1. «Dimmi di più.»

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warning: menzione  di un tema delicato (prostituzione).








Jungkook




Venni svegliato di soprassalto dalla sveglia sul mio comodino, allungai una mano e la spensi.

6:50, lunedì mattina, alla prima ora avrei avuto compito di fisica e non ero riuscito a prepararmi adeguatamente.

Mi alzai controvoglia a raggiunsi il telefono che era attaccato alla carica sulla scrivania ma appena lo sbloccai mi resi conto che la batteria era appena al 9% e mi maledii per aver rotto un altro cavo e soprattutto per non aver controllato che caricasse prima di andare a dormire la sera precedente. Facendomi luce con la torcia, mi avvicinai all'interruttore ma quando lo premetti la luce non si accese così optai per aprire la finestra per far entrare un minimo di luce. Mi vestii di corsa e scesi le scale.

Trovai mia madre intenta a prepararmi la colazione ma invece delle solite fette di pane tostate, quella mattina stava spalmando la marmellata sulle fette biscottate.

"Buongiorno, è saltata la corrente, non ti sei accorta? Vuoi che la ripristini io?" Chiesi sedendomi.

"Non è saltata la corrente Jungkook, ce l'hanno staccata."

Mi bloccai e la guardai scosso.

"E perché ce l'hanno staccata?"

Lei alzò lo sguardo verso di me e subito mi accorsi di quanto erano profonde le rughe nere sotto ai suoi occhi e di quanto spento fosse il suo sguardo.

"Perché sono due mesi che non pago la bolletta." Disse abbassando lo sguardo e riprendendo a mangiare.

"E perché non la paghi? Mamma non capisco..."

"Non voglio farti pesare questa cosa Jungkook, non è colpa tua e mai lo sarà."

Mi alzai, spostai la sedia in parte alla sua e mi sedetti prendendole le mani tra le mie.

"Mamma, che succede?"

Sospirò prima di spiegarmi per filo e per segno come stavano le cose. Mio padre era l'unico a lavorare perché aveva fatto carriera all'interno dell'azienda e mia madre non si era mai cercata un impiego per stare dietro a me e alla casa. Ora lui se ne era andato e in 6 mesi mia mamma non era riuscita ancora a trovare un impiego perché troppo vecchia e senza esperienza. Si era accontentata di lavoretti saltuari ma ogni mese era sempre più difficile provvedere a tutte le spese.

"Non ho i mezzi materiali per stare dietro a tutto Jungkook e tu hai bisogno dei libri per studiare, dei quaderni, dell'astuccio nuovo. Devi mangiare per rimanere sano e in forza, sono cose importanti e io non posso chiederti di rinunciare all'indispensabile. Che razza di madre sarei..."

Parlò tra le lacrime e io mi sentii immensamente in colpa e distrutto. Era colpa mia. Mio padre ci aveva abbandonati per colpa del mio orientamento sessuale ed ero stato così egoista e cieco da non accorgermi di quanti sacrifici stava facendo mia madre solo per lasciarmi vivere il più sereno possibile.

"Ho molti compagni di classe con i genitori separati. Potresti chiedergli il mantenimento almeno per me?"

"Per legge dovrebbe si, ma non so come contattarlo."

"Beh ma basta andare in azienda, li non si può rifiutare di parlarti."

"C'ho già provato. Si è licenziato e un suo collega mi ha detto che sapeva volesse trasferirsi all'estero. Il suo numero di telefono risulta inesistente ormai. Non esiste modo di raggiungerlo..."

Mi sprofondò il cuore nel petto. Se ne era semplicemente andato così, facendo perdere le sue tracce senza porsi il minimo problema. Mi fece ribrezzo e promisi a me stesso che non sarei mai diventato un uomo del genere.

Be my rich bitch│taekookWhere stories live. Discover now