34. «Colpevole.»

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WARNING: descrizione di una scena spiacevole, menzione di eventi del passato, menzione di temi delicati.






Informazioni di servizio:

Lee --> cognome dell'avvocato di Jungkook ed è l'avvocato dell'accusa (perché è JK ad avere accusato Mark di averlo rapito).

Hong --> cognome dell'avvocato di Mark ed è l'avvocato della difesa (perché deve difendere Mark dall'accusa di JK).

++Non ho alcuna conoscenza per quanto riguarda i processi penali, ho descritto c'ho che accade in base alle informazioni trovate su internet. Ho provato a fare del mio meglio, prendete il processo in sé con le pinze e focalizzatevi più che altro sulle reazioni e sul significato.








Taehyung.







Entrai in camera mia e trovai Jungkook in piedi, fermo immobile di fronte allo specchio a figura intera posizionato sull'anta della mia cabina armadio. Il suo sguardo era vuoto, era li fisicamente ma non mentalmente.

Mi avvicinai e appoggiai delicatamente una mano sulla sua spalla. Lui fece un respiro profondo prima di voltarsi verso di me.

"N-non so fare il nodo alla cravatta." Mi disse.

"Vieni qui, te lo faccio io."

Rimase in silenzio mentre io maneggiavo la stoffa di quella cravatta nera e continuò a guardare me invece che soffermarsi suoi miei movimenti per imparare come andava fatto il nodo. Indossava una semplice camicia bianca e dei pantaloni neri. Il completo gliel'avevo comprato io dal momento che lui non aveva mai avuto bisogno di avere un abbinamento del genere nel suo armadio.

"Ecco qua, fatto."

"Tae..." Sospirò.

"Tra qualche ora sarà tutto finito. Ci sarò io lì con te, non ti staccherò gli occhi di dosso neanche per un secondo. E ci sarà anche Jimin, Hoseok, Yoongi, tua madre. Andrà bene, Guk."

Il giorno del processo era arrivato. Erano state tre settimane intense, avevamo visto il mio avvocato più spesso di quanto previsto perché il tempo era stato poco. Io ero positivo, sapevo che ne saremmo usciti vincitori e che quel figlio di puttana sarebbe marcito in prigione ma Jungkook era visibilmente terrorizzato e io non avevo neanche provato a sminuire la sua preoccupazione perché dopo tutto quello che aveva passato era semplicemente e completamente comprensibile.

Mi aveva implorato di rimanere a dormire da me quella notte perché non sapeva se ce l'avrebbe fatta a stare da solo nel suo letto e io l'avevo tenuto stretto a me mentre lui si rigirava in continuazione. Non avevamo dormito affatto perché lui ogni tanto mi scuoteva e mi faceva domande, alcune sensate, altre molto stupide ma io avevo risposto a tutti i suoi dubbi o almeno ci avevo provato. Verso le 4 lo avevo obbligato ad alzarsi, ci eravamo seduti sul divano e avevamo sorseggiato una camomilla, sperando che lo aiutasse a rilassarsi almeno un minimo ed effettivamente per un paio di ore si era assopito, con la testa appoggiata sulle mie gambe e con una mano aveva stretto forte la stoffa della maglia del mio pigiama. Io gli avevo continuato ad accarezzare i capelli finchè non era suonata la sveglia.

Dovevamo essere in tribunale alle 8 e avevamo deciso di testimoniare tutti. Jungkook non sarebbe stato l'unico a doversi sedere e a rispondere alle domande, anche io, Jimin e Hoseok lo avremmo fatto. Jin e Namjoon avrebbero voluto aiutarci, essere almeno presenti ma anche grazie all'esperienza di Hoseok, era stato meglio evitare che loro venissero. Non eravamo riusciti a trovare un modo per spiegare la loro presenza in tribunale senza ritorcimenti negativi per tutti noi e ogni punto a sfavore nostro sarebbe andato a favore di Choi e noi, semplicemente, non potevamo permetterci passi falsi. Yoongi sarebbe venuto per supportare me e Jimin ma non aveva avuto a che fare con tutta la vicenda in prima persona quindi non avrebbe avuto senso farlo testimoniare.

Be my rich bitch│taekookWhere stories live. Discover now