𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝚃𝚛𝚎

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>Jungkook<






Atterrammo nel primo pomeriggio e l'aria caldo-umida mi diede una botta di calore. Non dovemmo aspettare molto per l'arrivo delle nostre valigie e nel giro di mezz'ora eravamo già seduti su un taxi e diretti al nostro hotel.

Taehyung aveva prenotato una suite in uno degli hotel storici più costosi della capitale italiana ed io mi sentii in paradiso quando strusciai la tessera che fungeva da chiave ed entrai in quella che sarebbe stata la nostra camera per sette giorni consecutivi.

Ero stanco, assonnato, affamato, il fuso orario mi stava uccidendo però ero emozionato come mai prima di quel momento. Ero eccitato e continuavo ad andarmene in giro, avevo abbandonato la valigia all'ingresso ed ero corso verso l'immensa vetrata con vista sul Colosseo. Eravamo praticamente in centro e da lassù potevo vedere le persone che facevano la fila, sembravano minuscole formichine. Non mi sarei mai davvero abituato al lusso che poteva permettersi Taehyung senza battere ciglio.

Decidemmo di prenderla con calma, senza metterci fretta o con orari prestabiliti quindi i primi due giorni prima del mio compleanni passarono lentamente e ci rilassammo. Usufruimmo anche della sauna e della vasca idromassaggio dell'hotel, ci godemmo il tramonto in cima all'Altare della Patria, uscimmo alle 4 del mattino e trovammo Piazza di Spagna completamente vuota. Roma mi sembrava antica, non avevo mai visto una città con un'architettura del genere, con colori del genere. Io ero abituato al mare di Busan e ai palazzoni, ai grattacieli, alle case con le vetrate. Qua mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo ed ero affascinato da ogni singolo angolo che visitavamo.

La mattina del mio compleanno, venni svegliato da un dolce profumino di pancake, croissant, fragole, miele e caffè. Taehyung aveva ordinato il servizio in camera e aveva chiesto se le pietanze potevano essere posizionate in modo da formare il numero 19, ossia gli anni che compivo.

Facemmo colazione a letto, imboccandoci a vicenda e condividendo le fragole, mangiandole mezza a testa e rubandocele letteralmente dalla bocca finché non finimmo per rotolarci tra le lenzuola, la mia lingua a cercare la sua, le sue mani sotto la maglia del mio pigiama.

Uscimmo tardi quella mattina dal momento che non sfruttammo solo la comodità del nostro letto ma anche la spaziosa doccia e dopo essere venuti tre volte a testa decidemmo che forse era meglio vestirci e cominciare a fare qualcosa di produttivo.

Taehyung semplicemente realizzò ogni mio desiderio, gli avevo detto che mi sarebbe piaciuto solo passeggiare tenendolo per mano, fare shopping un po' per me, un po' per testare la moda italiana e un po' per cercare qualcosa da portare a mia mamma e a Jimin. La sera ci fermammo a cena fuori e ordinammo una pizza maxi in due, mangiando su una terrazza all'aperto e a lume di candela. Fu romantico anche se semplice ed io non potei chiedere di meglio. Taehyung mi sorprese facendomi portare una fetta di tiramisù con sopra una candelina e quando tutti i presenti, cuochi e camerieri compresi, si misero a cantarmi tanti auguri in italiano, mi imbarazzati coprendomi gli occhi ma in realtà mi stavo emozionando e non volevo scoppiare a piangere come un bambino.

Appena rientrammo in stanza mi disse che le sorprese non erano finite, mi accompagnò fuori nel nostro terrazzo personale, mi fece sedere sullo sdraio e mi chiese di chiudere gli occhi. Io aspettai pazientemente un paio di minuti e poi sentii qualcosa di leggero venir appoggiato sulle mie mani che mi aveva chiesto di porgergli.

Aprii lentamente gli occhi e vidi una semplice cartelletta porta documenti azzurra con sopra scritto "Buon compleanno a te che sei la mia musa ispiratrice." In un primo momento non capii e lo guardai confuso.

«Cos'è?» Chiesi riluttante ma senza volerlo ferire.

«Devi aprire l'elastico e guardare dentro. Anzi leggere per la precisione.»

Be my rich bitch│taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora