sorpresa.
Piangemmo entrambi, sul letto, seduti a gambe incrociate, abbracciati, felicemente l'uno accanto all'altro cercando di farci manforte a vicenda.
Non avevamo più niente.
Io, sono stato violentato, sfruttato, ferito, deluso, stuprato, ho perso la grinta, la voglia di combattere, di farmi forza, di sorridere.
Lui, invece, aveva perso amici, famigliari, il sorriso, la voglia di vivere, era ormai affranto, spaesato, perso. Jimin si era trasferito qualche giorno dopo la morte di Jin, non voleva più abitare nel suo stesso palazzo, non voleva più vivere vicino al suo fantasma, non voleva farsi vedere mentre si crogiolava sopra il divano.
Mancavano pochi giorni e, finalmente, potevamo di nuovo raggiungere la felicità, tutti insieme.