8. «Pensavo di piacergli...»

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warning: descrizione di scene esplicite. Tutto ciò che accadrà sarà consensuale.








Taehyung.





Mi spinsi fino in fondo, venendogli direttamente in gola ma mi accorsi subito che non aveva nessuna intenzione di ingoiare.

"Deglutisci ragazzino o non mi sposto."

E lui fece quello che gli avevo ordinato prima di sedersi a terra e guardarmi schifato. Non mi ricordavo neanche il suo nome così come non mi ricordavo neanche con quante nuove reclute ero stato in quelle tre settimane. L'unica cosa che mi ricordavo ogni secondo di ogni ora era che non vedevo Geikei da 22 giorni e più tempo passava e più mi mancava.

Mi ero obbligato a non chiamarlo un po' per vendetta perché sapevo che aveva bisogno dei miei soldi, un po' con la speranza che mi scrivesse lui e un po' per cercare di disintossicarmi da questa nostra strana relazione. Erano passati ventidue giorni ma lui non si era fatto né sentire, né vedere. Ero anche passato in auto fuori scuola e l'avevo visto uscire insieme ad un suo compagno che avevo riconosciuto, l'avevo visto più volte per i corridoi del palazzo di Jin, Jeiem. Avevo osservato mentre si salutavano e avevo seguito Geikei in macchina, era salito sull'autobus, era sceso dopo parecchie fermate, aveva estratto il telefono dalla tasca e avevo capito che stesse cercando qualcosa o qualcuno perché continuava ad analizzare lo schermo mentre camminava e poi alzava la testa, guardandosi intorno. C'era un uomo appoggiato alla portiera di una macchina grigia lucida ad aspettarlo, erano saliti e a quel punto avevo deciso che dovevo smetterla di seguirlo e tornarmene in ufficio dove avevano sicuramente più bisogno di me.

Aveva cominciato ad andare con uomini più grandi, più adulti e non erano neanche ancora passati i tre mesi obbligatori di servizio. Quella consapevolezza mi aveva spezzato il cuore perché avevo realizzato che non aveva perso tempo e se prima pensavo di essere indispensabile per lui, che prima o poi sarebbe tornato lui da me, ora mi rendevo perfettamente conto che non ero l'unico con i soldi in quella città. La mia paura più grande mi si era appena parata davanti: mi aveva sostituito e ed ero stato proprio io a spingerlo a farlo.

Presi il telefono per fare il conto di quanto avrei dovuto pagare quel ragazzino che aveva appena finito di succhiarmelo senza realmente soddisfarmi e notai un messaggio da parte di Hoseok.


[HS]: Taehyungie ci becchiamo per una birra?


Nel giro di un'ora l'avevo raggiunto ed eravamo già seduti al bancone con un calice da 0,75ml di birra in mano e a me la birra neanche piaceva. Non avrei avuto voglia di uscire ma ragionandoci su avevo pensato che forse mi avrebbe fatto bene e soprattutto che un po' di alcool avrebbe potuto annebbiarmi i pensieri almeno per qualche ora.

"TaeTae tutto bene? Ti vedo spento." Mi chiese il mio amico all'ennesima risposta monosillabica che gli avevo dato quella sera.

"Si sto bene, Hobi, va tutto alla grande." Risposi, buttando giù un grosso sorso di birra.

"Non è vero, sei distrutto. Che succede?"

"Non posso parlatene, il poliziotto che è in te vuole ammanettarmi quindi non credo che sia il caso di dirti cos'è successo."

"Taehyung...il poliziotto che è in me l'ho lasciato a casa solo per stasera. Parla con me."

Bevvi altri due sorsi pensando che avrei davvero voluto aprirmi con qualcuno e Hoseok alla fine dei conti era l'unico vero amico che mi rimaneva. Nel corso degli anni avevo perso tutti un po' per carattere, un po' per il lavoro, un po' perché molti si erano trasferiti all'estero ma lui era rimasto e aveva continuato a rimanere al mio fianco.

Be my rich bitch│taekookWhere stories live. Discover now