4. «Ti piace quello che vedi?»

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warning: presenza di una scena esplicita. Tutto ciò che accadrà sarà ovviamente consensuale.





Jungkook 



Il giorno seguente rientrai a casa dopo essere uscito da scuola e di nuovo mi ritrovai a casa da solo. Mamma mi aveva lasciato un biglietto dicendomi che aveva pagato la bolletta della luce e di provare una volta all'ora ad attaccare l'interruttore generale della corrente perché l'avevano avvisata che ce l'avrebbero ripristinata entro la sera. Provai ma senza risultati. Non mi posi il problema tanto per ora c'era ancora luce, avrei fatto i compiti per poi uscire e andare da.....Taehyung.

Mi colpì la consapevolezza che quella sera avrei fatto sesso per la prima volta, con uno sconosciuto e anche se quello sconosciuto era Kim Taehyung, ero spaventato. Quel ragazzo pensava di trovarsi davanti un esperto di livello 7 e invece io mi ero limitato a qualche lavoro di mano e di bocca senza ingoio. Non sapevo come fare, pensavo di potergli dire semplicemente la verità ma il fatto è che non lo conoscevo, non potevo prevedere come avrebbe reagito e se mi avesse mandato via? Io avevo bisogno dei suoi soldi.

Ormai ero davanti ai libri da un'ora e mezza ma la concentrazione sembrava essersi volatilizzata così accesi il computer e digitai il suo nome su Google. C'erano molti articoli su di lui, alcuni molto recenti, che trattavano del suo lavoro, della sua azienda, del suo marchio, della sua amicizia profonda con un certo poliziotto Jung Hoseok. Quelli che mi fecero più ridere furono le testate giornalistiche incentrate sui suoi capelli e mi incuriosì sapere quante volte avesse cambiato colore. Aprii le immagini di Google e in un primo momento rimasi scioccato perché la stampa aveva cominciato a parlare di lui più o meno tre anni prima quando ereditò l'intero impero asiatico dal padre e da quel momento si era tinto di arancione, azzurro, rosa, rosso, diverse gradazioni di biondo e poi verde, color menta, giallo paglia. Gli piaceva indossare le lenti colorate e quando vidi una sua foto biondo con gli occhi azzurri, il mio cuore perse un battito. La ingrandii e mi soffermai sui suoi lineamenti morbidi del viso anche se poi aveva la mascella squadrata, occhi grandi, ciglia lunghe per un uomo, un piccolo neo sul naso. Poi la mia attenzione venne catturata da un'immagine in cui sorrideva con la mano alzata in segno di saluto e io pensai che da li a poche ore con quelle dita lunghe avrebbe toccato il mio c-

Scossi la testa e mi ripresi da quello stato di trance. Cancellai la cronologia senza che fosse veramente necessario dal momento che ero l'unico ad utilizzare quel computer e lo spensi, riponendolo al suo posto. Guardai l'ora e pensai che forse era meglio cominciare a prepararsi.

Un'ora dopo ero sull'autobus diretto a casa sua. Fu il viaggio della speranza perché per colpa di alcune strade chiuse per un incidente dovetti fare cambio due volte, aspettando la prima volta dieci minuti e la seconda volta diciassette minuti ma per fortuna ero partito con largo anticipo.

Ad ogni notifica mi irrigidivo pensando che potesse essere lui a scrivermi ma era solo Jimin che mi ripeteva di stare tranquillo, che mi sarei sentito così solo la prima volta e che in ogni caso la parte dolorosa durava poco ma io continuavo a non credergli.

Scesi dall'ennesimo autobus della serata e inserii l'indirizzo preciso nel gps del cellulare e dopo soli pochi minuti di camminata mi ritrovai di fronte ad una villa immensa, grande come minimo cinque volte casa mia. Dalla strada si vedevano le luci accese all'interno, segno che lui fosse lì e ovviamente mi stava aspettando.

Cominciai a pensare di non essere vestito abbastanza bene, di non essere nella mia confort zone, che non avrei mai potuto essere all'altezza delle sue aspettative. Lui era un uomo potente e di successo e io ero un sempliciotto, studente all'ultimo anno del liceo scientifico senza uno scopo nella vita. Mi sentii immensamente inferiore e non ero neanche ancora entrato in casa.

Be my rich bitch│taekookWhere stories live. Discover now