✒𝗕𝗼𝗼𝗸 [Kim Taehyung]

✒12

«Jaehyun? Jaehyun!» esclamò Jisoo, scuotendo la spalla della sua amica

«Che c'è?!» chiese l'altra nervosamente

«Smettila: stai facendo tremare tutto il tavolo e non riesco a mangiare con questo terremoto!»

«Oh...scusami.» borbottò Jaehyun, mentre riprendeva a mangiare silenziosamente

«Si può sapere cosa ti succede? Sei ancora ansiosa per l'esame?»

«Cosa? Ah, no...»

«Sei molto assente e non mi convinci.» constatò

«No, va tutto bene. Fidati.» negò la giovane mentre cercava di non dare di matto

«Va bene, come dici tu. Sai cosa potresti fare per stare meglio?» domandò Jisoo

«Cosa?» chiese Jaehyun

«Potresti unirti a me e alle altre per andare a fare un giro in città. È da tanto che non organizziamo qualcosa tutte insieme.» propose

«Ah...no...oggi non posso. Mi sono ricordata di avere un impegno.» rifiutò, sospirando

Jisoo conosceva perfettamente la sua amica, sapeva quando qualcosa non andava, capiva quando aveva un problema e soprattutto sapeva riconoscere quando mentiva.
Jaehyun era un libro aperto per Jisoo e non le sapeva affatto nascondere i suoi segreti.

«Vuota il sacco una volta per tutte.» si impose la corvina «Voglio sapere cosa ti prende e giuro che non te ne andrai da qui fino a quando non ti confiderai con me!»

«Non ho niente Jisoo. Smettila di vedere cose che non esistono.» borbottò lei

Jaehyun aveva un problema, un enorme problema che lei stessa aveva creato e non ne avrebbe mai parlato con Jisoo.
Era la sua migliore amica, forse meritava una spiegazione che riguardava ciò che stava succedendo, ma Jaehyun aveva troppa paura del suo giudizio dato che ciò che la sua proposta comportava era diversamente lodevole.

Sicuramente Jisoo sarebbe stata in grado di farla ritornare con i piedi per terra, forse l'avrebbe anche presa a schiaffi pur di farla tornare a ragionare.

Ma Jaehyun non poteva rischiare.

Aveva bisogno di quel voto, le serviva quasi come l'aria.
Per di più non poteva cambiare idea proprio quando Taehyung si era deciso ad accettare.

«Park Jaehyun parla. Ora.»

«Non posso.» disse istintivamente «Non posso perché...perché non c'è niente.»

«Ti conosco da moltissimo tempo e so che di natura sei estremamente scorbutica, ma così non va bene. Stai diventando sempre più rigida.»

«Ti ringrazio.» disse lei sarcasticamente «Avresti...avresti potuto dirmi altro, ma accetto comunque le tue parole.» borbottò