𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝙳𝚞𝚎

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>Seokjin<






Erano ormai passate tre settimane da quando Jungkook era entrato a far parte del mio team, era passato da me in ufficio due volte per consegnarmi la mia parte di guadagno ma era sempre di fretta e non avevo avuto occasione di parlargli a lungo. In ogni caso lo stavo tenendo monitorato come facevo con qualsiasi altra mia recluta almeno per il primo mese, per vedere come se la cavava, se aveva bisogno di qualcosa, se i clienti si stessero comportando in modo adeguato.

Un paio di volte l'avevo seguito, l'avevo visto entrare in case di uomini relativamente adulti e poi era sempre uscito col sorriso quindi vuol dire che sì, si trovava bene e anche se non era il miglior lavoro al mondo, almeno sapevo che era sereno e questo mi tranquillizzò molto. La prima volta che l'avevo conosciuto, pensavo sarebbe stata difficile per lui perché lo avevo visto troppo timido e terrorizzato, ecco perché avevo scelto Taehyung come suo primo cliente. Per quanto potesse essere viziato, aveva un gran cuore, era sincero, leale, non mi aveva mai causato problemi ed era uno dei pochissimi a chiamarmi «Hyung» dopo aver preso un po' di confidenza con me. Taehyung mi piaceva e sapevo avrebbe trattato Jungkook come meritava di essere trattato.

In ogni caso un'altra settimana era passata e stavo proprio aspettando quel neo diciottenne in ufficio ma dovevo cercare un modo per farlo rimanere e parlargli, volevo sentire uscire dalla sua bocca il suo stato d'animo riguardo questo lavoro. Bussò delicatamente alla porta, come suo solito, ed io gli diedi il permesso di entrare. Mi guardò con un sorriso, sventolando la mano in segno di saluto mente si richiudeva la porta alle spalle.

«Buonasera Master.» Disse con tono scherzoso.

«Aish, quante volte ti devo dire che puoi chiamarmi per nome?»

«Ma Master è più divertente.» Sorrise ancora ed io gli feci segno di sedersi.

Insieme controllammo le prestazioni segnate sull'applicazione quella settimana, calcolammo la somma che mi doveva e poi contai i contanti che mi aveva portato, perfetti come al solito.

«Dici di non essere bravo in matematica eppure vedo che i calcoli li sai fare molto bene.»

Abbassò la testa e arrossì leggermente.

«Mi ha aiutato Jimin.» Disse sottovoce. «Prima o poi imparerò da solo però per ora ho sempre l'ansia di sbagliare e di portarti meno rispetto a quello che dovrei e quindi preferisco che mi aiuti lui.»

«Jungkook.» Lo richiamai, facendo in modo che mi guardasse. «Anche se mi porti di meno non succede niente, mi segno quello che manca e puoi sempre saldare il conto in un altro momento o la settimana successiva, okay?»

Annuì convinto e mi ringraziò e proprio in quel momento, lo schermo del suo telefono si illuminò all'arrivo di una notifica su Kilin. Probabilmente qualche altro cliente gli aveva scritto ma lui bloccò lo schermo e mi guardò.

«Mi arrivano molte richieste, non a tutti dico di sì. Spero questo non sia un problema.»

«Nessun problema. In caso qualcuno dovesse insistere o trattarti male, me lo diresti vero?»

«Certamente.» Annuì.

«Okay, ehm- hai fretta oggi? Vorrei chiederti alcune cose.» Sperai che essendo tardo pomeriggio, non avesse altro da fare se non tornare a casa entro ora di cena.

«Chiedimi pure.»

«Come ti trovi? Come vanno le cose?»

«Bene. Molto bene in realtà.»

«Sì? Con i clienti?»

«Bene, davvero. Sono tutti molto rispettosi. Cioè diciamo che qualcuno di loro insiste sul volermi baciare e potrei aver dato uno schiaffo ad uno di loro ma poi mi ha pagato lo stesso e quindi...»

Be my rich bitch│taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora