28. «Io ricordo tutto.»

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Jungkook.









Mi ero stranamente svegliato quasi di buon umore e avevo deciso di spalancare la finestra, far entrare ossigeno, sole, aria pulita mentre riordinavo la mia camera. Volevo liberare le mensole che negli ultimi cinque anni avevo utilizzato per riporre i libri e quaderni scolastici e così accesi il pc, feci partire una playlist a caso da Spotify e cominciai a separare ciò che volevo tenere da ciò che invece avrei buttato.

Stavo ballando a tempo di una canzone pop di qualche artista americano di cui non capivo neanche il testo in inglese quando mia madre entrò in camera mia chiedendomi di abbassare il volume, cosa che feci immediatamente.

"Sei allegro oggi?" Mi chiese e io per la prima volta in più di tre mesi feci una cosa di cui mi stupii: sorrisi e annuii.

"È una bellissima giornata. Ho pensato di riordinare qua e poi vorrei andare a fare una passeggiata fino al mare."

"Hai tutta l'estate per andare al mare. Io ho un'idea migliore." Mi fece immediatamente incuriosire.

"Quale sarebbe?"

Mi sventolò un volantino davanti al naso e io glielo strappai dolcemente dalle mani.

"Una sfilata di moda con entrata gratis. Davvero, mamma?"

"Non è una semplice sfilata! È uno showroom quindi ci saranno più marchi a presentare la nuova collezione per l'autunno. Potremmo andarci insieme oggi pomeriggio, che ne dici?"

"Dico di no, mamma. Ho semi lavorato nel campo della moda, è un mondo spietato e non voglio averci più a che fare." Sputai, diventando subito serio.

"Proprio perché ci hai lavorato ho pensato che potresti portarti dietro qualche curriculum e consegnarlo? Ormai il liceo l'hai finito, l'università per ora hai deciso di non farla e non puoi pretendere di continuare a stare in casa tutto il giorno a fare niente."

Aveva ragione ed io ne ero pienamente consapevole. Forse mi avrebbe fatto bene impegnarmi in qualcosa, conoscere gente nuova, trovare uno scopo in quella vita che da qualche mese mi era sembrata solo uno spreco di tempo ed energia.

Mi sedetti sul letto e lessi meglio il volantino che pubblicizzava l'evento cercando, ovviamente, il nome del marchio di Taehyung ma non lo vidi riportato da nessuna parte e quasi ne rimasi deluso. Da quando l'avevo visto sorridere quel pomeriggio afoso della settimana scorsa qualcosa era cambiato in me.

Quando ero stato rapito avevo perso il mio telefono e tutto ciò che c'era dentro, foto, messaggi, video. Per fortuna avevo salvato una parte di quei file nella memoria esterna del computer e quella notte, non riuscendo a prendere sonno, avevo riletto vecchie nostre conversazioni, avevo rivisto i filmati fatti da lui in cui giocavo o coccolavo il suo cane e mi ero perso ad osservare i nostri selfie finchè non mi era capitata la foto che ci aveva scattato quella coppia a Fukuoka. Eravamo felici, io ero felice con lui.

Me ne ero reso conto dopo tre giorni, quando stavo portando a lavare i miei vestiti e dalla tasca dei jeans erano cadute le pasticche di eroina. Non ne avevo presa neanche una, non ne avevo avuto bisogno, non avevo dovuto sopportare nessuna crisi di astinenza. Mi era bastato pensare al suo sorriso, ai nostri momenti insieme per dimenticarmi completamente della mia assuefazione a quella sostanza. E se i sentimenti che provavo per lui e che continuavo a negare fossero stati più forti di qualsiasi droga? Mi chiesi questo ed ebbi paura della risposta.

"Allora, che ne dici? Ci andiamo?"

"Non lo so, mamma, non sono convin-"

"E' un'occasione imperdibile!" Si sedette in parte a me sul letto. "Leggi i marchi, sono tutti europei. Gucci, Armani, Fendi, Givenchy, Saint Laurent,...Quando ci ricapita di vedere in anteprima, con entrata gratuita, la collezione per l'autunno di queste case di moda qua a Busan?"

Be my rich bitch│taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora