Be my rich bitch│taekook

30. «Tu mi odi?»

Jungkook.

Entrai in casa sua e il tempo si fermò. Sembravano passati secoli da quando avevo messo piede li eppure il profumo di vaniglia e cannella non era cambiato e neanche la sua abitudine di appoggiare le chiavi della macchina sulla mensolina fissata alla parete sulla destra e togliersi le scarpe per riporle ordinatamente nella scarpiera.

Le mie le lasciai all'entrata perché non sapevo se potevo permettermi ancora certe libertà e lo seguii in soggiorno, guardandomi intorno.

"Hai fatto dipingere le pareti?" Chiesi quando vidi un verde chiaro impregnato ai muri di quella stanza.

"Si, ho sbattuto i miei genitori fuori di qua a ho fatto alcuni cambiamenti."

"Anche il divano è nuovo." Constatai.

"Ed è veramente comodo. Praticamente sono più le notti che dormo sul divano piuttosto che nel letto."

"Davvero? È così tanto comodo?"

"O forse è il mio letto ad essere troppo grande per una persona sola."

Mi bloccai e fissai il mio sguardo nel suo. Ricordai le notti passate abbracciati su quel materasso, avevamo mangiato schifezze, fatto maratone di serie tv, fatto l'amore, dormito insieme e io non mi sarei mai potuto dimenticare nulla di tutto ciò. E ora lui mi stava dicendo che non dormiva più bene nel suo stesso letto perché gli mancava la mia presenza al suo fianco? Non volli cercare una risposta a quella domanda. Abbassai lo sguardo quando non seppi più sopportare i suoi occhi su di me.

"Beh, vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?" Mi chiese dopo qualche minuto di silenzio.

"Mh? No no, sono a posto così, grazie."

C'era del gelo tra di noi e sapevo fosse per colpa mia ma non sapevo come sciogliermi finchè non mi venne in mente un'idea e sperai con tutto me stesso che funzionasse.

"Comunque hai fatto bene a cambiare." Dissi.

"Si? Ti piace?"

"Si, mi piace quello che vedo." Risposi guardandolo dritto negli occhi e lui inclinò leggermente la testa. Un semi sorriso comparse sul suo volto e da quella reazione seppi che aveva colto, aveva riconosciuto il riferimento alla primissima frase che proprio lui mi aveva detto, proprio in quel soggiorno mesi e mesi fa, la prima volta che l'avevo conosciuto.

"Mi fa piacere." Rispose tranquillo. "Senti io ho cominciato una nuova serie e muoio dalla voglia di vedere come continua. Ti dà fastidio se-" E indicò la tv.

"Oh no no, anzi! P-posso guardarla anche io c-con te?" Chiesi titubante.

"Certo, accomodati pure."

E ci sedemmo entrambi su quel divano nuovo che effettivamente era molto comodo e forse più largo del normale. Inoltre non c'erano più le due poltrone per far spazio alle due penisole allungate del divano. Ci posizionammo uno per lato, divisi solo da due metri di cuscini e lui premette play.

Non conoscevo la serie, non conoscevo la trama e neanche gli attori. Per di più lui si stava guardando la terza stagione di conseguenza per me era davvero difficile capirci qualcosa e così finii per posare lo sguardo sulla sua figura al mio fianco. Mi soffermai sui suoi lineamenti dolci, i suoi capelli neri ricadevano ribelli sulla nuca e gli arrivavano fin quasi sulle spalle e pensai che per averli così mossi sicuramente si era fatto la permanente perché sapevo benissimo che i suoi naturali erano liscissimi. Appoggiò la testa allo schienale del divano e un paio di ciocche caddero all'indietro e riconobbi gli orecchini che gli avevo regalato io. Lui li aveva indossati per vedermi e io me ne ero reso conto solo ora. Sentivo una strana sensazione alla bocca dello stomaco, guardare i suoi occhi sbattere le palpebre di tanto in tanto, accavallare le gambe, muovere la testa facendo ondeggiare i ricci, il suo petto che si alzava e si abbassava lentamente mentre respirava e mi stava smuovendo. Cominciai ad avere il respiro accelerato e fui invaso da un impellente bisogno di sentire le sue mani su di me. Volevo baciarlo, abbracciarlo, volevo che mi toccasse. Volevo provare ancora, almeno una volta, tutte quelle sensazioni che solo il suo corpo sapeva regalarmi.