Dopotutto [kth ; jjk]

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( contenuto esplicito )

"Jungkook, tutto bene?"
"Sì"
"Mi abbracci?" proposi, continuando.
Prese parte dentro di me, ormai aveva preso con se sia la sua che la mia verginità. Da un lato ero contentissimo, perché ero sicuro di aver scelto la persona giusta. A scuola tutti si vantano di quanto sia bello fare sesso, di volerlo fare sempre, di essere una fonte di sfogo, per una raggiunta di piacere massimo. Vorrebbero toccare parti proibite, farlo in posti proibiti. Anche a me piacerebbe, però, non voglio  parlarne con nessuno, provo vergogna. Parlano sempre di ragazze, di quanto portano di seno, di quanto prorompenti hanno le loro curve e di come le vedrebbero bene a letto. Di quanto devono essere magre, di quanto invece per altri dovrebbero essere formose. Di quanto magari devono avere lunghi i capelli, del loro colore, del viso perfetto e leggermente scavato, dell'assenza di grasso. A me fa un po' schifo.

È stancante ascoltare e diventare ciò che non si vuole essere. Fa male, corrode quel simpatico sorriso impiantato in faccia per cullare il movimento costante della società. Taehyung non faceva così. Era così calmo quando si muoveva. Stava apprezzando tutti i miei lineamenti sofisticati. Mi aveva abbracciato, mi aveva segregato nelle sue braccia, e mi sentivo protetto. Al suo tocco tremavo, aveva le mani gelide, ma era questo il piacere che avevo bisogno.

"Jungkook, perché stai lacrimando?" chiese.
"Ho sbagliato tutto, scusami" continuò subito.
"Volevo che la prima volta fosse fantastica ed invece ho rovinato tutto"
"L'hai pure detto prima di andare piano! Non ti ho ascoltato"

"Taehyung!" gli afferrai il volto.
"Non stai sbagliando, sono soltanto felice e grato" lo interruppi, le lacrime gli caddero sulla guancia, rigandola.
"Grato di che cosa?" si chiese lui.
"Di aver deciso di perdere la verginità con te"
"Ti dai una mossa o vuoi stare lì impalato a fissarmi?"
"Almeno chiudi la bocca!" conclusi.